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Philosophical Reviews in German Territories (1668-1799)
The book explores the untold story of philosophical reviews in German territories (1668-1799), tracing their rise from simple communication tools to platforms shaping philosophical discourse. This work examines the dynamics of knowledge management, authority, and cross-border intellectual transfers, revealing how reviews not only reflected but actively forged early modern philosophical trends. Rich in interdisciplinary insights, it redefines the history of philosophy and the Republic of Letters, offering a vibrant, polycentric vision of knowledge in motion. A must-read for anyone intrigued by the evolution of ideas and intellectual history
Sviluppo e ambiente
La crisi climatica \ue8 la manifestazione pi\uf9 eclatante della nostra epoca storica, l’Antropocene, in cui l’impatto delle societ\ue0 antropiche sul sistema Terra sta compromettendo le condizioni ambientali che hanno reso possibile la comparsa delle civilt\ue0 umane. Come si \ue8 giunti alle contraddizioni di questo tempo presente, nel quale sviluppo socio-economico e assetti ambientali sono profondamente connessi ma radicalmente in tensione? Il testo ripercorre le vicende e i processi che negli ultimi quattro, cinque secoli hanno alimentato un eccezionale sviluppo delle societ\ue0 umane attraverso una altrettanto eccezionale trasformazione degli ecosistemi, muovendo dallo ‘scambio colombiano’ del XVI secolo, per giungere fino alla ‘Grande accelerazione’ novecentesca e globale nell’uso delle risorse, attraverso il ricorso alla ‘foresta sotterranea’ e agli ‘acri fantasma’ di fine Settecento
DISME - Dissemination of Italian Spectacle Model in Europe
DISME - Dissemination of Italian Spectacle Model in Europe \ue8 un archivio informatizzato georeferenziato dedicato ai processi di disseminazione e codificazione del modello performativo italiano in Europa nel Settecento. Ricostruisce attraverso fonti originali gli itinerari di architetti, scenografi, apparatori, ingegneri, impresari, attori, cantanti, musicisti, danzatori, drammaturghi, ecc. per dimostrare come l’esportazione e l’adattamento del modello spettacolare italiano e la migrazione dei professionisti abbiano contribuito alla creazione di un comune linguaggio e di una fitta rete di scambi e relazioni la cui eredit\ue0 culturale giunge fino ai giorni nostri. Una mappa interattiva permette di mettere in relazione in maniera strategica e innovativa i risultati scientifici acquisiti
Cartografie immaginarie
Come, negli anni precedenti all’avvento delle mappe urbane, i residenti delle citt\ue0 concepivano e si orientavano nello spazio delle loro comunit\ue0? Nel suo libro straordinariamente originale, Daniel Lord Smail sviluppa un nuovo metodo e un nuovo vocabolario per comprendere come gli uomini e le donne delle citt\ue0 medievali immaginassero la loro geografia personale. La sua approfondita ricerca nei registri notarili della Marsiglia tardo-medievale lo porta a concludere che gli abitanti mappavano la citt\ue0, la sua struttura sociale e le loro identit\ue0 attraverso una serie di grammatiche cartografiche che influenzavano profondamente le loro vite.
Imaginary Cartographies apre potenti nuove vie per esplorare la societ\ue0 urbana tardo-medievale e rinascimentale, producendo una migliore comprensione del ruolo delle percezioni sociali nella storia. Attraverso un metodo serrato di analisi delle fonti scritte notarili, questo libro offre nuove categorie di interpretazione per la storia dello spazio medievale, prima dello sviluppo della cartografia disegnata
C\u27\ue8 campo
A fronte della discrepanza tra la lentezza della formazione del suolo e la velocit\ue0 del suo consumo, questa ricerca esplora la citt\ue0 identificando i ‘Campi urbani’ come una categoria di spazi aperti con suolo privo di tutela di fatto o di diritto.
Attraverso la definizione si esplora la realt\ue0 campione di Pistoia riflettendo su un’idea di ‘foresta’ riferita a ci\uf2 che pi\uf9 radicalmente la sostiene.
L’insieme dei ‘Campi urbani’ – assieme alla descrizione e all’ipotesi di forestazione di un loro campione – pone Pistoia in una prospettiva diversa dall’attuale.
