237 research outputs found

    Genere, generazioni e Islam in Italia

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    Questo di Fiorella Giacalone, edito nel 2021 da FrancoAngeli (Milano) nella Collana di Antropologia culturale e sociale con double-blind-peer-review, è un volume interessante perché affronta, ripercorrendo ricerche svolte dall’autrice dall’inizio degli anni Duemila a oggi, alcune significative dinamiche relazionali e affettive relative a generazioni di donne musulmane in Italia, con particolare riferimento all’Italia Centrale e all’Umbria, ma non solo. In esso vengono più in dettaglio evidenziati e analizzati quei processi di cambiamento che le migrazioni attivano, sia nelle pratiche religiose che nell’identità di genere, creando nuove e inedite dimensioni del femminile nel passaggio tra prime e seconde generazioni.In questo modo il volume, forte della lunga esperienza etnografica svolta nel tempo da Giacalone, si inserisce in modo originale, e con un contributo specifico riguardante l’Italia, all’interno di un ampio e complesso dibattito, quello relativo al dato che spesso le donne musulmane sono oggetto di discriminazione a più livelli

    Contaminazioni ambientali, alterità ecologiche, corpi ribelli. Note antropologiche

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    Starting from the critic perspective of medical anthropology with reference to the problem of the environmental contamination the author reflects on the human body as a vulnerable junction of the interchange of culture and nature, a physical place of processes of social and material embodiment, and as the fulcrum of a complex interweaving of geopolitical forces and injustices. The impact of pollutants is expressed through the dynamics of transformation of human bodies into toxic bodies, ecological alterities characterized by social vulnerabilities and inequalities, and so living texts which can tell stories of contamination, disease, and oppression. Female rebelling bodies burst onto the public scene, trying, by their knowledge and practices, to realign ecology and economy. Finally it is highlighted how the relationship between environmental contamination, protection of territories and the right to health is inscribed in conflicting fields of forces where a new biological citizenship is played and fertile spaces can be open for a political ecology to which medical anthropology can obviously offer a rich contribution

    Antropologia e microbi, tra umano e non umano

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    La recensione firmata da Eugenio Zito è relativa al corposo volume di Roberta Raffaetà dal titolo Antropologia dei microbi. Come la metagenomica sta riconfigurando l’umano e la salute, edito nel 2020 da CISU (Roma). Questo stimolante libro esplora in modo originale come gli scienziati analizzano il mondo microbico tra biologia, medicina e informatica, attraverso avanzate tecnologie di sequenziamento, big data e sistemi di intelligenza artificiale che solo da poco più di dieci anni hanno consentito uno studio di esso, delle comunità microbiche coabitanti dentro e attorno agli esseri umani e componenti il “microbioma”, fondamentale per la salute di uomini e ambiente. Come l’autrice ci mostra, conducendo il lettore in un territorio di frontiera, affascinante, ma anche difficile da esplorare nella sua complessità, i microbi, entità estremamente più resilienti ed essenziali alla vita rispetto agli esseri umani, ci insegnano che, al di là di ogni antropocentrismo, umani, microbi stessi e non umani sono tutti interdipendenti. D’altro canto le pratiche di ricerca degli scienziati avvengono nella dialettica tra una “visione molecolare” – legata alla mappatura del genoma microbico – e una visione “ecosistemica”, dato che i microbi sono interdipendenti con l’ambiente e le sue dinamiche biosociali e culturali. In questo processo, biologia, medicina, informatica e antropologia si riconfigurano nel loro incontro. Ciò porta a riconsiderare cosa significhi essere umani e il relativo ruolo in un mondo che esiste grazie, soprattutto, ai microbi. L’autrice pone così le basi per un’antropologia che si occupa dei microbi non solo nella prospettiva del complesso e ben noto rapporto natura/cultura, ma anche come occasione di confronto, e quindi di integrazione, tra sapere scientifico biotecnologico e sapere antropologico, senza contrapposizioni tra i due

    «C’est une maladie qui vient de Dieu»: dā’al-sukarī. Pluralismo medico e credenze religiose in Marocco.

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    Starting from medical anthropology perspective the author discusses some cultural and social issues related to the experience of becoming diabetic in Morocco. A special focus is about the impact of religious beliefs and practices on the representation of this chronic disease and on its care processes. After a brief analysis about medical pluralism, and the socio-cultural, economic and politic health determinants in this Islamic country, he reports a part of his ethnographic research experience in a ward for the care of diabetes in an hospital at Marrakech, focusing on the story of Noureddine, a middle-aged diabetic man. His intense narrative about his troubled therapeutic itinerary offers, togheter with the point of view of the diabetologists, several insights into the complex relationship among this disease and its representations, traditional medicine and biomedicine, culture and society in Morocco

    Tra Scilla e Cariddi: diventare adulti in un reparto di medicina

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     In the article I present some anthropological reflections, with reference to ethnographic material collected on the field, the pediatric ward for the treatment of type 1 diabetes in a Neapolitan university hospital, about the transition rite of diabetic patients who had reached legal age from pediatric services to clinical units for adults. In particular the paper focuses, through the story of Khalid, a young diabetic immigrant of Moroccan origin, on the medical practice of joint outpatient clinic, drawn up to facilitate this complex passage and on the usefulness of a narrative approach to chronic disease in health settings.</span

    Editoriale n. 1 - 2023

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