2,314 research outputs found
Appendice. Il disegno della ricerca e le modalitĂ di lavoro
Quella che segue non intende essere precisamente una nota metodologica. Si tratta più che altro di una traccia, quasi una “memoria di viaggio” del percorso che abbiamo seguito durante le diverse fasi di questo lavoro. La ricerca presentata in questo volume si è sviluppata in un arco di tempo piuttosto lungo. Nel settembre 2008 abbiamo firmato l’accordo con la Fondazione Iniziative Sociali Canegratesi. Ma già da diversi mesi avevamo cominciato a confrontarci con una certa assiduità sui quesiti che abbiamo poi posto per la nostra indagine. Avevamo coinvolto nelle nostre domande tante persone: a volte nei corridoi o in qualche pausa per il pranzo, altre volte in occasioni e sedi un po’ più formalizzate e canoniche (...)
Osservare la questione settentrionale: politica della piccola cittĂ
Da alcuni anni gli storici modelli produttivi (e sociali) del sistema italiano – principalmente quelli della grande impresa e del distretto – mostrano i segni di una crisi profonda. Molti studi hanno analizzato come nel nuovo contesto i modi consolidati di produzione di beni collettivi (sistemi di credito, infrastrutture, informazioni sui mercati esteri, formazione professionale, marketing terriotiale, marchi ecc.) propri di questi due modelli risultino ampiamente inadeguati. Contemporaneamente, a fronte di un dibattito fortemente incentrato sugli “svantaggi” di un meridione arretrato e problematico, recentemente si è osservato un crescente interesse per il nord, non più inteso solo come un modello idealizzato rispetto al quale allineare le altre regioni italiane, ma come lo spazio di specifiche forme di relazione sociali, economiche e politiche. Varie versioni di ciò che è stato definito come la “questione settentrionale” sono dunque il punto da cui partire per inquadrare i temi su cui il volume riflettere.
Il capitolo ricostruisce gli elementi principali dell’ampio dibattito che si è sviluppato intorno ai temi della produzione locale e dei beni collettivi, con specifico riferimento a quanto si può osservare per il contesto del nord Italia. Si è scelto di adottare una lettura che provi a interpretare in modo congiunto ed unitario diverse dimensioni che nel dibattito sono state spesso tenute distanti. Una prima importante dimensione rimanda alla dinamica politica. L’emergere di nuovi soggetti politici fortemente radicati nel tessuto sociale del nord Italia e i processi e le tensioni che essi generano nel sistema politico nazionale è un tema ampiamente dibattuto; osservato nelle sue dinamiche locali e territorializzate consente un’analisi dettagliata dei meccanismi e dei processi che ne definiscono il funzionamento. Un secondo tema cui la nostra ricerca assegna un ruolo centrale è quello della produzione e della sfera economica. Il ruolo degli attori economici del nord diventa essenziale nel consentire una lettura e un’interpretazione dei processi di governo di territori che attraversano fasi di profonda trasformazione. In particolare vengono prese in esame le questioni relative all’azione collettiva degli imprenditori e degli attori collettivi nella lunga transizione post-fordista. Il consolidamento della forma organizzativa a rete, e lo sviluppo di reti lunghe fra piccole e medie imprese di tutto il Nord sono fattori rilevanti a proposito, e – al contempo – pongono nuovi problemi di regolazione e coordinamento istituzionale del Nord inteso come macro-city-region. I problemi di coordinamento degli attori economici vengono trattati nel capitolo anche in stretta relazione con i processi politici di governo del territorio, sul piano urbanistico, in relazione alle grandi scelte legate alla viabilità e ai trasporti, alla predisposizione (o meno) di aree industriali, alla scelte di favorire l’edilizia residenziale e la dinamica della rendita
Responsabilité directe. Hybridations croisées entre catholiques et laïcs dans les mouvements pour la paix en Italie
L’hétérogénéité a souvent été soulignée comme étant l’une des caractéristiques distinctives du mouvement alter-globalisation, souvent qualifié, de façon significative, de « mouvement des mouvements » (Agrikoliansky, Fillieule, Mayer 2005). En Italie, c’est surtout la coprésence de matrices à orientation catholique et laïque qui caractérise le cycle de la protestation alter-globalisation.
Un exemple suffira à l’illustrer. À l’été 2005, la coalition de centre gauche organise des primaires pour choisir un candidat commun aux élections générales de 2006. Prodi et Bertinotti (ancien secrétaire de Rifondazione Comunista et alors président de la Chambre des députés) sont les candidats les plus en vue (...)
