43 research outputs found

    Gentili, Citizenship in Mozambique

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    Nzongola-Ntalaja - Congo

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    Da Algeri a Roma: l\u2019Italia e i movimenti nazionalisti \u201cautentici\u201d delle colonie portoghesi in Africa

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    I leader dei movimenti nazionalisti africani delle colonie portoghesi, che dall\u2019inizio degli anni \u201960 erano impegnati nelle lotte di liberazione per l\u2019indipendenza dei loro paesi, si impegnarsi in un\u2019abile diplomazia internazionale attraverso le divisioni della guerra fredda. Proponendo un discorso modernista di riscatto sociale e costruzione nazionale furono in grado di allacciare importanti rapporti di collaborazione con i paesi del blocco comunista o del movimento dei non allineati, cos\uec come di attirare l\u2019attenzione, e poi il sostegno, di organizzazioni della societ\ue0 civile e opposizioni politiche nei paesi occidentali. Oltre ai cruciali aiuti che ne derivarono per la lotta in armi sul terreno, questi rapporti furono fatti valere innanzitutto sul piano della legittimazione politica internazionale, grazie alla quale i movimenti nazionalisti delle colonie portoghesi e la loro causa vennero formalmente riconosciuti in seno ad importanti organizzazioni internazionali, a partire dall\u2019Onu. Tali movimenti, riuniti nell\u2019alleanza della Concp, seppero in particolare farsi riconoscere come gli \u201cautentici\u201d, unici e legittimi rappresentanti dei loro popoli in lotta per l\u2019indipendenza, a discapito di altri movimenti nazionalisti presenti in questi paesi. In questo processo le reti di solidariet\ue0 politica sviluppatesi nei paesi dell\u2019Europa occidentale, con governi perlopi\uf9 formalmente alleati del Portogallo nell\u2019ambito della Nato, giocarono una parte molto importante, e l\u2019Italia, soprattutto attraverso il rapporto con il Frelimo e a partire dall\u2019inizio degli anni \u201970, ricopr\uec un ruolo forse decisivo. La rete italiana crebbe sull\u2019esperienza dei movimenti che avevano appoggiato la causa indipendentista in Algeria tra la fine degli anni \u201950 e inizio anni \u201960, e forse pi\uf9 di ogni altra si nutr\uec di significative trasversalit\ue0 ai fronti della guerra fredda. La presenza italiana nei vari vertici in Africa e in Europa dedicati alla causa indipendentista nelle colonie portoghesi contribu\uec al consolidamento di Frelimo, Mpla e Paigc come gli \u201cautentici\u201d movimenti di liberazione dei propri paesi, dinamica che raggiunse probabilmente un punto di non ritorno nel passaggio tra la Conferenza di solidariet\ue0 di Khartoum del 1969 e quella di Roma del 1970

    Migrant Workers and State Boundaries. Reflections on the Transnational Debate from the Colonial Past in Mozambique

