11 research outputs found

    The development of ICF-Recovery tools to support an evidence-based psychosocial rehabilitation

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    L'articolo ha lo scopo di presentare la revisione 2023 degli strumenti ICF-Recovery. La revisione si è basata sulle osservazioni raccolte da ampi corsi di formazione sugli strumenti di recupero ICF, tenuti in tutta Italia presso SerD, Servizi di Salute Mentale e Comunità Terapeutiche, che hanno coinvolto oltre 1100 professionisti. I professionisti di queste istituzioni stanno sperimentando gli strumenti di recupero ICF al fine di definire e valutare i loro programmi di riabilitazione e come strumento di comunicazione tra diversi operatori e servizi

    ICF-DIPENDENZE: UN SET DI STRUMENTI PER UNA RIABILITAZIONE BASATA SULLE EVIDENZE

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    Il poster riassume le potenzialit\ue0 degli strumenti definiti "ICF-Dipendenze" nell'individuare i bisogni riabilitativi dei pazienti con disturbo da uso di sostanze e/o disturbi mentali, nonch\ue9 nel permettere una valutazione di follow up a distanza di temp

    ICF-Dipendenze: per una riabilitazione basata sulle evidenze

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    Il Piano d\u2019indirizzo per la riabilitazione, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 10/02/2011, rappresenta ad oggi il pi\uf9 recente riferimento ufficiale in tema di riabilitazione. In questo articolo si mostra come il documento possa essere applicato nella riabilitazione delle dipendenze patologiche; in particolare si presenta in modo sintetico il set di strumenti, denominato ICF-Dipendenze, che permette di definire programmi riabilitativi secondo un approccio basato sulle evidenze

    ICF-Dipendenze. Un set di strumenti per programmare e valutare la riabilitazione nelle dipendenze patologiche

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    Il libro presenta il set di strumenti denominato ICF-Dipendenze, sviluppato a partire dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento e della Disabilit\ue0 (ICF) dell\u2019OMS. \uc8 la prima applicazione italiana dell\u2019ICF nell\u2019ambito delle dipendenze patologiche e consente di valutare il funzionamento dei pazienti in diverse attivit\ue0 della vita quotidiana, al fine di programmare percorsi di recovery basati sulle evidenze. ICF-Dipendenze si compone di un protocollo per l\u2019osservazione da parte degli operatori, di un questionario per l\u2019autovalutazione del paziente e di due moduli elettronici che generano un profilo di funzionamento e un quadro di comparazione dei dati a distanza di tempo. Inoltre permette di confrontare le necessit\ue0 di sostegno percepite dal paziente con quelle valutate dall\u2019operatore sanitario o sociale. Gli strumenti si presentano all\u2019interno di una cornice scientifica e sperimentale che permette di comprenderne le ampie potenzialit\ue0 applicative.Il manuale \ue8 di sicuro interesse per i professionisti che operano nell\u2019ambito delle dipendenze (medici, psicologi, educatori, assistenti sociali), nei Servizi ambulatoriali e territoriali, sia nelle Comunit\ue0 Terapeutich

    La classificazione internazionale del funzionamento (ICF) e le dipendenze: verso un inquadramento "dinamico"

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    Among professionals involved in the care of addictions is emerging the need to develop interventions aimed at activation of personal and social skills as well as prevention of disabilities related to addiction. The approaches based only on medical care seem to be insufficient: it is appropriate to adopt a broader perspective about the addiction disorders, which is able to consider the person in the totality of his condition of life and health, and in synchronous way pursues the cure of addiction and the psycho-social rehabilitation. An important aspect of this process is the definition of tools that allow an objective assessment of skills and the definition of personalized programs. The ICF allows to describe the condition of each individual through a series of domains, that include all aspects of life, from those biological to psychological and social factors. In the Department of Addiction of Local Health Agency 13 (Veneto, Italy) is in progress a research that involves the application of a core set of codes of component of the ICF called Activities and Participation in a group of patients, through which it defines a "functioning profile" built on the interaction between the performance of the subject and the environmental factors. This profile provides support in the definition of individualized rehabilitation paths and of improvement targets, with the involvement of patient

    Educatori di professione oggi. Letture oblique dell'esperienza e orientamenti per il futuro

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    Gli educatori di professione nascono negli anni Ottanta, sulla spinta di un'apertura al territorio che ha visto coinvolti sia servizi tradizionali di cura sia le strutture che via via sorgevano in risposta a bisogni ed istanze fino ad allora disattese dal sistema socio-sanitario. A circa 30 anni dagli albori della professione, il libro esplora le storie di decine di educatori di lunga esperienza, cercando di fare emergere vissuti e desideri, luci e ombre nel lavoro quotidiano con la disabilit\ue0 adulta, la malattia psichiatrica, le dipendenze patologiche, i minori e le famiglie, gli adulti e la comunit\ue0, gli anziani. Con un approccio fenomenologico e narrativo, gli educatori autori di questo volume hanno cercato di scrutare "dietro le quinte" della professione, raccontando ci\uf2 che per abitudine o per impostazione epistemologica in genere sfugge, quella "vita che sta dentro" il lavoro educativo, gli aneliti e le fatiche di cui \ue8 intriso il quotidiano. L'obiettivo del libro \ue8 quello di individuare alcuni elementi in grado di sostenere la specificit\ue0, l'attualit\ue0 e la dignit\ue0 di questa professione