Forza e debolezza del governo locale
Questo capitolo prova a dare una risposta di insieme al quesito principale che ci siamo posti in questa ricerca: come è stata governata la conversione industriale dell’Alto milanese? Per rispondere compiutamente, il capitolo ripercorre i principali risultati emersi dall’indagine. Si sofferma innanzitutto sulla centralità delle crisi industriali che ha affrontato il territorio negli ultimi cinquant’anni, mostrando la centralità di questa dimensione nella vita quotidiana degli abitanti. Entra, poi, in maniera diretta a rispondere al quesito principale dell’indagine, discutendo chi sono stati gli attori principali e quali sono stati i luoghi e le modalità di governo e di governance della conversione industriale del territorio. Simmetricamente, riflette su cosa non è stato governato e perché. Ragiona, in seguito, sui principali esiti di questi processi, sia sul piano del governo del territorio che su quello più squisitamente economico dell’emergere di medie imprese, capaci di reti lunghe. Ne emerge una certa capacità del governo locale di porsi come interlocutore delle domande sociali, di raccogliere e filtrare le richieste e gli interessi che emergono dal territorio, e di strutturare delle modalità organizzative di coordinamento fra Enti Locali e principali attori economici. Al contempo, però, la rappresentanza di questi interessi a livelli più alti viene delegata a reti verticali di carattere privato. Il capitolo, inoltre, discute i principali tratti di cambiamento dell’Alto milanese, alla luce delle trasformazioni più complessive che investono il Nord Italia. Ne emergono alcune indicazioni sia per la teoria sociale, a complemento di quanto discusso in questa introduzione, sia per le pratiche sociali degli attori presenti sul territorio
Higgs Pair Production: Choosing Benchmarks With Cluster Analysis
New physics theories often depend on a large number of free parameters. The
precise values of those parameters in some cases drastically affect the
resulting phenomenology of fundamental physics processes, while in others
finite variations can leave it basically invariant at the level of detail
experimentally accessible. When designing a strategy for the analysis of
experimental data in the search for a signal predicted by a new physics model,
it appears advantageous to categorize the parameter space describing the model
according to the corresponding kinematical features of the final state. A
multi-dimensional test statistic can be used to gauge the degree of similarity
in the kinematics of different models; a clustering algorithm using that metric
may then allow the division of the space into homogeneous regions, each of
which can be successfully represented by a benchmark point. Searches targeting
those benchmark points are then guaranteed to be sensitive to a large area of
the parameter space. In this document we show a practical implementation of the
above strategy for the study of non-resonant production of Higgs boson pairs in
the context of extensions of the standard model with anomalous couplings of the
Higgs bosons. A non-standard value of those couplings may significantly enhance
the Higgs pair production cross section, such that the process could be
detectable with the data that the Large Hadron Collider will collect in Run 2.Comment: Editorial changes, improvements in figures and changes in the
appendi
Energy Calibration of b-Quark Jets with Z->b-bbar Decays at the Tevatron Collider
The energy measurement of jets produced by b-quarks at hadron colliders
suffers from biases due to the peculiarities of the hadronization and decay of
the originating B hadron. The impact of these effects can be estimated by
reconstructing the mass of Z boson decays into pairs of b-quark jets. From a
sample of 584 pb-1 of data collected by the CDF experiment in 1.96 TeV
proton-antiproton collisions at the Tevatron collider, we show how the Z signal
can be identified and measured. Using the reconstructed mass of Z candidates we
determine a jet energy scale factor for b-quark jets with a precision better
than 2%. This measurement allows a reduction of one of the dominant source of
uncertainty in analyses based on high transverse momentum b-quark jets. We also
determine, as a cross-check of our analysis, the Z boson cross section in
hadronic collisions using the b-bbar final state as sigma x B(Z->b-bbar) = 1578
+636 -410 pb.Comment: 35 pages, 9 figures, submitted to Nuclear Instruments and Methods in
Physics Research Section
De l’usage comparatif des « Studi di comunità »
En Italie, les Studi di comunità ont marqué la période de la renaissance des études sociologiques entre la fin des années 1950 et le début des années 1960. Cet intérêt a été influencé par la tradition américaine. Mais si les community studies américains ont souvent été dépeints dans les manuels comme une tradition éminemment monographique, par opposition à l’approche de la urban political economy, considérée comme étant de type comparatif, la tradition italienne des Studi di comunità avait quant à elle une réflexion et une aspiration comparatiste. Cette dimension comparatiste importante a contribué à faire des Studi di comunità un instrument privilégié d’analyse du changement social et des effets de la « modernisation ». Par la suite, ils s’imposèrent comme une méthode de référence pour le développement de programmes de recherche sur les différences territoriales en Italie, aussi bien en sociologie économique qu’en sociologie politique
