55 research outputs found
Le poste in gioco nel pensiero nella formazione nazionale "I care"
Il taglio dell'intervento \ue8 prima di tutto un invito: vedere oltre la malattia, la limitatezza, la disabilit\ue0, la patologia, per arrivare alla persona \u2013 al bambino e alla bambina con un nome - con i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue necessit\ue0. Con i suoi legami e i suoi vincoli. Anche culturali. E\u2019 un invito a vedere oltre. Una riflessione sulle epistemologie praticate nella scuola sul tema della disabilit\ue0 migrante
Costruire la coppia
Approfondimento dell'articolo "Costruire la coppia" apparso su "la voce del popolo" con intervista di 30 minuti a radio voce in blue in rubrica mensile dedicata ai problemi della famiglia su storie cliniche e storie di vit
Bambino e famiglia migrante in Ospedale.Il contributo della mediazioen culturale
C'\ue8 una nuova domanda di salute che avanza, quella dei migranti. La risposta non pu\uf2 che declinarsi tenendo conto anche delle prospettive indicate dalla antropologia, dall'educazione e dalle nuove forme di comunicazione e saperi attivate con la mediazione cultural
Mantenersi coniugi, diventare genitori
Intervista di 30 minuti su Radio Voce in blue, rubrica mensile sulle tematiche della famiglia e della relazione di coppia a partire da storie di vita e narrazioni di difficolt\ue0 relazional
Il gruppo ragazze
Un gruppo di ragazze di culture diverse si incontrano e si raccontano, creano legami
Come ascoltare storie dell'altro mondo
Quale qualit\ue0 dell'ascolto nella relazione con altre culture, altri mondi, altre visioni della vit
Mediazione culturale : pratica d'incontro tra diversit\ue0
Oltre lo sguardo \ue8 un progetto originato nel 2001 e che ha coinvolto diversi paesi della bassa Valle Sabbia e direzioni didattiche sul tema della migrazione e delle nuove domande poste agli operatori nell'interazione con bambini e famiglie stranier
Il dono della scrittura.Incontrarsi, raccontarsi.tra autobiografia e salute mentale
Grazie al lavoro di mediazione della scrittura, un gruppo di persone si sono ritrovate davanti alla pagina bianca, luogo in cui ci si pu\uf2 sentire veri e fedeli a se stessi. I loro scritti ci guidano dentro le storie personali, connotate anche dalla cruda realt\ue0 dell\u2019esperienza del disagio mentale, mostrano il senso creativo della scrittura, aprono una verit\ue0 che nasce anche dal saper narrare ci\uf2 che di s\ue9 \ue8 anche un po\u2019 di tutti
La morte in ospedale
Evoluzione della visione della morte e del morire nel mondo occidentale e paradigmi di cur
Sguardi sulla morte. Formazione e cura con le storie di vita
Questo testo parla della morte e del morire, del suo spazio, del suo tempo, parla di storie e di relazioni, storie di persone e di operatori.
Offre saperi maturati sul campo dell\u2019esperienza diretta, nella cura e nella relazione con le persone nel loro ultimo tempo di vita, ma anche nella formazione di operatori. Sono saperi costruiti, nati dall\u2019intreccio della ricerca teorica e culturale con quella esperienziale, esistenziale.
Una ricerca che ha coinvolti pi\uf9 operatori, essi sono presenti nel testo con le esperienze narrate o con i loro scritti , operatori che hanno tracciato una pratica operativa di accompagnamento con le storie di vita.
La storia di vita, in educazione e nella cura, \ue8 un tempo e un luogo dedicato al racconto, alla narrazione, dove raccogliere s\ue9 stessi; \ue8 sopratutto uno spazio di relazione, esso restituisce al narratore e all\u2019ascoltatore, il senso della presenza reciproca nel tempo presente, restituisce il senso del passato e la prospettiva del futuro.
Sono storie che trattengono in s\ue9 il sapore del ricordo, il sapore della nostalgia, il sapore della memoria che non dimentica e cancella ma rivitalizza e restituisce il senso di una vita, di un\u2019esistenza, dell\u2019esperienza nella relazione e nelle azioni di cura.
Il lavoro con le storie rappresenta una pratica operativa di cura, trasformativa la persona stessa, la relazione, le istituzioni dove \ue8 stata applicata.
Ed \ue8 per questo che il testo si rivolge non solo agli operatori della cura, educativa e della salute, ma a quanti, dirigenti, volontari, familiari, pazienti, sono coinvolti a vario titolo, in quel tempo di vita, che precede la morte
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