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The Subfossil Trunk of Chiarano (TV)
This paper reports the results of the characterization of a subfossil trunk found buried in the mud of the Piavon canal, at Chiarano (TV), when dredging took place in 2008. The trunk, of imposing dimensions, lacking branches and bark, has a black, deeply cracked and strongly deteriorated outer surface with a carbonized appearance, while internally it has the typical blackish colour of the so-called drowned oak. The studies have demonstrated that it is a tree belonging to the genus Quercus, common oak or sessile oak, that may have been felled between the end of the 12 th and early 14 th century A.D.. Determination of the MWC and residual basic density indicate that the deterioration decreases from the outside inwards; the ash content is high externally and diminishes moving toward the centre. Nowadays, the Piavon is an irrigation canal, but in Venetian times it was navigable and was used for the transport of goods and timber. There were extensive woodlands of common oak and sessile oak all along the Piavon, the size and composition of which is documented in the Venetian cadastres, which also report the distances between the woodlands and the nearest water courses, proof of the importance of river transport for the timber. In particular, an 18 hectare oak woodland is recorded in the Surian cadastre (1569-70) for the villa at Chiarano. The oaks were used by the Republic of Venice mainly for the construction and maintenance of the shipping fleet. The Chiarano trunk, given its age and the area where it was found, may therefore be a trunk felled in Venetian times, perhaps destined for naval use, which was lost during its transport by floating.In questo lavoro si riportano i risultati della caratterizzazione di un tronco subfossile rinvenuto in profondità nel fango del canale Piavon, a Chiarano (TV), in occasione dei lavori di scavo del canale nel 2008. Il tronco, di imponenti dimensioni, privo di rami e corteccia, presenta la superficie esterna profondamente fessurata, nera, fortemente degradata, dall’apparenza carbonizzata, mentre internamente ha la tipica colorazione nerastra della cosiddetta quercia annegata. Gli studi hanno dimostrato che si tratta di un albero appartenente al genere Quercus, farnia o rovere. La datazione al radiocarbonio e le analisi dendrocronologiche hanno collocato il periodo di crescita della pianta in epoca medievale, intorno al XIII secolo. La determinazione della MCW e della densità basale residua indicano che il degrado decresce dall’esterno all’interno; il contenuto delle ceneri è elevato esternamente, e diminuisce andando verso l’interno. Il Piavon è attualmente un canale di irrigazione, ma in epoca veneziana era navigabile e veniva utilizzato per il trasporto di merci e legname. Tutta l’area lungo il Piavon presentava boschi di farnia e rovere di notevole estensione, la cui dimensione e composizione è documentata dai catasti veneziani, che riportano anche le distanze tra i boschi e i corsi d’acqua più vicini, a testimonianza dell’importanza del trasporto fluviale del legname. In particolare, nella villa di Chiarano, nel catasto Surian (1569-70) si trova censito un bosco di roveri di 18 ettari. I roveri erano utilizzati dalla Serenissima soprattutto per la costruzione e manutenzione della flotta navale. Il tronco di Chiarano, considerata la collocazione temporale e la zona di ritrovamento, può essere quindi un tronco abbattuto in epoca veneziana, forse destinato all’impresa navale, andato perduto durante il trasporto per fluitazione