15 research outputs found

    Ipovitaminosi D in eta' evolutiva. Valutazione dello stato vitaminico ed analisi dei fattori di rischio di deficienza/insufficienza di vitamina D in un gruppo di bambini, adolescenti e giovani adulti.

    Get PDF
    Premessa. Recenti evidenze hanno sottolineato come uno stato vitaminico D adeguato sia importante in età pediatrica, sia per le classiche azioni che la vitamina D esercita a livello scheletrico, sia per tutta una serie di nuove azioni “extrascheletriche”. Diversi studi riportano un’elevata prevalenza di ipovitaminosi D in molti paesi; in particolare, sono noti diversi fattori di rischio capaci di influenzare negativamente lo stato vitaminico del bambino e dell’adolescente. I principali fattori di rischio modificabili sono la scarsa esposizione solare, l’obesità e la mancata profilassi con vitamina D. Ad oggi, pochi studi hanno analizzato la prevalenza dell’ipovitaminosi D in età evolutiva in Italia e il ruolo dei diversi fattori di rischio nell’influenzare lo stato vitaminico D dei bambini, degli adolescenti e dei giovani adulti italiani. Scopi dello studio. Valutazione dello stato vitaminico D e del metabolismo fosfo-calcico in un gruppo di bambini, adolescenti e giovani adulti residenti nell’area pisana. Valutazione della prevalenza di deficienza/insufficienza di vitamina D in età evolutiva. Analisi dei principali fattori di rischio di sviluppare ipovitaminosi D in età evolutiva. Pazienti. Nel presente studio sono stati esaminati 652 pazienti, reclutati nel periodo compreso tra Ottobre 2010 e Dicembre 2012 presso la Sezione di Endocrinologia Pediatrica e il Reparto di Degenza della Pediatria di Pisa. I pazienti analizzati sono stati suddivisi nelle seguenti classi di età: bambini (n = 283, età compresa tra 2.0-10.9 anni), adolescenti (n = 248, età compresa tra 11.0-17.9 anni), giovani adulti (n = 121, età compresa tra 18.0-21.0 anni). Al momento della valutazione, nessun paziente aveva ricevuto supplementazione con vitamina D nei 12 mesi precedenti. Metodi. Il protocollo di studio ha previsto la valutazione, mediante prelievo venoso, dei livelli di 25-idrossivitamina D (25-OH-D), 1,25-diidrossivitamina D [1,25(OH)2D], paratormone (PTH), calcio e fosforo. Lo stato vitaminico D è stato valutato in base ai livelli circolanti di 25-OH-D, secondo i cut off di riferimento proposti dall’Endocrine Society (deficienza per valori di 25-OH-D < 20 ng/ml, insufficienza per valori di 25-OH-D compresi tra 20 e 30 ng/ml, ipovitaminosi per valori di 25-OH-D inferiori a 30 ng/ml, sufficienza per 25-OH-D ≥ 30 ng/ml). La valutazione dei diversi fattori di rischio di sviluppare ipovitaminosi D è stata effettuata mediante la somministrazione di un questionario. I dati sulle abitudini alimentari raccolti sono stati elaborati per mezzo di un software specifico per l’analisi alimentare (questionari completi 342/652, 52.4%). Risultati. Dall’analisi del campione intero è emersa un’elevata prevalenza di ipovitaminosi D (79.4%), con percentuali di deficienza e di insufficienza rispettivamente del 45.7% e del 33.7%. I livelli medi circolanti di 25-OH-D sono risultati 22.6 ± 11.0 ng/ml. Gli adolescenti presentavano livelli medi di 25-OH-D inferiori ai bambini e ai giovani adulti (rispettivamente 21.3 ± 10.2 ng/ml, 23.9 ± 11.5 ng/ml, 22.5 ± 11.1 ng/ml, p=0.030). La stagione di esecuzione del prelievo influenzava lo stato vitaminico D, con livelli di 25-OH-D massimi in estate e minimi in primavera (28.8 ± 13.0 ng/ml vs 19.6 ± 8.7 ng/ml, p 30 giorni (91.8%, 79.6%, 80.9%, p=0.001). L’applicazione regolare di filtri solari determinava, nei soggetti esposti al sole > 30 giorni, livelli inferiori di 25-OH-D rispetto ai soggetti che non utilizzavano o facevano uso occasionale dei filtri (20.2 ± 7.5 ng/ml vs 23.6 ± 9.3 ng/ml, p=0.019). Il sesso e la residenza non influenzavano lo stato vitaminico D. Mediante regressione logistica, i fattori di rischio di ipovitaminosi D sono risultati la stagione del prelievo (autunno OR 5.72, inverno OR 15.32, primavera OR 16.57 vs estate), lo stato ponderale (sovrappeso OR 6.51, obesità OR 4.61 vs normopeso), l’esposizione solare ( 15 giorni), l’utilizzo regolare di filtri solari (OR 2.35 vs no-occasionale). I livelli di 25-OH-D correlavano inversamente con i valori di PTH (R2=0.12, p 65 pg/ml). Di questi, 36 (82%) presentavano livelli di 25-OH-D nel range della deficienza, mentre 8 (18%) presentavano una condizione di iperparatiroidismo secondario già nel range dell’insufficienza di vitamina D. Per quanto riguarda l’analisi dei livelli di calcio, fosforo e 1,25(OH)2D in base allo stato vitaminico, ad eccezione dei bambini in cui i livelli di calcio risultavano significativamente superiori nei soggetti con stato vitaminico sufficiente, negli adolescenti e nei giovani adulti non emergevano differenze significative. Dall’analisi alimentare emergeva che i bambini presentavano apporti medi giornalieri di calcio inferiori rispetto ad adolescenti e giovani adulti (rispettivamente 508.9 ± 177.9, 549.8 ± 206.6, 817.4 ± 463.5 mg/die, p<0.0001). Gli apporti giornalieri medi di vitamina D con la dieta risultavano trascurabili in tutti i gruppi di età . Conclusioni. I pazienti in età evolutiva (2-21 anni) residenti nell’area pisana non sottoposti a profilassi con vitamina D presentano un’elevata prevalenza di ipovitaminosi D, in particolare durante l’adolescenza. L’ipovitaminosi D può ripercuotersi negativamente sulla salute ossea del bambino e dell’adolescente, in quanto può portare all’instaurarsi di iperparatiroidismo secondario. Dato il riscontro di casi di iperpara-tiroidismo anche nella fascia dell’insufficienza di vitamina D, si consiglia di considerare livelli di 25-OH-D > 30 ng/ml come espressione di uno stato vitaminico D ottimale. Alla latitudine di Pisa, i fattori che maggiormente influenzano lo stato vitaminico D sono le stagioni dell’anno (inverno-primavera), l’etnia non caucasica, la scarsa esposizione solare durante l’estate, l’utilizzo regolare di filtri solari e l’eccesso ponderale. L’apporto dietetico di vitamina D è risultato trascurabile, confermando come l’esposizione alla luce solare rappresenti la forma principale di approvvigionamento di vitamina D. Nei soggetti in cui sono presenti uno o più fattori di rischio di ipovitaminosi D appare opportuno promuovere un’adeguata profilassi con vitamina D

