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    Il riflesso della diglossia italiana nella produzione letteraria: la complessitĂ  sociolinguistica del Veneto riflessa nei testi letterari di Ruzante e Zanzotto

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    Il contributo mette a fuoco la realtà linguistica italiana attraverso la produzione artistica di due autori, Angelo Beolco (1496?–1542), detto Ruzante, e Andrea Zanzotto (1921–2011), che consentono di penetrare profondamente nella “questione della lingua” di due periodi cronologicamente lontani, ma essenzialmente collegati tra loro da una costante: la diglossia che, da sempre, caratterizza quell’intarsio linguistico e culturale che è l’Italia. In definitiva, raccogliendo l’invito contenuto nel titolo del convegno, la sfida che può venire dall’approccio a questi due autori è quella di consentire una più completa conoscenza dell’italianità

    La forza del dialetto. Autobiografie linguistiche nel Veneto d'oggi

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    Partendo da una serie di "autobiografie linguistiche", che vanno da quelle di giovani nati negli anni '80, a quelle di personalit\ue0 rappresentative di diversi itinerari culturali, quali il poeta Andrea Zanzotto, lo scrittore-raccoglitore Dino Coltro, l'attore Lino Toffolo, il giornalista Adriano Favaro, si ripercorre la storia di un mutamento linguistico che porta ad un sempre pi\uf9 accentuato contatto tra sistemi all'interno di uno stesso repertorio, senza che questo significhi, nel Veneto del '2000, la scomparsa del dialetto, che, pur vedendo relativizzati i suoi ambiti d'uso, convive ancora nelle bocche di un numero maggiore di giovani di quanti ci si potrebbe aspettare, naturalmente accanto all'italiano, all'inglese, ai gerghi delle nuove tecnologie

    Le locuzioni in G.Boerio: veneziano e italiano a confronto

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    Mettendo a fuoco le numerose locuzioni presenti nel dizionario ottocentesco di G. Boerio, si ha modo di analizzare la complessit\ue0 di un repertorio in cui il veneziano, con le sue specificit\ue0, \ue8 continuamente messo a confronto con la ricchezza del toscano, mostrando talvolta significative differenze, talaltra interessante osmosi: tutto questo risponde all'intento di Boerio di mostrare come un lessico "italiano" sia sintetizzabile e descrivibile solo a patto di non prescindere dalle variet\ue0 linguistiche presenti nelle pi\uf9 significative polarit\ue0 del Paese

    Il repertorio linguistico italiano nella stampa cattolica del Veneto tra fine '800 e inizio '900

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    Si analizza il valore culturale e politico, tra '800 e '900, della presenza, nelle pagine dei quotidiani cattolici, accanto ad un italiano formale ed aulico, del dialetto, in una realt\ue0 in cui si presume che per i dialettofoni non fosse facile l'accesso alla lettura

    Ricerca empirica e teoria nell'analisi dialettologica

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    In un periodo in cui all'interno del repertorio linguistico italiano il contatto tra lingua e dialetto, rispondendo a nuove forme di mobilit\ue0 geografica e sociale, produce fenomeni innovativi e processi dinamici di ristrutturazione dei sistemi, i modelli ed i metodi d'indagine tradizionali, fondati su ben connotati presupposti teorici, potrebbero non essere euristicamente adeguati all'analisi dell'osservabile e alla messa in evidenza di dati utili a verificare empiricamente i nuovi presupposti. Si propone pertanto una messa in discussione di concetti e costrutti che rischiano di rivelarsi inefficaci

    Quanto pu\uf2 variare il dialetto

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    passando in rassegna una serie di esempi, si discute sul rapporto tra matrice linguistica e processi di ristrutturazione del dialetto, per assunto costume linguistico orale, mettendo in rilievo l'esistenza di quello spazio dinamico di variazione che, includendo la doppia polarit\ue0 di dialetto ed italiano, costituisce la base dei processi innovativi del dialetto: sar\ue0 la competenza del parlante a definire quali tratti possano essere assunti dal costume, includendoli se compatibili col sistema, riadattandoli se necessario, senza snaturarlo, e mantenendo quindi in equilibrio continuit\ue0 ed innovazione

    Viaggio nel mondo dei giovani, oltre i confini delle lingue e dei dialetti

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    Il linguaggio dei giovani \ue8 un osservatorio interessante per l'analisi dei contatti tra sistemi, oggi accentuati in pi\uf9 direzioni tanto che, grazie ai nuovi media ed alla comunicazione mediata attraverso computer, va ridefinita, come suggerisce P.Koch, la stessa linea di confine tra 'scritto' e 'parlato': il complesso repertorio giovanile, fatto di contatti, di scambi, di esperienze innovative e di giocose mescolanze, rivela le potenzialit\ue0 di una "lingua" sempre pi\uf9 leggibile in termini di "compresenza di varianti

    Fu ccos\uec che tentammo di far suicidare il dialetto. Confessioni di parlanti del Novecento Veneto.

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    Si analizza, elaborando materiale raccolto dalle testimonianze orali dei parlanti, il processo sociolinguistico che ha portato alla crisi del dialetto nella seconda met\ue0 del '900

    A proposito di pit\ue8r, pit\ue0ro, confini, foresti e altro

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    Si discute sul concetto di "confine", mettendo in rilievo l'importanza dell'intrecciarsi di varianti lessicali e culturali nella matrice linguistica dall'interno della quale continuamente si ristruttura il costume orale
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