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    L'intervento "come non parte" nel processo davanti alla Corte internazionale di giustizia

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    L\u2019art. 62 dello Statuto della Corte internazionale di giustizia consente allo Stato terzo di intervenire in un giudizio tra due Stati, laddove esso abbia un interesse giuridico suscettibile di essere pregiudicato dalla futura sentenza. A partire dal 1990, la giurisprudenza della Corte ha ammesso la legittimit\ue0 , ai sensi dell\u2019art. 62, dell\u2019intervento \u201ccome non parte\u201d, consentendo cos\uec allo Stato terzo di partecipare al contraddittorio per tutelare il proprio interesse giuridico, anche in assenza di un apposito titolo di giurisdizione e senza proporre alcuna domanda nei confronti delle parti originarie. Se questa figura costituisce ormai ius receptum nel sistema della Corte, la prassi rivela ancora molte incertezze nella sua applicazione. Il presente studio intende contribuire alla ricostruzione dei suoi caratteri strutturali. Dopo una prima parte in cui viene inquadrata la posizione dello Stato terzo assente dal processo (limiti del giudicato, pregiudizio fattuale derivante dalla sentenza per lo Stato terzo, regola della parte necessaria), la seconda parte si sofferma sulla genesi della figura dell\u2019intervento come non parte, sul suo oggetto e sui suoi effetti per lo Stato terzo e le parti originarie, nonch\ue9 sui criteri seguiti dalla Corte per la sua autorizzazione. L\u2019indagine viene condotta anche con riferimento alla figura dell\u2019intervento ai sensi dell\u2019art. 63 (norma che autorizza gli Stati parte a una convenzione multilaterale a intervenire in ogni giudizio in cui si discuta della sua interpretazione), alla quale viene riconosciuto fondamentale valore ricostruttivo.Article 62 of the Statute of the International Court of Justice enables a third State to intervene in proceedings pending between other States, where such third State has an interest of a legal nature which may be affected by the decision in the case. Since 1990, the Court\u2019s case law has recognised the legitimacy pursuant to Article 62 of \u201cnon-party intervention\u201d, thus permitting a third State to take part to the proceedings in order to protect its legal interest, even in the absence of a jurisdictional link and without filing any claim against the original parties. Although non-party intervention is now part of the law in action within the system of the Court, its judicial application still reveals many uncertainties. The present study intends to contribute to the definition of the structural features of this form of intervention. The first part is devoted to the position of the absent third State (limits of res judicata, factual prejudice for the third State deriving from the judgment, necessary party rule), the second part focuses on the origins of non-party intervention, its object and effects and the criteria followed by the Court for its admission. The analysis is carried out also with reference to Article 63 of the Statute (which authorizes State parties to a multilateral convention to intervene in any proceedings in which the interpretation of such convention is under discussion), which the present study recognizes as the paradigm of non-party intervention

    L’unità della figura di intervento nello Statuto della Corte internazionale di giustizia

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    Lo Statuto della Corte internazionale di giustizia dedica all\u2019intervento di terzo due disposizioni: l\u2019art. 62, rivolto a qualunque Stato titolare di un interesse giuridico suscettibile di essere pregiudicato dalla decisione della causa; e l\u2019art. 63, riguardante gli Stati parte di una convenzione multilaterale la cui interpretazione venga in rilievo del giudizio. La relazione tra queste due norme \u2013 che erano gi\ue0 presenti, con formulazione sostanzialmente identica, nello Statuto della Corte permanente di giustizia internazionale \u2013 \ue8 sempre stata al centro delle analisi dell\u2019istituto dell\u2019intervento. Lo scritto esamina la relazione tra le due forme di intervento, in una prospettiva storica e alla luce della pi\uf9 recente giurisprudenza della Corte

    Giurisdizione consultiva e principio consensuale : il parere della Corte internazionale di giustizia sulle Isole Chagos

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    In its advisory opinion of 25 February 2019 on the Legal Consequences of the Separation of the Chagos Archipelago from Mauritius in 1965, the International Court of Justice addressed (and dismissed) an objection raised by the United Kingdom and other participants, based on the existence of a bilateral dispute between the United Kingdom and Mauritius. The present article investigates the reasons for this decision, and the potential limits that the existence of a bilateral dispute may impose on the scope of the Court\u2019s pronouncement

    Profili di diritto internazionale privato del commercio dei beni culturali

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    This study examines some of the private international law issues raised by the international trade of cultural objects. Given their characterisation as movable assets, these objects may form the subject matter of contractual relationships (e.g. sale, loan, transport, insurance) and property rights. The law applicable to these legal relationships is usually determined according to the conflict-of-laws rules for contracts and rights in rem. When applied to cultural objects, however, these rules often lead to unsatisfactory results. In particular, their functioning does not adequately take into account the States\u2019 interest in the protection of their cultural heritage. This study examines some of the problems arisen, their causes, and the proposed solutions

    Foreword

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    Lex rei sitae e disciplina delle garanzie mobiliari nel diritto internazionale privato

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    Lo studio ha ad oggetto i problemi connessi alla disciplina delle garanzie mobiliari nella prospettiva del commercio internazionale. Si tratta di un problema attuale e delicato, verso il quale gli operatori giuridici hanno rivolto l''attenzione in misura crescente negli ultimi anni, e ci\uf2 in ragione della continua mobiliarizzazione della ricchezza e della correlata esigenza di sicurezza nella circolazione dei beni. L''importanza e l''attualit\ue0 del tema \ue8 testimoniata anche dai molteplici interventi legislativi (nazionali, comunitari e internazionali) volti a costruire un apposito quadro giuridico per le garanzie mobiliari (cfr. da ultimo il decr. lgs.vo 21 maggio 2004 n. 170 e la Convenzione dell''Aja del 5 luglio 2006). All''interesse della pratica verso il tema delle garanzie mobiliari si \ue8 poi associato quello degli studiosi. Nella dottrina italiana, peraltro, a differenza che all''estero, non \ue8 ancora apparso uno studio di carattere monografico che trattasse specificamente la soluzione dei conflitti di legge relativi alle garanzie. Lo studio muove proprio dalla constatazione della fondamentale importanza - riscontrata anche nella pratica professionale - della determinazione della legge applicabile alle garanzie mobiliari che assistono rapporti obbligatori

    Problemi di diritto internazionale privato in materia di responsabilità dell’istituzione arbitrale

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    La relazione giuridica che, nell'arbitrato amministrato, si instaura tra le parti e l'istituzione arbitrale \ue8 stata oggetto di numerosi approfondimenti con riferimento alla sua disciplina materiale. Minore attenzione \ue8 stata sinora dedicata alle questioni di diritto internazionale privato sottese a tale rapporto. Traendo spunto da un ordinanza del Tribunale di Brescia del 5 aprile 2018, il contributo esamina le questioni di d.i.pr. relative alla responsabilit\ue0 della istituzione arbitrale. In particolare, il contributo si sofferma sui criteri da seguire per l'individuazione della giurisdizione cui sottoporre un'eventuale controversia con l'istituzione, cos\uec come per la determinazione della legge applicabile al merito di tale controversia
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