3,248 research outputs found

    Privacy-Aware Processing of Biometric Templates by Means of Secure Two-Party Computation

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    The use of biometric data for person identification and access control is gaining more and more popularity. Handling biometric data, however, requires particular care, since biometric data is indissolubly tied to the identity of the owner hence raising important security and privacy issues. This chapter focuses on the latter, presenting an innovative approach that, by relying on tools borrowed from Secure Two Party Computation (STPC) theory, permits to process the biometric data in encrypted form, thus eliminating any risk that private biometric information is leaked during an identification process. The basic concepts behind STPC are reviewed together with the basic cryptographic primitives needed to achieve privacy-aware processing of biometric data in a STPC context. The two main approaches proposed so far, namely homomorphic encryption and garbled circuits, are discussed and the way such techniques can be used to develop a full biometric matching protocol described. Some general guidelines to be used in the design of a privacy-aware biometric system are given, so as to allow the reader to choose the most appropriate tools depending on the application at hand

    Positive and negative regulation of angiogenesis by soluble vascular endothelial growth factor receptor-1

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    Vascular endothelial growth factor receptor (VEGFR)-1 exists in different forms, derived from alternative splicing of the same gene. In addition to the transmembrane form, endothelial cells produce a soluble VEGFR-1 (sVEGFR-1) isoform, whereas non-endothelial cells produce both sVEGFR-1 and a different soluble molecule, known as soluble fms-like tyrosine kinase (sFlt)1-14. By binding members of the vascular endothelial growth factor (VEGF) family, the soluble forms reduce the amounts of VEGFs available for the interaction with their transmembrane receptors, thereby negatively regulating VEGFR-mediated signaling. In agreement with this activity, high levels of circulating sVEGFR-1 or sFlt1-14 are associated with different pathological conditions involving vascular dysfunction. Moreover, sVEGFR-1 and sFlt1-14 have an additional role in angiogenesis: they are deposited in the endothelial cell and pericyte extracellular matrix, and interact with cell membrane components. Interaction of sVEGFR-1 with α5β1 integrin on endothelial cell membranes regulates vessel growth, triggering a dynamic, pro-angiogenic phenotype. Interaction of sVEGFR-1/sFlt1-14 with cell membrane glycosphingolipids in lipid rafts controls kidney cell morphology and glomerular barrier functions. These cell-matrix contacts represent attractive novel targets for pharmacological intervention in addition to those addressing interactions between VEGFs and their receptors

    The random growth of interfaces as a subordinated process

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    We study the random growth of surfaces from within the perspective of a single column, namely, the fluctuation of the column height around the mean value, y(t)= h(t)-, which is depicted as being subordinated to a standard fluctuation-dissipation process with friction gamma. We argue that the main properties of Kardar-Parisi-Zhang theory, in one dimension, are derived by identifying the distribution of return times to y(0) = 0, which is a truncated inverse power law, with the distribution of subordination times. The agreement of the theoretical prediction with the numerical treatment of the 1 + 1 dimensional model of ballistic deposition is remarkably good, in spite of the finite size effects affecting this model.Comment: LaTeX, 4 pages, 3 figure

    L’esperienza del progetto

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    Il testo affronta i temi del dialogo come "strumento" nel progetto di architettura; del dialogo per crescere all’interno di un sistema culturale fondato sui valori estetici ed etici dell’architettura; del dialogo come esercizio all’impegno, per la costruzione di una società improntata alla conoscenza e all’accettazione dell’altro, alla necessità di formare e promuovere una cultura di pace; del dialogo, infine, tra gli uomini e con Dio, nella progettazione di un edificio sacro destinato alla preghiera interreligiosa. L'articolo documenta il percorso culturale, scientifico e didattico condotto dagli studenti nel Corso di Architettura e Composizione architettonica 1 (Facoltà di Ingegneria di Palermo, a.a. 2004/05)

    L’esercitazione

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    L'articolo introduce i risultati del lavoro di laboratorio svolto dagli studenti che hanno partecipato attivamente al seminario e workshop ComposizioneMusicaArchitettura

    Raccontare i luoghi

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    Il volume costituisce l’attività conclusiva e di sintesi della ricerca condotta nel 2007 dall'Università degli Studi di Palermo, con il Corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura di Palermo ed il Corso di laurea in Architettura - sede di Agrigento, in collaborazione con l'Azienda Regionale Foreste Demaniali, e con l'attiva partecipazione dell'Amministrazione comunale di Santo Stefano Quisquina. Il libro raccoglie i contributi sulla cultura dell’immagine e della fotografia (elaborati in seno al seminario Architettura e Fotografia), e i risultati della ricerca fotografica sull'architettura ed i luoghi nella Riserva Naturale Orientata 'Monte Cammarata' ed a Santo Stefano Quisquina (svolta nel laboratorio Natura e Architettura)

