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'Glocal' disorder: causes, conduct and consequences of the 2008 Greek unrest
This article examines the unrest that emanated in Athens and rolled out across Greek cities in December 2008 as a case through which to advance understanding of how local, national and international arenas may together shape localised episodes of disorder. We begin by addressing the proximate and structural causes of the unrest, before turning to explore the multifarious character of protest actions, including novel and derivative forms of contestation deployed by protestors, and public debate about the appropriate apportioning of blame amongst the variety of actors involved. Finally, we look at the diverse outcomes of the unrest and their impact upon extant socio-political tensions. For each stage of the lifecycle of the unrest, we evaluate the relevance of international actors, practices and discourses. Our analysis of the Greek unrest of 2008 suggests, first, that the array of intersections between global, national and local dimensions of unrest are more diverse than has heretofore been recognised by pertinent scholarship; and second, that international or transnational factors may play a significant role in the emergence, conduct and consequences of disorder even in instances where national and local dynamics remain predominant
Antiche genti della pianura. Tra Reno e Lavino: ricerche archeologiche a Calderara di Reno
Inquadramento storico-archeologico, studio dei materiali ed edizione dello scavo diretto dallo scrivente su un contesto rurale pluristratificato dell'agro bononiense databile tra l'età repubblicana e la tarda antichit
Studio della composizione della dieta di Lepus corsicanus in un'area SIC-ZPS della Basilicata mediante analisi istologica dei tessuti vegetali rinvenuti nei pellet fecali.
Lo studio delle relazioni trofiche (preferenze alimentari, distribuzione e disponibilità quali- quantitativa delle risorse) può contribuire ad individuare e tutelare componenti essenziali del habitat della lepre italica (Lepus corsicanus), specie endemica minacciata. L’unico studio sul comportamento trofico della specie, realizzato nel Parco Regionale dell’Etna, ha evidenziato una dieta molto diversificata, con preferenza per le graminacee. Abbiamo indagato la composizione della dieta di L. corsicanus in ambiente appenninico, nell’area SIC/ZPS “Foresta di Gallipoli Cognato” (4286 ha). Ai fini dello studio della dieta sono stati individuati tre siti campione con esclusiva presenza di L. corsicanus (densità non inferiore a 5 capi/km2), con le seguenti caratteristiche fisionomico vegetazionali: A) Cugno del Pero (370 m s.l.m.): macchia-foresta a leccio e orniello (Viburno-Quercetum ilics s.l.), ripisilva lungo il Basento a pioppo nero e salice bianco (Roso sempervirenti-Populetum nigrae), cespuglieti termofili a Pyrus amygdaliformis, Crataegus monogyna, Pistacia lentiscus (Pruno-Rhamnetalia alaterni), rimboschimento a Pinus halepensis prevalente; B) Scannacapre (532 m s.l.m.): pascolo arborato con Quercus virgiliana e cespugli radi di C. monogyna, Prunus spinosa, P. amygdaliformis, Phyllirea latifolia (Pruno-Rhamnetalia alaterni, Thero-Brachypodietea); C) Caserma Cognato (810 m s.l.m.): querceto misto di Quercus cerris, Q. frainetto (Centaureo-Quercetum pubescentis s.l.) con diradamenti, radure e seminativi. Da marzo 2009 sono stati raccolti mensilmente pellet fecali e campioni vegetali da utilizzare per l’allestimento di preparati istologici e atlanti fotografici di confronto. Per il periodo primaverile-estivo 2009, sono stati allestiti 630 preparati istologici e raccolti circa 260 campioni di piante con evidenti segni di morso delle lepri, relativi a: foglie, fusti, bulbi, rizomi, fiori e frutti appartenenti a oltre 60 taxa. Nei preparati sono stati rinvenuti i seguenti tessuti: epidermide, mesofillo, margine fogliare, tricomi, xilema e parenchimi di riserva. Gli organi maggiormente appetiti sono risultati, in ordine decrescente: foglie (96%), fiori (2%), fusti (1%) e bulbi (1%). I tessuti più frequenti nei campioni fecali sono risultati epidermide (44%) e margine fogliare (20%), seguiti da mesofillo (19%), tricomi (13%), xilema (2,5%) e parenchimi di riserva (1,5%). Nel periodo estivo la dieta è risultata maggiormente differenziata in tutti i siti rispetto al periodo primaverile. In particolare, in primavera prevalgono erbe graminoidi e bulbose, quali Brachypodium sylvaticum, Allium sp. pl., Plantago serraria e Leopoldia comosa, mentre in estate le specie più frequenti sono: Cynodon dactylon, Plantago serraria e Brachypodium sylvaticum (Cugno del Pero); Trifolium pratense, Phlomis herba-ventie Lolium rigidum (Scannacapre); Carex distachya, Picris hieracioides, Agrimonia eupatoria e Centaurea solstitialis (Caserma Cognato). A fronte di una notevole disponibilità di piante appetibili, l’animale si nutre preferenzialmente di un limitato numero di specie (es. Plantago serraria, Brachypodium sylvaticum, Allium sp.pl.). I campionamenti in corso consentiranno di definire in modo più completo le esigenze trofiche dell’animale e di individuare le condizioni ambientali ottimali nelle quali attuare misure di tutela e conservazione