8 research outputs found

    Ethylene supplementation combined with split application of nitrogen and sulfur protects salt-inhibited photosynthesis through optimization of proline metabolism and antioxidant system in mustard (Brassica juncea L.)

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    In the present study, the potential of ethylene as ethephon (an ethylene source) was investigated individually and in combination with split doses of nitrogen (N) and sulfur (S) soil treatments for removal of the damaging effects of salt stress (100 mM NaCl) in mustard (Brassica juncea L.). Plants were grown with 50 mg N plus 50 mg S kg−1 soil at sowing time and an equivalent dose at 20 days after sowing [N50 + S50]0d and 20d. Ethephon at 200 μL L‒1 was applied to combined split doses of N and S with or without NaCl. Plants subjected to NaCl showed a decrease in growth and photosynthetic characteristics as well as N and S assimilation, whereas proline metabolism and antioxidants increased. The application of ethephon to plants grown with split N and S doses significantly enhanced photosynthetic efficiency by increasing the assimilation of N and S, improving the concentration of proline and induction of the antioxidant system with or without NaCl. The regulation of ethylene and/or split forms of N and S application may be potential tools for not just overcoming salt stress effects in this species and in related Brassicaceae but also enhancing their photosynthesis and growth potential through increased nutrient assimilation

    Moria del kiwi: alterazione della struttura anatomica e morfologica delle radici di actinidia sottoposte a condizioni di asfissia del suolo

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    produzione negli ultimi anni a causa della diffusione della sindrome del declino dell’actinidia (KVDS/moria). Sintomi simili al KVDS sono stati osservati in diversi ambienti e vengono spesso associati a ristagno idrico e asfissia radicale, con conseguente marciume radicale. Nell'ambito del progetto Zespri “Water and soil management of G3 in Italy”, nel 2020 è stata avviata la sperimentazione in actinidieti colpiti da moria a Latina (Lazio, - ET0 732 mm) al fine di indagare sulle possibili cause e suggerire delle soluzioni per contrastare questa fisiopatia. Sono stati raccolti campioni di radici da piante sane e confrontati con campioni raccolti da piante affette da KVDS. Per l’analisi microscopica, le radici sono state fissate in formalina al 10%, disidratate e incluse in paraffina. Ogni singolo campione è stato sezionato in sezioni dello spessore di 5 μm e colorate con diverse metodiche. Macroscopicamente, le radici affette da KVDS sono risultate marcescenti, mostrando una perdita di rizoderma e parenchima corticale. L’analisi microscopica ha rilevato danneggiamenti del sistema radicale con rottura e decomposizione tissutale, sfaldamento di rizoderma, area corticale con evidente perdita di turgore cellulare, disfacimento iniziale della stele ed evidente distacco della corteccia dai tessuti conduttori centrali. Nel campione di controllo, le radici hanno presentato un rizoderma con spessore di 13 μm e una dimensione media di cellule del parenchima di 44,5 μm, a differenza del campione KVDS, in cui lo spessore del rizoderma, quasi assente, è stato di 8,3 μm e la dimensione media delle cellule di 34,7 μm. Dall’analisi dei gas tellurici è emerso che, conseguentemente all'insorgenza del ristagno idrico nel suolo, nei suoli attorno alle piante colpite da KVDS, il potenziale redox, parametro inversamente correlato alla concentrazione di ossigeno, è risultato essere significativamente più basso (+331 vs. +368 mV; media 0-90 cm di profondità), mentre sono state riscontrate concentrazioni più elevate di CO2 (7467 vs. 5870 ppm; media 0-90 cm di profondità), un indicatore di condizioni anossiche del suolo. Per migliorare le qualità fisica del suolo e assicurare una crescita ottimale delle radici di actinidia, sarà applicata una gestione innovativa del suolo volta ad aumentarne la sostanza organica e ridurre la compattazione, facilitando il movimento orizzontale e verticale dell'acqua nel terreno per fornire alle radici di actinidia l'ossigeno necessario per mitigare gli effetti di microrganismi potenzialmente patogeni, molti dei quali proliferano in ambienti anaerobi. Sarà, infine, ottimizzata la gestione della chioma e dell’apparato radicale per bilanciare il rapporto tra radici e foglie e migliorare la capacità delle piante di riprendersi da questo declino fisiologico

    Moria del kiwi: alterazione della struttura anatomica e morfologica delle radici di actinidia sottoposte a condizioni di asfissia del suolo