    Una ricerca tra architettura e musica. La composizione nelle teorie seriali

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    Nella percezione cognitiva umana l'ascolto di un brano musicale o l'esperienza spaziale dell'architettura hanno la stessa capacita di divenire immagini, idee, ricordi o memoria. La questione sulla quale sovente ci si interroga \ue8 se questa appurata "conseguenza comune" discerne da una verificata "causa comune" o se, in altri termini, esiste un'istanza che lega cos\uec strettamente la percezione di un suono e di un'architettura. Architettura e musica trovano entrambe la loro genesi nel medesimo, sublime, atto: il "comporre". Atto di "creazione" di opere nuove, certo, ma anche atto di "indagine" del complesso sistema di relazioni che strutturano i rapporti sia tra gli oggetti semplici dell\u2019opera che tra quest\u2019ultima e i suoi fruitori finali. Dal punto di vista teorico, i numeri e le leggi delle proporzioni armoniche sono sempre stati considerati l\u2019elemento comune e unificante tutte le arti. Questa visione unitaria, per\uf2, non si mantiene costante nel tempo: la differente considerazione delle capacit\ue0 sensoriali dell\u2019uomo o la scissione dei saperi "scientifici" da quelli "artistici" mutano di volta in volta i rapporti tra le parti, allontanando di fatto l'idea che possa esistere un arch\ue9 comune a tutte le arti. Al pari delle composizioni seriali nell'impianto compositivo delle opere pi\uf9 rappresentative del decostruttivismo architettonico si evince chiaramente come ogni volume acquisti una ben determinata valenza e unicit\ue0 all'interno di una pi\uf9 o meno complessa stratificazione dinamica d'insieme. Musica e architettura sono, dunque, due forme di comunicazione che hanno molto in comune. Il substrato culturale che permette la genesi e lo sviluppo delle teorie seriali parte dalla sempre pi\uf9 forte consapevolezza del legame tra lo spazio, istanza fortemente radicata nella cultura architettonica, ed il tempo, concetto chiave di ogni composizione musicale. La genesi e le modificazioni delle forme dello spazio architettonico ed urbano si fondano in genere sul connubio tra regole meramente geometriche ed istanze di tipo sociale ed economico che, seguendo stadi di approfondimento successivo, ne "disegnano" la composizione. Le teorie seriali, in seno all\u2019architettura, nascono e si sviluppano dalla consapevolezza che la variabile temporale possa essere percepita anche all\u2019interno di uno spazio geometrico classicamente inteso: il tempo in architettura genera ibridazioni continue, spesso nella forma di percezioni diverse dello spazio progettato. Lo stesso tempo, per\uf2, in quanto variabile immateriale ha bisogno di espedienti di fisicit\ue0 per essere compreso: esso si trasforma quindi in tutti quegli accidenti che "nel tempo" subiscono le modificazioni da esso stesso causate. Il progetto di architettura ha bisogno di integrare in se differenti parametri sensoriali, di significato o tecnico-funzionali. La percezione della mutevolezza del tempo, facilmente percepita nell\u2019ascolto della musica, assume diverse accezioni che consentono la percezione del ritmo in termini spaziali. Se dunque il tempo diviene una dimensione comparabile a quella dello spazio, dalla loro vicendevole \u201ccomposizione\u201d \ue8 possibile generare nuovi (e mutevoli) spazi \u2026 Spazi di Architettura

    Introduzione

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    Introduzione al volume contenente gli atti del workshop internazionale di progettazione architettonica "Dal progetto alla costruzione". Le attività di progettazione, attraverso un'esperienza interdisciplinare, sono state finalizzate allo studio e allo sviluppo di un tema di architettura nei suoi contenuti spaziali, tipologici e tecnologici. Il tema proposto intende affrontare la piccola scala con il progetto di microarchitetture a servizio degli studenti all'interno degli spazi aperti della città universitaria di Palermo, per realizzare luoghi d'ombra, spazi per lo studio all'aperto, strutture per l'esposizione e per l'informazione

    Una ricerca tra architettura e musica

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    L'articolo introduce gli atti del seminario e workshop "Composizione Musica Architettura" ed i materiali prodotti durante il laboratorio ad esso legato. Vengono riassunte le attività svolte all’interno del seminario e descritte tematiche trattate. L'articolo riassume ed inquadra il contesto in cui si genera il dibattito e l'interesse per la tematica trattata
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