14 research outputs found

    Girdling, gibberellic acid, and forchlorfenuron: effects on yield, quality, and metabolic profile of table grape cv. Italia

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    Among the various vineyard treatments adopted in recent years for table-grape cultivation, there has been a significant use of plant growth regulators (PGRs) and girdling to increase berry size and yield. In particular, an increase in the application of forchlorfenuron (CPPU) and gibberellic acid (GA3) for many seeded and seedless table-grape cultivars has been registered in several countries. In this two-year study, girdling at berry set, gibberellic acid (10 mg/L) applied at berry diameter of 10 to 11 mm, and forchlorfenuron (9.75 mg/L) applied at berry diameter of 11 to 12 mm were investigated to verify their effects on berry size, yield, and chemical and metabolic characteristics of Italia grapes. In general, at harvest all treatments significantly increased berry diameter, length, and weight and consequent cluster weight and yield/vine compared to an untreated control. The treatments showed significant differences for the colorimetric parameters, in particular a higher value of hue for berries treated with GA3 and CPPU, thus shifting the skin color from yellow toward yellow-green. Metabolomic study carried out by nuclear magnetic resonance spectroscopy combined with principal component analysis indicated that metabolic profile depends on the year and, in each year, the effect of treatments consisted of a slight variation of amino acid content. Treatments effects were more pronounced in the year characterized by a cooler summer

    Applicazioni di acido abscissico in ‘Crimson Seedless’ per migliorare la colorazione delle bacche

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    Tra le cultivar ad uva da tavola a bacca rossa coltivate in Puglia, la 'Crirnson seedless' è una delle più importanti per il contributo produnivo offerto alla produzione totale regionale. È una cultivar molto interessante per l'epoca medio-tardiva di maturazione (settembre-ottobre), per produttività, per caratteri qualitativi (pezzatura, consistenza e sapore della bacca), ma presenta frequentemente una colorazione dell'epicarpo non adeguata agli standard commerciali. La difformità di colorazione delle bacche, osservata nei climi caldo-aridi, può dipendere sia dalle elevate temperature estive che dalle limitate escursioni termiche giorno/notte che ostacolano l'accumulo di antociani nell'epicarpo. Per migliorare la colorazione delle bacche della cultivar 'Crimson seedless' si è pensato di ricorrere all 'applicazione dell' acido abscissico (SABA), verificando gli effetti dello stesso sulla qualità generale dell'uva e determinandone la concentrazione nelle bacche alla raccolta. Nell'annata 2010-2011 è stata condotta una prova in un vigneto commerciale di 'Crirnson seedless' in agro di Rutigliano (Ba) per valutare gli effetti dell'S-ABA sulla colorazione e su altri aspetti qualitativi dell'uva. Una formulazione commerciale di S-ABA (ProTone®) è stata impiegata a due concentrazioni (200 e 400 mg/L) ed in diverse epoche a partire dall 'invaiatura. I risultati ottenuti hanno indicato che, al momento della raccolta, l'applicazione di S-ABA ha significativamente influenzato i parametri del colore dell'epicarpo. In particolare, i grappoli trattati con S-ABA alla concentrazione maggiore all'invaiatura si sono colorati prima ed in maniera più uniforme rispetto al testimone, con conseguente anticipo della raccolta di circa 15 giorni, aspetto molto importante dal punto di vista commerciale. Alla raccolta, i valori di consistenza della bacca, °Brix , pH e acidità titolabile non hanno mostrato differenze significative fra i trattamenti. In conclusione, l'applicazione di S-ABA ha svolto un positivo effetto sul colore dell'epicarpo delle bacche di 'Crimson seedless', migllorandone la colorazione commerciale che è stata raggiunta in anticipo

    Il colore della Crimson Seedless migliora con acido abscissico e saccarosio

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    L’applicazione di acido abscissico (ABA) a inizio invaiatura consente di rendere intenso e uniforme il colore dei grappoli, di anticipare la raccolta dell’uva e di «concentrarla» nel primo passaggio, quindi di contenere i costi della manodopera. I parametri qualitativi non vengono infl uenzati dai trattament

    Il melograno: la rinascita di una coltura antica

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    Il melograno è una pianta di origine mediorientale, in particolare dei territori oggi appartenenti ad Iran ed Afghanistan, dove era presente giànel Neolitico (10.000 circa a.C.)

    Melograno: un’opportunità per diversificare il reddito

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    Grazie alla domanda in crescita e all’elevata produttività (può arrivare a 300-400 q/ha) il melograno può diventare un’interessante coltura per diversifi care il reddito dell’azienda agricola. I prezzi di vendita si aggirano sui 70-80 euro/q per un reddito che può arrivare a 30.000 euro/ha, a fronte di un costo di gestione di 8-10.000 euro/h

    Farà strada il clone di Victoria ad acino allungato?

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    Tipica della tradizione produttiva pugliese, l’uva da tavola precoce Victoria ha generato un clone mutato con differente morfologia del grappolo, ad acino più lungo ed attraente. Basterà per rilanciare un prodotto di qualità, ma troppo distante dai gusti e dalle modalità di acquisto del consumatore di oggi

    The table grape 'Victoria' with a long shaped berry: A potential mutation with attractive characteristics for consumers

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    BACKGROUND: Puglia is the most important region in Italy for table grape production. Since consumers look for new products, the number of table grape varieties has greatly increased in recent years. RESULTS: In a survey in the Puglia region, we identified several years ago a potential mutation of the cv. Victoria. We described this accession in comparison with the standard Victoria for some amphelographic traits. All the characteristics were very similar to the standard Victoria except for the berry shape, which was significantly more elongated. Moreover, the berry of the mutated Victoria showed higher firmness, lightness and chroma than the standard one, with a more intense yellow colour of the skin (appreciated by consumers). The molecular characterisation with 25 SSR markers showed that normal and mutant Victoria were genetically identical at all the analysed loci, thus suggesting that the two accessions could be considered as clones with the difference in berry shape probably due to a somatic mutation. CONCLUSIONS: This mutation of the cv. Victoria may have interesting perspective for the market since consumers are always attracted by different shape and colour of the fruits (consumers buy with eyes). This accession can be an alternative clone of the already known standard Victoria
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