    Clinical Features, Cardiovascular Risk Profile, and Therapeutic Trajectories of Patients with Type 2 Diabetes Candidate for Oral Semaglutide Therapy in the Italian Specialist Care

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    Introduction: This study aimed to address therapeutic inertia in the management of type 2 diabetes (T2D) by investigating the potential of early treatment with oral semaglutide. Methods: A cross-sectional survey was conducted between October 2021 and April 2022 among specialists treating individuals with T2D. A scientific committee designed a data collection form covering demographics, cardiovascular risk, glucose control metrics, ongoing therapies, and physician judgments on treatment appropriateness. Participants completed anonymous patient questionnaires reflecting routine clinical encounters. The preferred therapeutic regimen for each patient was also identified. Results: The analysis was conducted on 4449 patients initiating oral semaglutide. The population had a relatively short disease duration (42%  60% of patients, and more often than sitagliptin or empagliflozin. Conclusion: The study supports the potential of early implementation of oral semaglutide as a strategy to overcome therapeutic inertia and enhance T2D management

    Orientamenti per lo sviluppo della professione

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    Il conclusivo cerca un punto di sintesi su alcune questioni cogenti che attraversano tutto il libro, talvolta in modo esplicito, pi\uf9 spesso come interrogativi che emergono \u201csottotraccia\u201d. Lo scopo non \ue8 certamente quello di arrivare a risposte conclusive, ma piuttosto di \u201cricostruire il guscio\u201d di una professione che cerca oggi la propria maturit\ue0. Si tratteggiano alcuni aspetti fondamentali per gli educatori, che vengono proposti come orientamenti in grado di dare ragione di una specificit\ue0 professionale che - quando \ue8 riconosciuta e valorizzata - arricchisce l\u2019offerta socio-sanitaria ai cittadini

    L'Educatore al Ser.D. Un metodo di lavoro e una base di confronto fra operatori delle dipendenze

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    L'articolo presenta una prassi educativa in atto presso il Servizio per le Dipendenze patologiche dell'Azienda ULSS 13 di Dolo-Mirano, con i relativi dati di valutazione. Il contributo intende promuovere anche il particolare apporto che possono offrire gli educatori di professione nell'ambito dei Ser.D

    L\u2019ICF e le dipendenze. Per un approccio di cura integrato, dinamico e orientato alla riabilitazione basata sulle evidenze

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    Fra gli operatori \ue8 ormai chiaro che la dipendenza patologica \ue8 una problematica complessa che tende ad evolvere verso la cronicit\ue0. Ciononostante l\u2019approccio terapeutico comunemente adottato \ue8 ancora troppo spesso rivolto ai sintomi, cio\ue8 all\u2019uso di sostanze ed alle conseguenze che hanno sulla salute prettamente fisica. Di conseguenza l\u2019obiettivo di cura viene individuato prevalentemente nella cessazione del comportamento di addiction ed al ripristino di condizioni sanitarie accettabili. Si sente mancare una prospettiva di recovery pi\uf9 complessiva, focalizzata sulla condizione di vita globale della persona, secondo la quale gli obiettivi di astinenza o di controllo dei consumi vanno accompagnati da obiettivi di riabilitazione psico-sociale. E\u2019 la direzione indicata dal Piano d\u2019indirizzo per la riabilitazione, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 10/02/2011, che rappresenta ad oggi il pi\uf9 recente riferimento istituzionale in tema di riabilitazione. Anche di fronte a patologie croniche, l\u2019orientamento deve essere quello di \uabfar raggiungere alla Persona il pi\uf9 alto livello possibile di funzionamento e partecipazione, in relazione alla volont\ue0 della Persona stessa e al contesto, nell\u2019ottica di un reale empowerment\ubb. Nell\u2019ambito delle dipendenze questi pronunciamenti inducono un cambio di paradigma di grande portata. Si intravvede come non sia corretto preoccuparsi dei trattamenti sanitari trascurando determinanti di salute e motivazionali come l\u2019abitare, le relazioni familiari e sociali, l\u2019autosufficienza economica, l\u2019inclusione sociale. Alla riabilitazione psicosociale va riconosciuta una potenzialit\ue0 terapeutica capace di accompagnare in parallelo i trattamenti sanitari, se non addirittura di anticiparli. Sul piano operativo si delinea un modello in cui diviene necessaria una valutazione bio-psico-sociale dei bisogni al fine di definire percorsi riabilitativi personalizzati basati sulle evidenze. L\u2019articolo presenta il set di strumenti denominato ICF-Dipendenze, sviluppato a partire dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilit\ue0 e della Salute, introdotta dall\u2019Organizzazione Mondiale della Sanit\ue0 nel 2001
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