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    Trabalhadores migrantes e fronteiras entre Estados : reflexões sobre o debate transnacional do passado colonial em Moçambique. Na Africa autral, é possível discutir de que forma alguns elementos em torno do discurso transnacional se desenvolveram ou consolidaram no passado colonial. Em Moçambique, o colonialismo português sob Salazar reforçou distorções sócio-económicas nas relações entre as populações africanas e o poder do estado no território. Os esquemas da circulação de africanos e de controlos coloniais na área central do Distrito da Beira nos anos de 1940 e 19550 indicam que a fronteira internacional era provavelmente mais permeável do que as fronteiras internas, se consideradas em relação ao movimento independente de pessoas e à forma como as ligações internacionais se desenvolveram. No entanto, esta fronteira internacional efectivamente ganhou valor ao longo do tempo se considerarmos o seu impacto nas relações de trabalho migrante com a potência colonial.In Southern Africa it is possible to discuss how some elements surrounding the transnational discourse developed or consolidated in the colonial past. In Mozambique Portuguese colonialism under Salazar strengthened socio-economic distortions in the relationship between the African population and state power over the territory. The patterns of Africans' circulation and colonial controls in the central area of Beira District in the 1940s and 1950s indicates that the international frontier was probably more permeable than the internal borders, if considered in relation to the independent movement of people and to the way transnational links developed. However, this international frontier effectively gained in value over time if considered for its impact on the migrants' labour relations with the colonial power.Les travailleurs migrants et les frontières de l'État : réflexions sur le débat transnational du passé colonial au Mozambique. Il est pertinent, dans le cadre de l'Afrique australe, la façon de discuter de la façon dont certains éléments entourant le discours transnational se sont développés ou consolidés à travers le passé colonial. Au Mozambique, le colonialisme portugais sous Salazar a renforcé les distorsions socio-économiques dans les relations entre la population africaine et le pouvoir de l'État à travers le territoire. Les modèles de circulation des Africains et des contrôles coloniaux dans la zone centrale du district de Beira dans les années 1940 et 1950 indiquent que la frontière internationale était probablement plus perméable que les frontières internes, si on les considère en termes du mouvement indépendant des personnes et de la manière dont les liens transnationaux se sont développés. Cependant, cette frontière internationale a effectivement gagné en prégnance avec le temps, si l'on considère son impact sur les relations sociales entre les migrants et le pouvoir colonial.Tornimbeni Corrado. Migrant Workers and State Boundaries. Reflections on the Transnational Debate from the Colonial Past in Mozambique. In: Lusotopie, n°11, 2004. Médias pouvoir et identités. pp. 107-120

    How to find readings

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    Recensione di: Justin Pearce, Political Identity and Conflict in Central Angola, 1975-2002, Cambridge University Press, 2015

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    Nel rispondere all'interrogativo principale del volume su come e perché le popolazioni dell'Angola abbiano preso parte per così tanti anni al conflitto civile, dalla parte dell'MPLA o dell'UNITA, Pearce decostruisce ogni sguardo uniforme legato alla violenta coercizione delle persone o al controllo in armi del territorio. Senza sottostimare l'uso della forza, il consolidarsi delle posizioni dei due movimenti in precise regioni rurali e urbane del paese e, infine, l'uso di specifiche ideologie e il loro evolversi prima e dopo la fine della guerra fredda, l'autore di questo volume pone al centro la rilevanza delle reciproche narrative (e azioni) sulla nazione angolana, e soprattutto il loro legami con i processi di costruzione dello stato, nel forgiare le identità politiche delle popolazioni coinvolte nel conflitto, disarticolando, quando possibile, anche le diverse componenti dei due campi a seconda delle molteplici esperienze storiche che le hanno caratterizzate

    Da che parte si apre la porta dell’inferno? Democrazia e autoritarismo in Africa sub-sahariana con la pandemia da Covid-19

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    Nonostante dati poco affidabili, le linee di tendenza suggeriscono che l’apocalisse dietro l’angolo che molti commentatori si aspettavano con l’arrivo della pandemia da COVID-19 in Africa non sembra essere avvenuta. Per una miglior comprensione di tale quadro, oltre a far ricorso a fattori demografici e climatici, è necessario analizzare la situazione politica e sociale specifica nei paesi del continente, dove spesso sono state prese misure relativamente tempestive e riattivate strutture e pratiche già in essere da altre e recenti ondate epidemiche, come quelle di Ebola. Tuttavia, quelle stesse misure hanno anche alimentato vari disordini, testimonianza della resilienza delle storiche fratture sociali ed economiche del continente. In particolare, le misure d’emergenza possono essere viste anche come l’ultimo capitolo di pratiche di ‘securitizzazione’ della politica e dello sviluppo che hanno rafforzato le tendenze autoritarie di molti sistemi politici del continente, in un contesto internazionale in cui, tra l’altro, l’appoggio ai processi di democratizzazione è sostanzialmente svanito sull’altare della stabilità politica per gli investimenti. I migliori risultati sembrano però provenire proprio da quei contesti in cui la politica è stata in grado di adottare misure più inclusive delle priorità locali, mentre i pericoli proveniente dalla scarsa attuazione della campagna vaccinale in Africa suggeriscono che la marginalità del continente nelle strutture economiche mondiali rappresenta, assieme alla questione della democrazia inclusiva, una sfida cruciale a livello globale