C’\ue8 Campo \ue8 una ricerca che guarda il futuro della citt\ue0 sollecitando lo sviluppo di visioni dove l’adattamento agli effetti del cambiamento climatico globale assumano il significato di fattori evolutivi del paesaggio urbano locale
<i>In aula ingenti memoriae meae</i>. Forme di autobiografia nella letteratura tardolatina
Questo volume raccoglie gli Atti dell’International Workshop intitolato, mutuando una frase da Agostino (conf. 10, 8, 14), In aula ingenti memoriae meae. Forme di autobiografia nella letteratura tardolatina, che si \ue8 tenuto a Siena il 13 e 14 giugno 2024. Si tratta del primo passo verso la costruzione di un international network, con un sito internet dedicato, sulle tendenze generali dell’autobiografia latina fra il IV e il VI sec. d.C., con qualche incursione nei secoli precedenti e successivi. Dopo un breve saggio introduttivo, i tredici contributi, presentati da alcuni dei maggiori specialisti del tardoantico, analizzano altrettanti case studies relativi a questo complesso periodo storico e culturale
La propriet\ue0 fondiaria nelle aree interne
Questo volume analizza la frammentazione fondiaria nelle aree marginali, un problema che ostacola la possibilit\ue0 di accesso alla terra e il recupero delle propriet\ue0 abbandonate. Gli autori esaminano i regimi di possesso nelle aree interne, le discipline giuridiche e fiscali, il ruolo del catasto e le soluzioni istituzionali alla frammentazione. La parte empirica dello studio si concentra su un’area interna dell’Appennino tosco-emiliano, confrontando le attuali strutture fondiarie con quelle del 1947 e del 1931, rilevando maggiore frammentazione, minore concentrazione della propriet\ue0 e persistenti disuguaglianze territoriali. In conclusione, viene sottolineata la necessit\ue0 di elaborare nuove strategie per la gestione del capitale naturale e lo sviluppo delle aree interne
La storia di Firenze fra Bruni e Machiavelli
L’ultima opera storiografica di Poggio Bracciolini (1380-1459), Historiae Florentini populi, \ue8 composta da otto libri, di cui solo quattro sono giunti a noi nella loro stesura originale. L’opera fu infatti dedicata nel 1472 dal figlio, Iacopo Bracciolini (1442-1478), a Federico da Montefeltro, in una versione radicalmente rivista. Pubblichiamo qui, per la prima volta, l’edizione della stesura originale dei primi quattro libri dell’Historiae Florentini populi.
Machiavelli critic\uf2 sia le Historiae di Bracciolini sia gli Historiarum Florentini populi libri di Leonardo Bruni per la loro scarsa attenzione prestata alle dinamiche socio-politiche interne a Firenze. In realt\ue0, se Bruni descrive la storia di Firenze dalle origini al 1402, Poggio si concentra sulle guerre sostenute dalla citt\ue0 tra il 1350 e i suoi giorni, individuando nella pace di Lodi (1454) l’evento spartiacque del Quattrocento
L’eccezione come regola: il paradosso teorico del restauro / The Exception as the Rule: The Paradox of Restoration
Ripensare il restauro nei suoi aspetti teorici significa oggi affrontare alcuni nodi epistemici e culturali che possono far scivolare lo studioso nei terreni insidiosi del dibattito critico. Un nodo, quello della critica, che il restauro deve affrontare per non incorrere nell’empirismo ingenuo e per arginare l’allargarsi incontrollato di paradossali specializzazioni, ma anche di grottesche declinazioni di ci\uf2 che pu\uf2 essere patrimonio.
Il volume tenta di tracciare un proprio orientamento teorico, confrontando esperienze e punti di vista, ma passando anche attraverso la stretta cruna della questione del linguaggio del restauro. Senza una teoria il restauratore si troverebbe quasi disarmato di fronte alla ricchezza dell’eccezione che ogni pratica di cantiere porta fortunatamente con s\ue9.
Rethinking restoration in its theoretical aspects today means addressing certain epistemic and cultural issues that can lead scholars into the intricate terrain of critical debate. Criticism is a crucial aspect that restoration must confront to avoid na\uefve empiricism and to curb the uncontrolled expansion of paradoxical specializations, as well as grotesque reinterpretations of what can be considered heritage.
This volume seeks to establish its own theoretical orientation by comparing experiences and perspectives while also navigating the narrow passage of the language of restoration. Without a solid theoretical foundation, the restorer would find themselves almost defenseless in the face of the richness of exceptions that each restoration site practice inevitably brings
<i>Libertas</i> e <i>libertates</i> nel tardo medioevo. Realt\ue0 italiane nel contesto europeo
La storia delle libert\ue0 politiche in Europa \ue8 stata a lungo declinata entro uno schema genealogico che interpreta la natura della libert\ue0 contemporanea a partire dalle sue origini remote. Ci\uf2 spiega l’adozione di un approccio prevalentemente teleologico: dalla libert\ue0 degli antichi a quella dei moderni; dalla libert\ue0 positiva a quella negativa; dalla libertas ecclesiae alla tolleranza religiosa. La consapevolezza della crisi del grande racconto della libert\ue0 invita ad allargare il campo d’analisi, rifiutando una storia lineare di questa nozione e delle sue espressioni, sempre meno capace di dare conto delle discontinuit\ue0 e delle tensioni tra significati e modelli diversi. Il volume reintegra il tema della libert\ue0 nel quadro delle pratiche degli attori politici nel tardo medioevo, prendendo in considerazione le molteplici declinazioni delle idee sulla libert\ue0 in Europa con una specifica attenzione alle realt\ue0 italiane