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    produzione negli ultimi anni a causa della diffusione della sindrome del declino dell’actinidia (KVDS/moria). Sintomi simili al KVDS sono stati osservati in diversi ambienti e vengono spesso associati a ristagno idrico e asfissia radicale, con conseguente marciume radicale. Nell'ambito del progetto Zespri “Water and soil management of G3 in Italy”, nel 2020 è stata avviata la sperimentazione in actinidieti colpiti da moria a Latina (Lazio, - ET0 732 mm) al fine di indagare sulle possibili cause e suggerire delle soluzioni per contrastare questa fisiopatia. Sono stati raccolti campioni di radici da piante sane e confrontati con campioni raccolti da piante affette da KVDS. Per l’analisi microscopica, le radici sono state fissate in formalina al 10%, disidratate e incluse in paraffina. Ogni singolo campione è stato sezionato in sezioni dello spessore di 5 μm e colorate con diverse metodiche. Macroscopicamente, le radici affette da KVDS sono risultate marcescenti, mostrando una perdita di rizoderma e parenchima corticale. L’analisi microscopica ha rilevato danneggiamenti del sistema radicale con rottura e decomposizione tissutale, sfaldamento di rizoderma, area corticale con evidente perdita di turgore cellulare, disfacimento iniziale della stele ed evidente distacco della corteccia dai tessuti conduttori centrali. Nel campione di controllo, le radici hanno presentato un rizoderma con spessore di 13 μm e una dimensione media di cellule del parenchima di 44,5 μm, a differenza del campione KVDS, in cui lo spessore del rizoderma, quasi assente, è stato di 8,3 μm e la dimensione media delle cellule di 34,7 μm. Dall’analisi dei gas tellurici è emerso che, conseguentemente all'insorgenza del ristagno idrico nel suolo, nei suoli attorno alle piante colpite da KVDS, il potenziale redox, parametro inversamente correlato alla concentrazione di ossigeno, è risultato essere significativamente più basso (+331 vs. +368 mV; media 0-90 cm di profondità), mentre sono state riscontrate concentrazioni più elevate di CO2 (7467 vs. 5870 ppm; media 0-90 cm di profondità), un indicatore di condizioni anossiche del suolo. Per migliorare le qualità fisica del suolo e assicurare una crescita ottimale delle radici di actinidia, sarà applicata una gestione innovativa del suolo volta ad aumentarne la sostanza organica e ridurre la compattazione, facilitando il movimento orizzontale e verticale dell'acqua nel terreno per fornire alle radici di actinidia l'ossigeno necessario per mitigare gli effetti di microrganismi potenzialmente patogeni, molti dei quali proliferano in ambienti anaerobi. Sarà, infine, ottimizzata la gestione della chioma e dell’apparato radicale per bilanciare il rapporto tra radici e foglie e migliorare la capacità delle piante di riprendersi da questo declino fisiologico

    Ethylene and Sulfur Coordinately Modulate the Antioxidant System and ABA Accumulation in Mustard Plants under Salt Stress

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    This study explored the interactive effect of ethephon (2-chloroethyl phosphonic acid; an ethylene source) and sulfur (S) in regulating the antioxidant system and ABA content and in maintaining stomatal responses, chloroplast structure, and photosynthetic performance of mustard plants (Brassica juncea L. Czern.) grown under 100 mM NaCl stress. The treatment of ethephon (200 µL L−1) and S (200 mg S kg−1 soil) together markedly improved the activity of enzymatic and non-enzymatic components of the ascorbate-glutathione (AsA-GSH) cycle, resulting in declined oxidative stress through lesser content of sodium (Na+) ion and hydrogen peroxide (H2O2) in salt-stressed plants. These changes promoted the development of chloroplast thylakoids and photosynthetic performance under salt stress. Ethephon + S also reduced abscisic acid (ABA) accumulation in guard cell, leading to maximal stomatal conductance under salt stress. The inhibition of ethylene action by norbornadiene (NBD) in salt- plus non-stressed treated plants increased ABA and H2O2 contents, and reduced stomatal opening, suggesting the involvement of ethephon and S in regulating stomatal conductance. These findings suggest that ethephon and S modulate antioxidant system and ABA accumulation in guard cells, controlling stomatal conductance, and the structure and efficiency of the photosynthetic apparatus in plants under salt stress

