63 research outputs found

    Decision-making traps behind low regional absorption of Cohesion Policy funds

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    Within European Cohesion Policy, some regions manifest chronic problems with absorbing structural funds, probably due to inadequate administrative capacity. Despite the continuous assistance to improve capacity and the accumulation of learning and experience, poor performances still persist in some territories, rendering the initial explanation partial. By collecting (reports' analysis and field research), consolidating (grounded theory), and mapping (system dynamics) two Italian regions with contrasting absorption performance, this study investigates how regional authorities may be trapped in systemic decision-making structures that prioritize short-term outcomes perpetuating low absorption rates. Within a multilevel-governance context, we suggest that these decision-making traps stem from the discrepancy between European and local policy-makers' mental models; although European policies aim to promote timely absorption, sometimes they fail to acknowledge local authorities' actual agenda and may unintentionally prompt regions to overemphasize short term funds' expenditure instead of improving administrative capacity in the long term

    European Cohesion Policy performance and citizens\u2019 awareness: A holistic System Dynamics framework

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    As Cohesion Policy constitutes the major funding scheme of the European Union, not only does literature explore if the policy\u2019s performance is satisfactory but also investigates the extent to which the policy is effectively communicated to citizens. To integrate analysis of implementation and communication, we develop a novel qualitative framework that elicits a holistic analysis of the causal mechanisms behind: (i) the distribution of the Cohesion Policy funds, their management at a local managing authority level and the related impact on projects\u2019 quality, and (ii) the communication processes that underpin citizens\u2019 awareness about the Union\u2019s role in funded projects. The multilevel nature and the dynamic behaviour of the system, as well as its multiple feedback loops, render System Dynamics appropriate as an approach to model its complexity. The proposed framework aims at stimulating a focused discussion on Cohesion Policy by providing policy-making insights for designing efficient schemes to improve the actual and the perceived performances. Finally, it is anticipated to support research in the field from a new organisational perspective through considering the impact of local actors\u2019 structures, procedures and actions on Cohesion Policy outcomes

    H. Gintis, S. Bowles, R. Boyd, E. Fehr (eds): Moral Sentiments and Material Interests. The Foundations of Cooperation in Economic Life

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    The article reviews the book "Moral Sentiments and Material Interests. The Foundations of Cooperation in Economic Life" editedby H. Gintis, S. Bowles, R. Boyd, E. Feh

    The Use of Computer Simulation in Strategy and Organization Research

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    With different fortunes and oscillating enthusiasm, computer simulation has supported theoretical investigation in managerial disciplines since the 60\u2019s. In the attempt to further corroborate the role of computer simulation in the repertoire of research strategies available to social scientists, the aim of the present essay is twofold. First, it describes the logic underpinning the adoption of computer simulation in management and organization research. Second, it sketches out the framework for a research strategy that combines computer simulation and field-based enquiry

    Atti di disobbedienza discorsiva. La lotta politica per il significato di “responsabilità sociale delle imprese”

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    È sempre più centrale nel dibattito pubblico il discorso attorno alla responsabilità sociale che le imprese dovrebbero assumersi. Utilizzando l’acronimo del termine inglese Corporate Social Responsibility, l’etichetta CSR raccoglie e organizza un insieme di energie intellettuali e politiche che lavorano a costruire e diffondere la narrazione di un’impresa responsabile. Tale narrazione, in cui si mescolano sia analisi positive sia contributi normativi, dipinge uno scenario e lavora a costruire un immaginario, in cui le imprese autonomamente, per vari motivi, limiterebbero il proprio impatto negativo sull’ambiente e rispetterebbero norme e valori della società di riferimento senza la necessità che tali norme siano rese coercitive tramite leggi e regolamenti la cui applicazione sia demandata alla pubblica autorità. Questa capitolo descrive e stigmatizza il progetto politico che si cela dietro questa narrazione

    \u201cCooperazione e reciprocit\ue0 nelle reti di competenze: Il ruolo dell\u2019azienda nell\u2019economia della conoscenza\u201d

