17 research outputs found

    Caratteri architettonici e costruttivi dell’edilizia storica a Cagliari-Castello. Materiali per un manuale del recupero.

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    Questo libro costituisce un ulteriore contributo nel quadro delle pubblicazioni legate alla ricerca Cagliari. Procedure e modelli per la valorizzazione integrata del patrimonio insediativo storico. Linee guida per l’applicazione della Raccomandazione UNESCO sul paesaggio storico urbano, coordinata da Emanuela Abis, nell’ambito dei programmi sostenuti dalla Legge n.7 sulla Ricerca della Regione Sardegna. Dopo la sintesi sui caratteri urbani e paesaggistici della città alta di Cagliari – il Castello – curata dalla coordinatrice, questo volume propone una discesa di scala sulle architetture del Castello e una prima, parziale ricostruzione dei suoi caratteri (storici, costruttivi e linguistici). Attraverso queste indagini si comincia a definire meglio il palinsesto edilizio – con un approfondimento dedicato alle architetture del neoclassicismo ottocentesco ed al ruolo dominate di Gaetano Cima e della sua Scuola. L’analisi ha inoltre per obiettivo, come dice il titolo del volume, la messa a punto di Materiali per il recupero, meglio rappresentati dalle molte Tavole per un possibile Manuale, e da un primo impianto di Linee guida per un possibile, auspicabile intervent

    I Manuali del Recupero dei Centri Storici della Sardegna: Architettura delle colline degli altopiani settentrionali - Anglona, Gallura, Goceano, Logudoro, Meilogu, Montacouto, Monteleone, Sassarese

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    Volume V “Architetture delle colline e degli altipiani settentrionali”, della collana Manuali del recupero dei centri storici della Sardegna, studia, analizza e racconta i complessi territori del nord Sardegna. In questo vasto territorio che comprende numerose regioni storiche, tra cui l'Anglona, la Gallura, il Goceano, il Logudoro, il Meilogu, il Montacuto, il Monteleone, il Sassarese, la struttura dell'insediamento si presenta diversificata soprattutto tra est ed ovest. Ad est è costituita da una rete molto fitta di centri, di piccola e media entità, fortemente strutturati a presidio dell'agro; ad ovest, l'insediamento diffuso, capillarmente distribuito sul territorio, discretamente e puntualmente articolato in diverse classi strutturali dalla casa singola, al piccolo nucleo urbano presidia e struttura l'intero territorio. Solo pochi centri di più grandi dimensioni, sempre collocati in posizione dominante, completano questa articolatissima maglia territoriale finemente tessuta e strutturata. Nell'ambito territoriale di riferimento, la cultura "urbana" che negli impianti dei centri dei territori occidentali trova i propri modelli di riferimento medievali e moderni, si confronta con le forme più arcaiche della fitta trama reticolare che struttura l'insediamento dei territori orientali. In questo quadro, che si presenta estremamente articolato e diversificato, la cultura dell'abitare e del costruire presenta forti analogie ma anche sensibili differenze. I caratteri tipologici delle case a schiera o pseudo schiera dalla casa monocellulare sino alle articolazioni più complesse, o la pietra e la cultura del costruire con essa, unificano l'area. Nel contempo sono presenti elementi di forte differenziazione stilistica e tecnico costruttiva evidentemente legati alle differenti fasi di maturazione storico tipologica, ai differenti apporti storico culturali subiti dalle diverse aree. La ricerca sui territori del nord Sardegna si configura come un insieme di attività di costruzione e di conoscenze fondamentali e costituisce un modello interpretativo del territorio studiando, descrivendo e rappresentando quest'ultimo nella distribuzione spaziale dei vari fenomeni connessi con la vita umana ed in particolare reinterpretando e ridefinendo la forma-processo della struttura insediativa, la geografia storica. Lo studio analizza e il Manuale restituisce la complessità dell'insediamento e della cultura dell'abitare e del costruire dei territori coinvolti, con particolare riferimento alla scala dell'organismo edilizio e dei caratteri costruttivi, con l'obiettivo di contribuire alla costruzione di linee guida per il recupero dell'architettura storico-tradizionale, nell'ambito delle strategie regionali di tutela dell'identità culturale del "paesaggio insediativi storico" e del suo patrimonio edilizio

