20 research outputs found

    Italian consensus statement (2020) on return to play after lower limb muscle injury in football (soccer)

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    Return to play (RTP) decisions in football are currently based on expert opinion. No consensus guideline has been published to demonstrate an evidence-based decision-making process in football (soccer). Our aim was to provide a framework for evidence-based decision-making in RTP following lower limb muscle injuries sustained in football. A 1-day consensus meeting was held in Milan, on 31 August 2018, involving 66 national and international experts from various academic backgrounds. A narrative review of the current evidence for RTP decision-making in football was provided to delegates. Assembled experts came to a consensus on the best practice for managing RTP following lower limb muscle injuries via the Delphi process. Consensus was reached on (1) the definitions of return to training' and return to play' in football. We agreed on return to training' and RTP in football, the appropriate use of clinical and imaging assessments, and laboratory and field tests for return to training following lower limb muscle injury, and identified objective criteria for RTP based on global positioning system technology. Level of evidence IV, grade of recommendation D

    Appunti per la città del poco futuro

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    La società occidentale sta invecchiando. In Europa, l'Italia sta invecchiando più delle altre nazioni e Genova ha gli indici di invecchiamento più alti: qui i bambini sono sempre meno, i giovani si allontanano e gli anziani sono molti di più, lo sono più a lungo e lo sono entro strutture sociali che non li assorbono più nel corpo di famiglie multiformi e numerose. La speranza di vita per le donne occidentali è di 84,8 anni, per gli uomini di 79,3: solo 50 anni fa era rispettivamente di 72,3 e 67,2 . Se la terza o quarta età sono oggetto di studi, al centro delle preoccupazioni delle istituzioni e delle mire del mercato per il giro di affari potenziale, appare ancora fuori fuoco la riflessione sulle implicazioni che la vecchiaia ha sulla città, sui suoi spazi, sulla sua organizzazione. E i sempre più diffusi studi specifici su questi aspetti non riescono ad uscire da un approccio che oscilla tra il tecnicismo e la generalità. Intorno a questo tema sembra mancare una visione di ampio respiro come quelle che solo le avanguardie artistiche e il pensiero utopico sono riusciti a proporre. Platone, Campanella, Thomas More, Charles Owen, Étienne Cabet, per citare alcuni casi noti, hanno re-inventato la società secondo principi di giustizia, equità e modelli organizzativi e spaziali rivoluzionari. Un analogo afflato prospettico, fiducioso e idealista ha alimentato altre visioni del futuro altrettanto utopiche: dalle architetture "radicali" italiane a quelle di Archigram e dei Metabolisti, alle utopie geografiche di Herbert Sörgel a quelle ecologiste di Ernest Callenbach. In tutti i casi, l'uomo al centro dell'utopia è sempre sano, nel pieno delle energie, della maturità e delle sue capacità produttive e riproduttive. Cosa succede dunque se invece proviamo a mettere al centro di un'utopia un idealtipico uomo anziano? Un uomo, o una donna, che ha oltrepassato la soglia dei 65 anni, che deve fare i conti con una condizione di debolezza o di malattia? E soprattutto cosa significa costruire una visione urbana per una città dedicata e costruita su misura per questo genere di persone? "Appunti per la città del poco futuro" è un lavoro in itinere che chi scrive ha avviato in occasione di una recente mostra presso la galleria d'arte Pinksummer a Genova che prova a dare risposta a queste domande a partire dalle constatazioni sopra citate, usando il pensiero utopico come sponda. Il paper illustra i contenuti del lavoro e ne restituisce in maniera critica alcuni nodi

    Francavilla Seaside Park. International competition for a new waterfront of Francavilla

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    Francavilla si inserisce geograficamente in un sistema di insediamenti che si sviluppa, quasi senza soluzione di continuità, lungo la costa Adriatica da Rimini al Promontorio del Gargano. Il territorio alle spalle di Francavilla ospita il complesso dei parchi naturali dei Monti Sibillini, della Maiella e del Gran Sasso, patrimonio paesistico ed ambientale di rilevanza nazionale. Francavilla è inoltre sede di una struttura museale che rappresenta la realtà più significativa nell’ambito della costa Adriatica centrale. Il progetto si propone di mettere a sistema e di potenziare le risorse proprie di questo territorio, puntando su Francavilla quale elemento di “cerniera” tra il sistema dei parchi e la costa; la proposta di insediamento di nuove funzioni, strettamente legate alla vocazione di questo territorio, tende a creare l’opportunità per una specializzazione dell’offerta che punti su un turismo di qualità e di richiamo nazionale. Il progetto lavora sull’idea di un parco costituito da due ambiti; il primo, parco di terra, si sviluppa lungo la piana del fiume Alento, il secondo, il parco d’acqua si proietta, attraversando il tessuto urbano, nel mare di fronte a Francavilla, su di un’isola artificiale. Il progetto è stato Segnalato

    Concorso internazionale EUROPAN 5 per il recupero di un quartiere residenziale e la sistemazione di spazi aperti a Biel, Svizzera

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    Il progetto intende utilizzare la nuova autostrada, che attraverserà il sito, come un'occasione per ridisegnare gli spazi aperti tra gli edifici. Uno dei punti chiave della proposta è l'unità dello spazio all'interno del lotto, uno strumento necessario per confrontarsi con gli edifici esistenti e elemento di relazione con il lago, il fiume e il sistema frammentato delle aree di verde privato di questa parte di città. La concezione di un parco urbano ed un suolo artificiale su una grande porzione del lotto che ingloba quelle parti dei piani terra degli edifici grandemente compromessi dal passaggio dell'autostrada, da' la possibilità di ricavare grandi spazi sotterranei da destinare a commercio e servizi pubblici con molte aree di parcheggio. L'assetto in queste aree è articolato in bande ed il progetto prende la sua energia dal suolo, invadendo gli spazi esistenti, modificando e creando nuove connessioni tra parti che precedentemente non ereno correlate
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