Una recente revisione sistematica della letteratura ha dimostrato la superiorità della determinazione nel siero della proteina 4 dell’epididimo umano (HE4) rispetto a quella del CA125
nella capacità di identificare il cancro dell’ovaio, incoraggiandone l’introduzione nella pratica clinica. Quindi, nonostante anche le più recenti linee guida considerino ancora il CA125 come marcatore di riferimento e suggeriscano l’aggiunta del dosaggio di HE4 solo per migliorarne la specificità diagnostica, si avverte attualmente una carenza di dati a supporto dei benefici che la valutazione combinata dei due marcatori potrebbe fornire. La possibile introduzione di HE4
come unico marcatore di riferimento richiede tuttavia una certa cautela. Infatti, la qualità delle evidenze disponibili è fortemente condizionata da importanti limiti riconducibili al disegno degli studi, all’eterogeneità delle casistiche considerate e ad alcune problematiche metodologiche. In particolare, non sono disponibili dati che confrontino i differenti metodi di dosaggio e, di conseguenza, consentano di definire, nei vari studi, quanto le soglie diagnostiche adottate per HE4, dipendano dal metodo. E’ quindi assolutamente necessaria una robusta valutazione della confrontabilità tra i metodi di dosaggio al fine di permettere o meno di generalizzare le evidenze disponibili e attribuire
a HE4 un reale valore clinico. Infine, lo studio della variabilità biologica del marcatore potrà da un lato permetterne l’applicazione ottimale in clinica, attraverso la definizione dei traguardi analitici della sua misura, e dall’altro suggerire adeguati modelli interpretativi della variazione delle concentrazioni del marcatore nel siero in caso di valutazioni longitudinali nel singolo individu
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