    Prevalence of hypovitaminosis D and predictors of vitamin D status in Italian healthy adolescents

    Get PDF
    Background: Vitamin D plays an important role in health promotion during adolescence. Vitamin D deficiency and insufficiency are common in adolescents worldwide. Few data on vitamin D status and risk factors for hypovitaminosis D in Italian adolescents are currently available. Methods. 25-hydroxyvitamin D (25-OH-D) and parathyroid hormone (PTH) levels were evaluated in 427 Italian healthy adolescents (10.0-21.0 years). We used the following cut-off of 25-OH-D to define vitamin D status: deficiency < 50 nmol/L; insufficiency 50-75 nmol/L; sufficiency ≥ 75 nmol/L. Hypovitaminosis D was defined as 25-OH-D levels < 75.0 nmol/L and severe vitamin D deficiency as 25-OH-D levels < 25.0 nmol/L. We evaluated gender, residence, season of blood withdrawal, ethnicity, weight status, sun exposure, use of sunscreens, outdoor physical activity, and history of fractures as predictors of vitamin D status. Results: Enrolled adolescents had a median serum 25-OH-D level of 50.0 nmol/L, range 8.1-174.7, with 82.2% having hypovitaminosis D. Vitamin D deficiency and insufficiency were detected in 49.9% and 32.3% of adolescents, respectively. Among those with deficiency, 38 subjects were severely deficient (38/427, 8.9% of the entire sample). Non-white adolescents had a higher prevalence of severe vitamin D deficiency than white subjects (6/17-35.3% vs 32/410-7.8% respectively, p = 0.002). Logistic regression showed increased risk of hypovitaminosis D as follows: blood withdrawal taken in winter-spring (Odds ratio (OR) 5.64) compared to summer-fall period; overweight-obese adolescents (OR 3.89) compared to subjects with normal body mass index (BMI); low sun exposure (OR 5.94) compared to moderate-good exposure and regular use of sunscreens (OR 5.89) compared to non regular use. Adolescents who performed < 3 hours/week of outdoor exercise had higher prevalence of hypovitaminosis D. Gender, residence, and history of fractures were not associated with vitamin D status. Serum 25-OH-D levels were inversely related to PTH (r = -0.387, p < 0.0001) and BMI-SDS (r = -0.141, p = 0.007). 44/427 (10.3%) adolescents showed secondary hyperparathyroidism. Conclusions: Italian adolescents have high prevalence of vitamin D deficiency and insufficiency. Pediatricians should tackle predictors of vitamin D status, favoring a healthier lifestyle and promoting supplementation in the groups at higher risk of hypovitaminosis D. © 2014 Vierucci et al.; licensee BioMed Central Ltd

    Serum 25(OH)D levels [median (IQR)] and vitamin D status related to presumed risk factors for hypovitaminosis D.

    No full text
    <p>Serum 25(OH)D levels [median (IQR)] and vitamin D status related to presumed risk factors for hypovitaminosis D.</p

    Vitamin D in childhood and adolescence:an expert position statement

    No full text
    Vitamin D is a key hormone in the regulation of calcium and phosphorus metabolism and plays a pivotal role in bone health, particularly during pediatric age when nutritional rickets and impaired bone mass acquisition may occur. Great interest has been placed in recent years on vitamin D’s extraskeletal actions. However, while recent data suggest a possible role of vitamin D in the pathogenesis of several pathological conditions, including infectious and autoimmune diseases, the actual impact of vitamin D status on the global health of children and adolescents, other than bone, remains a subject of debate. In the meantime, pediatricians still need to evaluate the determinants of vitamin D status and consider vitamin D supplementation in children and adolescents at risk of deficiency. This review is the result of an expert meeting that was held during the congress “Update on vitamin D and bone disease in childhood” convened in Pisa, Italy, in May 2013. Conclusion: The collaboration of the international group of experts produced this “state of the art” review on vitamin D in childhood and adolescence. After dealing with vitamin D status and its determinants, the review outlines the current debate on vitamin D’s health benefits, concluding with a practical approach to vitamin D supplementation during childhood and adolescence
    corecore