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    Il progetto di riqualificazione del porto storico di Tangeri nel suo rapporto con la Medina: Costruzione partecipata di alternative

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    I porti sono i luoghi dove si assiste al più grande fenomeno di osmosi in termini sociali ed economico-culturali. Riconoscere, valorizzare e potenziare il rapporto d'interdipendenza tra città e porto è alla base delle più interessanti ricerche e programmi d'intervento a livello sia nazionale che internazionale. Le proposte che si avanzano sono in genere finalizzate a favorire sempre più approcci sistemici innovativi, in grado di considerare il grandissimo potenziale economico, storico, ambientale, culturale e paesaggistico delle aree portuali e di analizzare il potere rigenerativo e trasformativo. Procedere con un atteggiamento "creativo", che in maniera integrata proponga idee e strategie innovative, può far ragionare su proposte e soluzioni concorrenziali e vincenti in termini di sviluppo economico, ecologico e sociale. Nuovi ragionamenti sulle potenzialità delle città portuali, anche in contesti legati al Sud del Mondo, potrebbero essere un'ulteriore strategia per favorire scenari di sviluppo realmente sostenibili per i PVS. Le città, infatti, generano la più forte percentuale di prodotto interno lordo della ricchezza nazionale sia nei paesi Occidentali sia in quelli del Sud del Mondo e sono i luoghi dove si creano le più grandi opportunità in termini di sviluppo. Tuttavia quest'ultimo presenta dei forti gradi d'incertezza dovuti principalmente: alla volatilità dei mercati globali; alle crisi economico-finanziarie; ai problemi derivanti dalle disparità regionali; alla povertà; alle disuguaglianze; ed ai conflitti sociali ed etnici. Le città che riescono a migliorare l'interconnettività e l'interculturalità, potenziando le infrastrutture urbane, il commercio, la mobilità, la circolarizzazione dell'economia intesa come "un acceleratore potente di cooperazione tra soggetti diversi che si scambiano risorse e servizi in modo simbiotico, partendo dal riconoscimento che i benefici riguardano tutti, in una prospettiva di gioco a somma positiva (…) con impatti anche sul piano culturale" (Fusco Girard L., 2010) e la valorizzazione delle identità locali, riescono a creare le condizioni per migliorare la qualità della vita garantendo solidarietà e prosperità. Al contrario, quelle che, nonostante il loro potenziale di generare ricchezza, non riescono a creare le condizioni per la distribuzione equa del reddito, risorse ed opportunità, rischiano di divenire città sempre più divise. "Cities are the past, the present and the future of humanity" (World Urban Forum 6, 2012) La pianificazione urbana nei Paesi del Sud del Mondo, soprattutto in Africa e in Asia, ha bisogno di affrontare anche gli effetti della crescita non pianificata che danno luogo a condizioni di povertà diffusa, manifestate sotto il profilo urbano con la proliferazione di slums, d'infrastrutture inadeguate e di condizioni ambientali di forte degrado. Una città inclusiva e prospera è consapevole della sua diversità culturale e protegge i diritti di tutti i suoi abitanti e attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento delle parti interessate nella realizzazione di uno sviluppo urbano sostenibile favorisce appartenenza e identità. Le città che propongono la progettazione partecipata ed una pianificazione strategica possono favorire l'inclusione e la coesione, individuando opportunità di crescita economica associate ad aspetti politici, sociali, ecologici e culturali
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