Untangling the extracellular matrix of idiopathic epiretinal membrane: a path winding among structure, interactomics and translational medicine
Idiopathic epiretinal membranes (iERMs) are fibrocellular sheets of tissue that develop at the vit-reoretinal interface. iERMs consist of cells and extracellular matrix (ECM) formed by a complex array of structural proteins and a large number of proteins that regulate cell-matrix interaction, matrix deposition and remodelling. Many components of the ECM tend to produce a layered pat-tern that can influence the tractional properties of the membranes. We applied a bioinformatics approach on a list of proteins previously identified with an MS-based proteomic analysis on sam-ples of iERM to report the interactome of some key proteins. The performed pathway analysis highlights interactions occurring among ECM molecules, their cell receptors, and intra or extra-cellular proteins that may play a role in matrix biology, in this special context. In particular, integ-rin β1, cathepsin B, epidermal growth factor receptor, protein-glutamine gam-ma-glutamyltransferase 2, and prolow-density lipoprotein receptor-related protein 1 are key hubs in the outlined protein-protein cross-talks. A section on the biomarkers that can be found in the vitreous humor of patients affected by iERM and that can modulate matrix deposition is also pre-sented. Finally, translational medicine in iERM treatment has been summed up taking stock of the techniques that have been proposed for pharmacologic vitreolysi
Structural biology of Helicobacter pylori type IV secretion system
Helicobacter pylori chronically infects the gastric mucosa of millions of people annually worldwide: it has been estimated that over 50% of the world population carries this infection. H. pylori has been associated with the development of several diseases, like chronic gastritis, gastric and duodenal ulcer, gastric adenocarcinoma and mucosa-associated lymphoma [1-3]. The complete genome sequence of two different isolates of H. pylori (J99 and 26995) is known. The strains that contain a 37 kb foreign DNA region, called cag pathogenicity island (cag-PAI), cause the most severe form of virulence [4]. The cag-PAI encodes for a functional type IV secretion apparatus homologous to the VirB/D4 Type IV Secretion System (T4SS) of the plant pathogen Agrobacterium tumefaciens and other Gram-negative bacteria [5]. T4SSs are involved in conjugal DNA transfer, in the DNA delivery to (or uptake from) the environment, for instance the release of oncogenic DNA into infected plant cells by A. tumefaciens, or in the translocation of effector proteins [6,7]. The T4SS encoded by the cag-PAI of H. pylori is responsible for the translocation into the host cell of the protein CagA, a major antigenic virulence factor encoded within the cag-PAI. Once secreted into the gastric epithelial cells, CagA induces cellular modifications, such as elongation and spreading of host cells [8]. The aim of this structural genomic project is to determine the three-dimensional structure of most of the proteins encoded by the cag-PAI, a task that will allow to elucidate the function and the organization of the entire T4SS of such a relevant pathogenic bacterium [9]
Nusinersen mitigates neuroinflammation in severe spinal muscular atrophy patients
Background: Neuroinflammation contributes to the onset and progression of neurodegenerative diseases, but has not been specifically investigated in patients affected by severe and milder forms of spinal muscular atrophy (SMA). Methods: In this two-center retrospective study, we investigated signatures of neuroinflammation in forty-eight pediatric male and female SMA1 (n = 18), male and female SMA2 (n = 19), and female SMA3 (n = 11) patients, as well as in a limited number of male and female non-neurological control subjects (n = 4). We employed a Bio-Plex multiplex system based on xMAP technology and performed targeted quantitative analysis of a wide range of pro- and anti-inflammatory cytokines (chemokines, interferons, interleukins, lymphokines and tumor necrosis factors) and neurotrophic factors in the cerebrospinal fluid (CSF) of the study cohort before and after Nusinersen treatment at loading and maintenance stages. Results: We find a significant increase in the levels of several pro-inflammatory cytokines (IL-6, IFN-γ, TNF-α, IL-2, IL-8, IL-12, IL-17, MIP-1α, MCP-1, and Eotaxin) and neurotrophic factors (PDGF-BB and VEGF) in the CSF of SMA1 patients relative to SMA2 and SMA3 individuals, who display levels in the range of controls. We also find that treatment with Nusinersen significantly reduces the CSF levels of some but not all of these neuroinflammatory molecules in SMA1 patients. Conversely, Nusinersen increases the CSF levels of proinflammatory G-CSF, IL-8, MCP-1, MIP-1α, and MIP-1β in SMA2 patients and decreases those of anti-inflammatory IL-1ra in SMA3 patients. Conclusions: These findings highlight signatures of neuroinflammation that are specifically associated with severe SMA and the neuro-immunomodulatory effects of Nusinersen therapy
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