    EEG indices of responsiveness in Minimally Conscious State

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    Minimally Conscious State (MCS) is a clinical condition characterized by reproducible, but inconsistent signs of consciousness. Fluctuations of responsiveness contribute to the misdiagnosis rate and prevent from effective interactions with MCS patients. These clinical fluctuations might also greatly limit the use of any Brain-Computer Interface (BCI) for communication purposes. The objective of the present study was to identify neurophysiological indices of responsiveness in MCS patients, investigating the connection between EEG background activity and the presence of a P300 ERP (Event-Related Potential) response to an oddball paradigm, considered a sign of higher level of responsiveness with respect to its absence

    Detecting fluctuation of responsiveness in Minimally Conscious State patients

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    Minimally Conscious State (MCS) is a disorder of Consciousness (DOC) showing a within/between subject (spontaneous) variability of clinical signs of responsiveness. Such fluctuations in responsiveness could prevent patients to access the Brain Computer Interface (BCI) to interact with the environment. MCS patients, indeed, could show time windows of responsiveness in which they can potentially communicate (Windows of responsiveness; WoR) and time windows in which they cannot. The objective of this study is to describe the fluctuation of responsiveness by identifying the neurophysiological response (presence/absence of WoR) to an oddball and a motor task within a continuous EEG monitorin

    Clinical nutrition in surgical oncology: Young AIOM-AIRO-SICO multidisciplinary national survey on behalf of NutriOnc research group

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    Malnutrition is a common condition in cancer patients which is usually associated with functional limitations, as well as increased morbidity and mortality. Based on the support of the young sections of Italian Association of Medical Oncology (AIOM), Italian Association of Radiotherapy and Clinical Oncology (AIRO) and Italian Society of Surgical Oncology (SICO) merged into the NutriOnc Research Group, we performed a multidisciplinary national survey with the aim to define the awareness of nutritional issues among healthcare professionals delivering anticancer care. The questionnaire was organized in four sections, as follows: Knowledge and practices regarding Nutritional Management of cancer patients; Timing of screening and assessment of Nutritional Status; Nutritional Treatment and prescription criteria; Immunonutrition and educational topics. The modules focused on esophagogastric, hepato-bilio-pancreatic and colorectal malignancies. Overall, 215 physicians completed the survey. As regards the management of Nutritional Status of cancer patients, many responders adopted the ERAS program (49.3%), while a consistent number of professionals did not follow a specific validated nutritional care protocol (41.8%), mainly due to lack of educational courses (14.5%) and financial support (15.3%). Nearly all the included institutions had a multidisciplinary team (92%) to finalize the treatment decision-making. Cancer patients routinely underwent nutritional screening according to 57.2% of interviewed physicians. The timing of nutritional assessment was at diagnosis (37.8%), before surgery (25.9%), after surgery (16.7%), before radiochemotherapy (13.5%) and after radiochemotherapy (7%). Most of the responders reported that nutritional status was assessed throughout the duration of cancer treatments (55.6%). An important gap between current delivery and need of nutritional assessment persists. The development of specific and defined care protocols and the adherence to these tools may be the key to improving nutritional support management in clinical practice

    A survey of clinical features of allergic rhinitis in adults

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    Background: Allergic rhinitis (AR) has high prevalence and substantial socio-economic burden.Material/Methods: The study included 35 Italian Centers recruiting an overall number of 3383 adult patients with rhinitis (48% males, 52% females, mean age 29.1, range 18-45 years). For each patient, the attending physician had to fill in a standardized questionnaire, covering, in particular, some issues such as the ARIA classification of allergic rhinitis (AR), the results of skin prick test (SPT), the kind of treatment, the response to treatment, and the satisfaction with treatment.Results: Out of the 3383 patients with rhinitis, 2788 (82.4%) had AR: 311 (11.5%) had a mild intermittent, 229 (8.8%) a mild persistent, 636 (23.5%) a moderate-severe intermittent, and 1518 (56.1%) a moderate-severe persistent form. The most frequently used drugs were oral antihistamines (77.1%) and topical corticosteroids (60.8%). The response to treatment was judged as excellent in 12.2%, good in 41.3%, fair in 31.2%, poor in 14.5%, and very bad in 0.8% of subjects. The rate of treatment dissatisfaction was significantly higher in patients with moderate-to-severe AR than in patients with mild AR (p<0.0001). Indication to allergen immunotherapy (AIT) was significantly more frequent (p<0.01) in patients with severe AR than with mild AR.Conclusions: These findings confirm the appropriateness of ARIA guidelines in classifying the AR patients and the association of severe symptoms with unsuccessful drug treatment. The optimal targeting of patients to be treated with AIT needs to be reassessed
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