8 research outputs found

    Baker-Polito Administration Files New Housing Legislation to Increase Housing Production in Massachusetts

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    Negli ultimi anni l’attenzione dell’opinione pubblica italiana si è focalizzata sul fenomeno delle «migrazioni» dei giovani. Nel tentativo di denunciare i tagli alla ricerca, le cattive condizioni del mercato del lavoro giovanile e la mancanza di meritocrazia diffusa nel paese, i media si sono occupati della perdita di talenti verso l’estero e hanno svelato l’esistenza di un fenomeno migratorio contemporaneo che tra gli studiosi viene definito con il termine di «nuove mobilità». Quello che fi..

    Le seconde generazioni delle nuove mobilità nell’inchiesta on line

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    I minori nelle nuove mobilità In questi ultimi anni si è assistito alla nascita di un moderno fenomeno all’interno del complesso movimento delle nuove mobilità italiane: una fetta importante dei soggetti che ha lasciato l’Italia 10-15 anni fa si è stabilmente inserita nei mercati del lavoro esteri, ha appreso la lingua del paese d’accoglienza, gode di gran parte dei diritti di cittadinanza dei cittadini autoctoni (se non si sono già naturalizzati), ha accesso pressoché totale alle politiche s..

    3. Il questionario. Nuove mobilità o nuove migrazioni italiane

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    Il questionario si presenta come strumento qualitativo e quantitativo volto a gettare luce su paradigmi, tendenze e dinamiche legate al fenomeno delle migrazioni italiane contemporanee. Esso delinea il profilo dei soggetti protagonisti del fenomeno, cittadini italiani che vivono all’estero a partire dal 2000, per integrare i pochi dati statistici disponibili e le numerose indagini di stampo prettamente qualitativo pubblicate negli ultimi anni. Il questionario si prefigge di fare da trait d’u..

    4. La voce dei protagonisti

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    4.1. Le testimonianze: blog e memorie Una delle grandi differenze rispetto alle migrazioni del passato è data dalla capacità dei nuovi mobili di analizzare la propria esperienza, le loro posizioni, di interrogarsi sulle identità plurime, sulle motivazioni alla base della decisione di lasciare l’Italia. Molto spesso i protagonisti delle nuove mobilità sentono anche il bisogno di discutere della loro esperienza, sia sulla carta che nei vari blog o social network. Da quando, una decina di anni f..

    1. Fuga da quale Italia

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    1.1. Crisi e lavoro Dall’inizio dell’ultimo millennio si è assistito, oltre che al consolidamento dei flussi migratori tradizionali, all’affermarsi di nuovi tipi di mobilità dettate da una pluralità di motivazioni di cui quella economica è solo una; vi vanno aggiunte la ricerca di una migliore qualità della vita, il desiderio, e la possibilità, di studiare all’estero, la voglia di lasciare un paese afflitto da scandali e corruzione, per citarne alcune. Tuttavia l’aumento dei flussi in uscita,..

    La meglio Italia : Le mobilità italiane nel XXI secolo

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    Negli ultimi anni in Italia è ripresa l’emigrazione giungendo a superare, secondo le statistiche ufficiali, le centomila unità annue. L’attenzione dei media, nel denunciare i tagli alla ricerca, le cattive condizioni del mercato del lavoro e la mancanza di meritocrazia diffusa nel paese, si è focalizzata sulla perdita di giovani talenti verso l’estero. A lasciare l’Italia, però, non sono più solo lavoratori altamente specializzati, o cervelli in fuga, ma anche studenti, professionisti, tecnici, imprenditori, ricercatori, pensionati, cooperanti e altre figure, qualificate e non, che partono da ogni regione. Questo soggetto difficile da definire – emigranti, expat, cervelli in fuga? – non ha nemmeno una dimensione precisa. Come calcolare infatti il numero di chi si muove nell’Europa di Schengen o che attraversa frontiere con un visto turistico o di studio e che poi decide di fermarsi? Cosa differenzia la nuova emigrazione che alle guide dell’emigrante ha sostituito blog e social network, che al posto del telefono usa Skype, da quelle del secolo scorso? Rispetto alle migrazioni del passato cambiano anche le motivazioni, oltre alla ricerca di lavoro, si emigra per studiare, cercare una migliore qualità della vita o per amore. L’inchiesta del Centro Altreitalie intrecciando fonti diverse – statistiche, un questionario e interviste – traccia lo spaccato del nuovo e complesso fenomeno migratorio italiano

    La meglio Italia

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    Negli ultimi anni in Italia è ripresa l’emigrazione giungendo a superare, secondo le statistiche ufficiali, le centomila unità annue. L’attenzione dei media, nel denunciare i tagli alla ricerca, le cattive condizioni del mercato del lavoro e la mancanza di meritocrazia diffusa nel paese, si è focalizzata sulla perdita di giovani talenti verso l’estero. A lasciare l’Italia, però, non sono più solo lavoratori altamente specializzati, o cervelli in fuga, ma anche studenti, professionisti, tecnici, imprenditori, ricercatori, pensionati, cooperanti e altre figure, qualificate e non, che partono da ogni regione. Questo soggetto difficile da definire – emigranti, expat, cervelli in fuga? – non ha nemmeno una dimensione precisa. Come calcolare infatti il numero di chi si muove nell’Europa di Schengen o che attraversa frontiere con un visto turistico o di studio e che poi decide di fermarsi? Cosa differenzia la nuova emigrazione che alle guide dell’emigrante ha sostituito blog e social network, che al posto del telefono usa Skype, da quelle del secolo scorso? Rispetto alle migrazioni del passato cambiano anche le motivazioni, oltre alla ricerca di lavoro, si emigra per studiare, cercare una migliore qualità della vita o per amore. L’inchiesta del Centro Altreitalie intrecciando fonti diverse – statistiche, un questionario e interviste – traccia lo spaccato del nuovo e complesso fenomeno migratorio italiano
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