    Algeri, crocevia per la diplomazia internazionale del FRELIMO nella guerra di liberazione in Mozambico

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    Durante la guerra di indipendenza in Mozambico (1962\u20131975) dal regime coloniale portoghese, la leadership che assunse le redini del FRELIMO preval-se su altre componenti del nazionalismo mozambicano sia sul terreno di battaglia che nell\u2019ambito della diplomazia internazionale. Il FRELIMO fu in grado di trovare il sostegno di una serie di governi africani in competizione tra di loro per influenzare gli esiti dei processi di decolonizzazione ancora in corso e mostr\uf2 una particolare abilit\ue0 diplomatica nel contesto interna-zionale stringendo importanti alleanze trasversali ai meccanismi della guer-ra fredda. In questo percorso, l\u2019Algeria neo\u2013indipendente gioc\uf2 un ruolo importante nell\u2019addestrare i guerriglieri mozambicani, nell\u2019accogliere una sede di rappresentanza del FRELIMO che agiva da centrale della sua diploma-zia internazionale durante gli anni \u201960, e nel mettere in comunicazione il FRELIMO stesso con i movimenti di liberazione di altre colonie con cui strinse importanti alleanze in vista dell\u2019indipendenza del paese

    Migrant Workers and State Boundaries. Reflections on the Transnational Debate from the Colonial Past in Mozambique

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    Trabalhadores migrantes e fronteiras entre Estados : reflexões sobre o debate transnacional do passado colonial em Moçambique. Na Africa autral, é possível discutir de que forma alguns elementos em torno do discurso transnacional se desenvolveram ou consolidaram no passado colonial. Em Moçambique, o colonialismo português sob Salazar reforçou distorções sócio-económicas nas relações entre as populações africanas e o poder do estado no território. Os esquemas da circulação de africanos e de controlos coloniais na área central do Distrito da Beira nos anos de 1940 e 19550 indicam que a fronteira internacional era provavelmente mais permeável do que as fronteiras internas, se consideradas em relação ao movimento independente de pessoas e à forma como as ligações internacionais se desenvolveram. No entanto, esta fronteira internacional efectivamente ganhou valor ao longo do tempo se considerarmos o seu impacto nas relações de trabalho migrante com a potência colonial.In Southern Africa it is possible to discuss how some elements surrounding the transnational discourse developed or consolidated in the colonial past. In Mozambique Portuguese colonialism under Salazar strengthened socio-economic distortions in the relationship between the African population and state power over the territory. The patterns of Africans' circulation and colonial controls in the central area of Beira District in the 1940s and 1950s indicates that the international frontier was probably more permeable than the internal borders, if considered in relation to the independent movement of people and to the way transnational links developed. However, this international frontier effectively gained in value over time if considered for its impact on the migrants' labour relations with the colonial power.Les travailleurs migrants et les frontières de l'État : réflexions sur le débat transnational du passé colonial au Mozambique. Il est pertinent, dans le cadre de l'Afrique australe, la façon de discuter de la façon dont certains éléments entourant le discours transnational se sont développés ou consolidés à travers le passé colonial. Au Mozambique, le colonialisme portugais sous Salazar a renforcé les distorsions socio-économiques dans les relations entre la population africaine et le pouvoir de l'État à travers le territoire. Les modèles de circulation des Africains et des contrôles coloniaux dans la zone centrale du district de Beira dans les années 1940 et 1950 indiquent que la frontière internationale était probablement plus perméable que les frontières internes, si on les considère en termes du mouvement indépendant des personnes et de la manière dont les liens transnationaux se sont développés. Cependant, cette frontière internationale a effectivement gagné en prégnance avec le temps, si l'on considère son impact sur les relations sociales entre les migrants et le pouvoir colonial.Tornimbeni Corrado. Migrant Workers and State Boundaries. Reflections on the Transnational Debate from the Colonial Past in Mozambique. In: Lusotopie, n°11, 2004. Médias pouvoir et identités. pp. 107-120
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