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    Matera. Una nuova frontiera? Prime riflessioni.

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    La nostra idea è che Matera e il suo territorio possano far bene all’area metropolitana barese, e viceversa, partecipando al processo istituzionale promosso dalla Legge Delrio come provincia limitrofa, ma, di fatto, ridisegnando una nuova vision territoriale che va ad approfondire i territori interni murgiani pugliesi oltre i confini regionali ma anche oltre la stessa Matera, per aprirsi a densità territoriali e gradienti di internità della regione collinare e appenninica lucana. Area metropolitana barese come ponte e Matera come porta verso le aree interne potrebbero costituire un fattore di differenziazione che mette in moto una geografia critica tra costa sovraffollata ma infrastrutturata ed entroterra disabitato ma ricco di risorse naturali e custode di patrimoni materiali e immateriali di biodiversità2 , cogliendo la sfida che sta lanciando Matera come Capitale europea della cultura 2019: non-solo-Sassi, ma anche parte di un sistema policentrico murgiano, insieme ad Altamura e Gravina; città tra due parchi interregionali, quello nazionale dell’alta Murgia e quello regionale della Murgia materana e delle chiese rupestri. Dall’altra parte, l’area metropolitana di Bari acquisirebbe i vantaggi di essere varco per l’accesso a Matera, il che consentirebbe, allo stesso tempo, di reinterpretare e valorizzare la complessità del suo “retro” murgiano, a volte percepito come territorio inutile [Salvemini 2006]. Se è evidente che per Matera e per il territorio materano l’integrazione delle relazioni con il bacino metropolitano barese e il raggiungimento dei flussi e servizi di una polarità gateway-city adriatica con porto e aeroporto è cruciale soprattutto per migliorare l’accessibilità, allo stesso tempo la metropoli barese guadagnerebbe un’accessibilità al rovescio, intercettando, attraverso la forte attrattività di Matera Capitale della cultura 2019, significati e valori delle sue aree interne sulle quali orientare nuove progettualità territoriali per la prossima programmazione. Entrambe le realtà urbane e territoriali rintraccerebbero le ragioni storico-geografiche di una visione nel passato più profonda dei territori (non dimentichiamo che Matera era nella Terra d’Otranto), aiutando le attuali politiche a svelare errori e falsificazioni per trovare, nei tanti progetti impliciti ancora inespressi, maggiore coerenza con la produzione materiale e culturale reale del nostro territorio. The hypothesis presented hereby is based on the mutual positive influence that Matera and its territory can entertain with the metropolitan area of Bari and vice versa, participating in the institutional process supported by the Delrio Law as a conterminous province, but, in fact, redesigning a new territorial vision. This daring image deepens the internal Murgia territories beyond their regional borders, but also beyond Matera, to open up to territorial density and internal gradients of the hilly and Apennine region of Basilicata. Bari metropolitan area can be seen as a bridge, while Matera performs as a gateway to the inland areas: this model could set in motion a critical geography between an overcrowded but rich of infrastructures coast and an uninhabited hinterland rather rich in natural resources and in tangible and intangible biodiversity assets [Barca 2015], accepting the challenge that Matera is launching as Culture Capital 2019: not-just-Sassi, but also an integrated part of a polycentric murgian system, together with Altamura and Gravina; a city encased between two interregional parks, the alta Murgia National Park and the Murgia materana and rock churches Regional Park. On the other hand, the metropolitan area of Bari could acquire the benefits of being a transit for access to Matera, allowing, at the same time, to reinterpret and enhance the complexity of its rear, sometimes perceived as worthless territory [Salvemini 2006]. While it’s a self-evident statement that the integration with Bari metropolitan basin and the achievement of flows and services of an Adriatic gateway-city, with its port and airport, represents a crucial target to Matera and its surrounding, especially to improve the accessibility, it’s equally true that Bari could earn accessibility on reverse, intercepting, through the strong attractiveness of Matera Culture Capital 2019, meanings and values of its internal areas on which new territorial strategies for the next programming season could be oriented. Both cities could recognize in their past historical and geographical reasons of a deeper territorial view (Matera, for instance, was included in Terra d’Otranto), supporting current policies to reveal errors and falsifications, to find out, in those many implicit projects still unexpressed, more coherence with the current material and cultural production of our territory
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