    Il palazzo INA ad Iglesias di Enrico Mandolesi, progetto e costruzione

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    Frutto di una consapevole ricerca di equilibrio tra previsioni progettuali e realizzazione in cantiere, tra soluzione tecnica e costi, tra la necessità di esprimersi nei modi congrui al proprio tempo e il rispetto per la cultura architettonica e la tradizione costruttiva del luogo, il Palazzo INA a Iglesias è uno dei risultati più interessanti raggiunti dal professionismo di Enrico Mandolesi, che firmò questo progetto nel 1957. Una ricerca perseguita a tutte le scale che investe volumi, struttura, partiture, materiali, colori, dettagli, tutto. La dialettica tra telaio in cemento armato e muratura in laterizio trae il proprio paradigma dalle torri di viale Etiopia di Mario Ridolfi che persegue la sincerità costruttiva e l’asciuttezza del linguaggio. L’attività di insegnamento spinge inoltre Mandolesi a porre al centro della pratica progettuale il ruolo didattico dell’opera. Ed è proprio questo uno degli aspetti che maggiormente caratterizza il Palazzo INA. La modularità del partito di facciata, la semplicità dell’articolazione volumetrica, la nudità dei materiali, il telaio in calcestruzzo armato lasciato a vista, quale esposizione della genesi del processo costruttivo, trovano le loro ragioni in quell’ansia di chiarezza formale che l’autore persegue sia nel progetto sia nella costruzione quale risposta all’imperativo etico tanto caro a Ethan Nathan Rogers di contribuire all’evoluzione della cultura e alla sua circolarità. L’ampiezza dello slargo, che su Via Gramsci anticipa il corpo alto, enfatizza la percezione prospettica del complesso e ne accentua la sua dimensione urbana. Un compito che l’autore affida al portico il quale è anche elemento di cerniera tra il massiccio basamento in pietra e la leggerezza dell’inedito quanto modernissimo curtain wall che delimita il piano dedicato agli uffici. Esso ingloba la struttura intelaiata in una sequenza serrata di aperture a tutta altezza che suggeriscono la diversa destinazione d’uso affidata a questo piano, annullando al contempo la distinzione concettuale tra struttura e pareti

    Masullas nella storia

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    Il titolo di questo libro, Masullas nella storia, contiene una doppia allusione. La prima è alla ricchezza e densità delle vicende storiche di un piccolo borgo della Sardegna interna, rimaste a lungo ignote ai suoi stessi abitanti. E non si tratta di una storia soltanto locale, nell’accezione tradizionale del “locale”, perché gli eventi e i processi che interessano Masullas sul lungo periodo – la decadenza romana e la cristianizzazione delle campagne, l’emancipazione degli uomini dall’economia schiavistica e il loro successivo assoggettamento al feudalesimo, le dominazioni straniere (nel caso sardo prima iberica e poi sabauda) e l’affermarsi lento di tensioni al mutamento e allo sviluppo economico e civile – sono eventi e processi che riguardano la Sardegna e l’intera Europa occidentale. La seconda allusione del titolo è al fermento di conoscenze, idee e suggestioni che la riscoperta della propria storia (cos’altro è l’identità?) ha consentito a un’amministrazione avveduta e coraggiosa di trascriverla in progetti e iniziative di sviluppo. A conferma che la storia e la cultura (cos’altro è la cultura se non la coscienza viva della propria storia?) sono l’ultima linea di resistenza che le comunità locali possono opporre alle pressioni distruttive della globalizzazione

    La casa a schiera nel tessuto storico delle città italiane medievali: il caso studio di Iglesias