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    Il crescente peso dei processi produttivi basati su risorse intellettuali delinea l\u2019evoluzione verso un\u2019economia della conoscenza in cui i processi produttivi sono in larga misura di natura intellettuale e in cui cresce la richiesta di soluzione creative. Queste caratteristiche producono da un parte la specializzazione delle risorse umane dall\u2019altra una crescente necessit\ue0 di delega. In questo contesto, i tradizionali meccanismi di autorit\ue0 basati sulla gerarchia si indeboliscono e i dipendenti, almeno quelli che maggiormente contribuiscono alla creazione di valore, assumono le fattezze di consulenti piuttosto che di dipendenti. Questa evoluzione ci spinge ad interrogarci sul ruolo che le aziende assumono in questo contesto. Partendo dal presupposto, che cercheremo di argomentare, che in un sistema economico in cui l\u2019importanza di processi produttivi intellettuali \ue8 crescente i tradizionali meccanismi gerarchici di controllo risultino indeboliti, il tema centrale affrontato in questo scritto \ue8 il ruolo che in tale contesto assume l\u2019azienda

    Strategia, Complessit\ue0 e Risorse. Strumenti e Principi per l\u2019Analisi Dinamica della Strategia Aziendale,

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    Tra i vari significati che ha assunto il termine complessit\ue0 uno dei pi\uf9 diffusi riguarda la sensibilit\ue0 di un sistema alla definizione delle sue condizioni iniziali. Questa caratteristica \ue8 spesso definita effetto farfalla indicando, in questo modo, il fatto che anche un evento apparentemente innocuo come il battito d\u2019ali di una farfalla pu\uf2 essere amplificato e trasformarsi un una catastrofe. Con questa metafora si rappresentano fenomeni esplosivi, in cui piccoli eventi si amplificano fino a trasformarsi in accadimenti di ampie dimensioni e spesso di drammatici esiti. In questi casi, la complessit\ue0 si palesa quando piccoli errori o ritardi nell\u2019intervenire nel governo di un sistema hanno conseguenze del tutto inaspettate tanto che il comportamento emergente sembra auto-organizzarsi a prescindere dal tipo e dalla direzione delle politiche su di esso applicate. Quale sistema pi\uf9 complesso esiste di una grande azienda che impiega migliaia di persone, che opera su mercati differenti, dinamici e globalizzati, e che possiede risorse distribuite geograficamente a volte sull\u2019intero globo? Sembra quasi miracoloso che l\u2019evoluzione di tale sistema appaia, nella maggior parte dei casi, coerente e finalizzata tanto da essere definita un comportamento strategico! Partendo da questa osservazione, il lavoro di ricerca presentato in questo libro espone il tentativo di comprendere le forze e i meccanismi che sottendono l\u2019evoluzione di quel complesso sistema sociale che \ue8 l\u2019azienda, soprattutto quando questa \ue8 di grandi dimensioni. Nell\u2019ambito di questo sforzo di analisi, si mette sotto la lente di ingrandimento il ruolo di governo e di indirizzo del top management alla luce di alcuni principi che gli studi sulla complessit\ue0 ci rendono disponibili e per mezzo delle tecniche di analisi dei sistemi dinamici

    Modellazione, simulazione, gioco e apprendimento: l'approccio System Dynamics al controllo della strategia

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    La finalità di questo scritto è di esplicitare come e perché l’approccio System Dynamics alla modellazione e la simulazione, tramite computer, dei sistemi aziendali possa costituire un nesso tra i processi di controllo e di apprendimento strategico. L’ipotesi di partenza è che il processo di controllo strategico sia da considerarsi non solo monitoraggio e riduzione dello scostamento tra obiettivi strategici e realizzazione di tali obiettivi ma, anche, parte integrante dei processi di apprendimento strategico. Apprendere significa affinare i modelli mentali del management testandone in continuazione la validità. Ma come si determina la validità dei modelli mentali? In un’ottica pragmatica, ipotizziamo che la validità di un modello mentale sia legata all’utilità di quest’ultimo al fine di interpretare le relazioni causa-effetto che legano decisioni e risultati. Tale capacità interpretativa si manifesta in due momenti che devono ricevere pari attenzione. In primo luogo, la capacità interpretativa dei nessi causali si manifesta ex-ante, nei momenti di formulazione della strategia. Al crescere della ricchezza dei modelli interpretativi utilizzati, aumenta sia il rigore con cui si articola la catena mezzi-fini nel piano strategico sia l’ampiezza dell’universo spazio-temporale esplorato. In secondo luogo, la capacità interpretativa dei nessi causali si manifesta ex-post, nei momenti del controllo e valutazione dei risultati. In tale momento diventa cruciale definire le condizioni necessarie e sufficienti che hanno generato determinati comportamenti, spiegando l’origine di eventuali manifestazioni ‘sorprendenti’, ‘devianti’ o, comunque, inattese e controintuitive
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