Five Level Triage vs. Four Level Triage in a Quaternary Emergency Department: National Analysis on Waiting Time, Validity, and Crowding—The CREONTE (Crowding and RE-Organization National TriagE) Study Group

Background and Objectives: Triage systems help provide the right care at the right time for patients presenting to emergency departments (EDs). Triage systems are generally used to subdivide patients into three to five categories according to the system used, and their performance must be carefully monitored to ensure the best care for patients. Materials and Methods: We examined ED accesses in the context of 4-level (4LT) and 5-level triage systems (5LT), implemented from 1 January 2014 to 31 December 2020. This study assessed the effects of a 5LT on wait times and under-triage (UT) and over-triage (OT). We also examined how 5LT and 4LT systems reflected actual patient acuity by correlating triage codes with severity codes at discharge. Other outcomes included the impact of crowding indices and 5LT system function during the COVID-19 pandemic in the study populations. Results: We evaluated 423,257 ED presentations. Visits to the ED by more fragile and seriously ill individuals increased, with a progressive increase in crowding. The length of stay (LOS), exit block, boarding, and processing times increased, reflecting a net raise in throughput and output factors, with a consequent lengthening of wait times. The decreased UT trend was observed after implementing the 5LT system. Conversely, a slight rise in OT was reported, although this did not affect the medium-high-intensity care area. Conclusions: Introducing a 5LT improved ED performance and patient care

Servizi per l'impiego

Il contributo descrive l'evoluzione dei servizi per l'impiego in Italia

Pluralismo e rappresentatività sindacale cinquant'anni dopo lo statuto dei lavoratori

L’articolo affronta, a cinquant’anni dallo Statuto dei lavoratori ed alla luce del principio costituzionale di libertà sindacale, le principali questioni in tema di rappresentatività sindacale che da tempo si pongono agli attori del sistema italiano di relazioni sindacali ed alle forze politiche. L’A. dimostra come tali problemi nella fase più recente siano stati resi più acuti dal paradosso generato, per un verso, dal costante ampliamento dell’area di diritti, tutele e poteri che lo Stato ha progressivamente posto in capo ai soggetti sindacali qualificati come “rappresentativi” e, per altro verso, dal contemporaneo indebolimento dei concetti e dei criteri selettivi applicati. Inoltre, tenendo in debita considerazione l’importante esperienza acquisita dalle riforme riguardanti le relazioni sindacali nel pubblico impiego, è sottoposto a verifica lo stato di avanzamento del processo di implementazione del sistema di misurazione e di certificazione della “rappresentatività sindacale” previsto dagli Accordi interconfederali per il settore privato stipulati nello scorso decennio. Nella parte conclusiva l’autore avanza alcune proposte di riordino della legislazione in materia

Le competenze di Stato e Regioni in materia di politica attiva del lavoro

Le competenze di Stato e Regioni in materia di politica attiva del lavor

Deroghe alla disciplina del contratto di lavoro a termine: i poteri devoluti all\u2019autonomia collettiva

Il contributo, collocato all\u2019interno di un commentario sulla nuova disciplina dei contratti di lavoro a tempo determinato e della somministrazione di lavoro ad opera del d. l. 12 luglio 2018, n. 87 conv. dalla l. 9 agosto 2018, n. 96, pone in evidenza e valorizza i poteri demandati dalla legge alla contrattazione collettiva al fine di adattare la disciplina del contratto di lavoro a termine alle specifiche realt\ue0 del mondo produttivo (a livello settoriale o aziendale)

Pluralismo e rappresentatività sindacale cinquant'anni dopo lo Statuto dei lavoratori : proposte per una legislazione mirata di sostegno al sistema di relazioni sindacali

L’articolo affronta, a cinquant’anni dallo Statuto dei lavoratori ed alla luce del principio costituzionale di libertà sindacale, le principali questioni in tema di rappresentatività sindacale che da tempo si pongono agli attori del sistema italiano di relazioni sindacali ed alle forze politiche. L’A. dimostra come tali problemi nella fase più recente siano stati resi più acuti dal paradosso generato, per un verso, dal costante ampliamento dell’area di diritti, tutele e poteri che lo Stato ha progressivamente posto in capo ai soggetti sindacali qualificati come “rappresentativi” e, per altro verso, dal contemporaneo indebolimento dei concetti e dei criteri selettivi applicati. Inoltre, tenendo in debita considerazione l’importante esperienza acquisita dalle riforme riguardanti le relazioni sindacali nel pubblico impiego, è sottoposto a verifica lo stato di avanzamento del processo di implementazione del sistema di misurazione e di certificazione della “rappresentatività sindacale” previsto dagli Accordi interconfederali per il settore privato stipulati nello scorso decennio. Nella parte conclusiva l’autore avanza alcune proposte di riordino della legislazione in materia

I livelli essenziali concernenti i servizi per l\u2019impiego e la sfida della \u201cgaranzia per i giovani\u201d

I livelli essenziali concernenti i servizi per l\u2019impiego e la sfida della \u201cgaranzia per i giovani\u201

Una nuova stagione per le politiche attive del lavoro. Le prospettive tra azioni dell’Unione europea e riforme nazionali

Il saggio si propone di individuare un filo rosso che consenta di cogliere i principali elementi di continuità e innovazione nei tanti provvedimenti adottati negli ultimi anni in materia di politiche attive. L'approccio analitico procede in una puntuale e critica lettura della frastagliata legislazione in materia, offrendo un quadro unitario di una materia multiforme e composita, che aiuta nella lettura di processi di innovazione normativa in corso