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    La casa a schiera rappresenta il tipo elementare urbano per eccellenza, che si contrappone al tipo a corte più caratteristico dei centri rurali. Da queste due tipologie abitative si sono originati la maggior parte dei tessuti edilizi dei centri urbani mediterranei. Dal tipo a schiera gli organismi edilizi si sono evoluti, per mezzo di successivi raddoppi delle cellule e per rifusione di più unità edilizie, dando vita ad organismi più complessi a carattere plurifamiliare costituenti i tessuti storici delle nostre città. Il centro storico di Iglesias, cittadina situata nella regione sudoccidentale della Sardegna, è costituito da un borgo fortificato e presenta diversi esempi del tipo a schiera, originati in periodi diversi sotto differenti dominazioni e contesti sociali. Seppure il tema della casa a schiera e della sua evoluzione sia già stati studiato per altri centri storici italiani dalla scuola muratoriana, ed in particolare da Gianfranco Caniggia tra gli anni ‘70 e ‘80 del novecento, l'esempio iglesiente suggerisce nuovi spunti di riflessione per la sua peculiarità. Tale specificità è riscontrabile anche nel costruito urbano di Cagliari, città con la quale ha avuto in comune gli stessi dominatori, e rappresenta un unicum nel panorama italiano e che nell'Europa meridionale abbiamo ritrovato solamente nelle regioni attorno a Porto (PT). Questa singolarità è rappresentata dalla rotazione della giacitura dei tetti delle schiere che si presentano parallele rispetto al fronte strada. Ciò genera conseguenze sia nell'ambito del paesaggio urbano, in cui i profili degli isolati sono scanditi dalla successione dei timpani di facciata delle coperture, sia in quello costruttivo, in cui la diversa giacitura impone soluzioni peculiari per le coperture. Il paper, riallacciandosi agli studi di altri contesti in area mediterranea, si prefigge di indagare le cause e le conseguenze di questa scelta costruttiva.The terraced house is the urban elementary type par excellence, on the contrary of the court type, that is the most characteristic in rural centres. These two building types have originated most of the urban fabrics of the Mediterranean urban centres. From the terraced type, building organisms have evolved, by means of successive cell duplicates and by merging different building units, giving rise to more complex multi-family organisms that compose the historical fabrics of our cities. The historic center of Iglesias, a town in the southwestern region of Sardinia, is a fortified village with several examples of terraced type, originated in different periods under different domination and social contexts. Although the theme of the terraced house and its evolution has already been studied by the Muratori’s school considering other Italian historic centres, and in particular by Gianfranco Caniggia between the '70s and' 80s of the twentieth century, the Iglesias case study suggests new ideas of reflection for its peculiarity. This specificity represents a unique case in the Italian landscape, it can also be seen in Cagliari, a town which had the same rulers of Iglesias, and regarding Southern Europe, we can found it only in the regions around Porto (PT). This singularity is represented by the rotation of the layout of the roof ridges that are perpendicular to the road front. This affects both the urban landscape, in which the profiles of the urban blocks are marked by the succession of the roof gables, and the buildings construction, in which this different layering imposes peculiar solutions for the roofing. The paper, considering the studies of other contexts in the Mediterranean area, seeks to investigate the causes and consequences of this constructive choice

    L'edilizia modulare: la lezione della casa a schiera storica di Iglesias

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    Il paradigma della “casa conclusa” frutto di un progetto mirato a soddisfare un programma funzionale stabilito a priori, legato alle necessità di un arco temporale assai ridotto, non è più compatibile con l’esigenza di sviluppo sostenibile con il quale oggi, con la crisi edilizia, siamo chiamati a confrontarci. Le famiglie mutano le loro esigenze durante il corso della propria vita per far fronte al variare della composizione del nucleo familiare, delle situazioni economica, sociale e lavorativa. Non altrettanto riesce a fare la casa conclusa. In Italia, e nelle economie più povere in misura maggiore, la casa è un bene che si trasmette alle generazioni future. Pertanto, le scelte impostate in sede di progetto si ripercuotono sul ventaglio di opportunità per un successivo riutilizzo o sullo sforzo economico e di risorse necessari per il suo adattamento. Una casa modulare, in grado di adattarsi a diversi scenari abitativi per mezzo dell’aggiunta di moduli codificati nelle dimensioni e nelle modalità di assemblaggio, può essere la soluzione per coniugare il paradigma della sostenibilità ambientale e del riuso con quello della casa come bene transgenerazionale. Eppure, il rilancio di questo principio non necessita di nuovi prodotti della mente. È sufficiente riscoprire il passato quando la modularità dell’alloggio derivava da questioni normative e l’evoluzione modulare era una condizione ordinaria nella maggior parte dei nostri centri storici. Il paper, ripercorrendo l’evoluzione tipologica della casa a schiera di Iglesias, città medievale nella regione sudoccidentale della Sardegna, e confrontandola con alcuni progetti contemporanei di scala internazionale, sintetizza alcuni principi fortemente attuali che possono applicarsi al paradigma della casa modulare in risposta ai modelli della crisi dell’identità edilizia attuale.The “concluded house” paradigm as a result of a project aimed at satisfying a priori established functional program, linked to a very short time needs, is no longer compatible with the need for sustainable development to which today, with the building crisis, we are called to deal with. Families change their needs to cope the change in the family size and economic, social and work situation. Not so successful makes the “concluded house”. In Italy, and especially in the poorest economies, the house is a good that passes on to future generations and therefore the design choices influence the range of subsequent opportunities for reuse or the economic effort and resources necessary for his adaptation. A “modular house”, able to adapt itself to different living scenarios by adding modules codified in dimensions and assembly methods, can be the solution to combine the paradigm of environmental sustainability and reuse with that of the home as a transgenerational good. Yet the relaunch of this principle does not require new products of the mind, but it is sufficient to rediscover the past, when the modularity of the accommodation derived from normative questions and modular evolution was ordinary in most of our historic centers. The paper, retracing the typological evolution of the terraced house of the historic center of Iglesias, a medieval city in south-western region of Sardinia, and comparing them with some contemporary international project, summarize some strongly current principles, inspired more from conditions of necessity than from rational choices, which can be applied to the paradigm of the “modular house” in response to the current models of the contemporary building identity crisis
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