635 research outputs found

    La costruzione verticale come trama urbana. Il laboratorio milanese

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    Nei primi decenni del Novecento, la visione della città moderna come organismo sviluppato in altezza coinvolge lo scenario architettonico e culturale italiano che, in linea con quello europeo, focalizza l’attenzione sugli sviluppi tecnologici e le suggestioni formali delle costruzioni verticali provenienti dal contesto statunitense. Il tessuto delle città europee, seppur non estraneo alla verticalità in quanto elemento storicamente presente sin dai tempi medievali, mostra una tenace resistenza a incorporare le innovative tipologie dell’edificio alto, divenendo, su tale fenomeno, ambito di osservazione colta e reinterpretazione critica più che di emulazione passiva.In Italia, in particolare, la discussione sul grattacielo aveva assunto ormai i toni della querelle sociologica, facendo rinascere l’asprezza di quella diffidenza urbanistica che nel supercolosso scorgeva giustamente il pericolo di una progressiva erosione del concetto stesso di ordinamento urbano

    Resilient Design for Outdoor Sports Infrastructure

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    Cities, and with them the criticalities and opportunities that characterize urban contexts, are one of the main challenges in the transition toward environmental and social sustainability today. Within the contemporary debate dominated by reflec- tions on the effects of climate change, the culture of design is increasingly oriented to measure itself against the concept of resilience: the limitation of land consumption, together with the technological, functional and energetic reorganization of areas and buildings, is the path taken by design to make the built environment adaptable to the changes taking place, so as to promote development, equity and social inclusion. Public space, defined as a system of open urban spaces, is assuming an increasingly important role in urban and environmental regeneration processes. At the same time, the topic of sport and the public infrastructure of cities for practicing physical activity is an increasingly important factor for urban and social quality, requiring strategies capable of redefining places and the way they are used in line with objectives of envi- ronmental quality and collective well-being. The picture that emerges from studies and research on the European and Italian panorama of sport infrastructures highlights interesting and innovative trends that show, also in this sector, an increasing focus on the themes of urban, architectural and social resilience. On the basis of this premise, the contribution aims to analyze the recent evolution of the design of public space in relation to sports practices as an area where resilience policies are applied

    Lyapunov Control on Quantum Open System in Decoherence-free Subspaces

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    A scheme to drive and manipulate a finite-dimensional quantum system in the decoherence-free subspaces(DFS) by Lyapunov control is proposed. Control fields are established by Lyapunov function. This proposal can drive the open quantum system into the DFS and manipulate it to any desired eigenstate of the free Hamiltonian. An example which consists of a four-level system with three long-lived states driven by two lasers is presented to exemplify the scheme. We have performed numerical simulations for the dynamics of the four-level system, which show that the scheme works good.Comment: 5 pages, 6 figure

    Optical mapping of neuronal activity during seizures in zebrafish

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    Mapping neuronal activity during the onset and propagation of epileptic seizures can provide a better understanding of the mechanisms underlying this pathology and improve our approaches to the development of new drugs. Recently, zebrafish has become an important model for studying epilepsy both in basic research and in drug discovery. Here, we employed a transgenic line with pan-neuronal expression of the genetically-encoded calcium indicator GCaMP6s to measure neuronal activity in zebrafish larvae during seizures induced by pentylenetretrazole (PTZ). With this approach, we mapped neuronal activity in different areas of the larval brain, demonstrating the high sensitivity of this method to different levels of alteration, as induced by increasing PTZ concentrations, and the rescuing effect of an anti-epileptic drug. We also present simultaneous measurements of brain and locomotor activity, as well as a high-throughput assay, demonstrating that GCaMP measurements can complement behavioural assays for the detection of subclinical epileptic seizures, thus enabling future investigations on human hypomorphic mutations and more effective drug screening methods. Notably, the methodology described here can be easily applied to the study of many human neuropathologies modelled in zebrafish, allowing a simple and yet detailed investigation of brain activity alterations associated with the pathological phenotype

    INSEGNARE L'ARCHITETTURA. DUE SCUOLE A CONFRONTO

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    Si può insegnare a progettare? Qual è il paradigma che racchiude la sfera teorica e quella applicativo-esperienziale proprie della disciplina dell’architettura? L’architettura è disciplina eteronoma, che trova le sue ragioni nell’ibridazione e contaminazione dei saperi. La formazione dell’architetto, intellettuale e figura tecnica, richiede una riflessione profonda e radicale sui fondamenti dei percorsi formativi, l’attualità dei modelli di insegnamento e gli strumenti di apprendimento. Le Scuole di Architettura rappresentano l’ambito in cui lo studente, riprendendo le parole di Louis I. Kahn, è chiamato a riflettere su tutto ciò che viene scambiato e sulla sua utilità. In quanto luogo di apprendimento, sperimentazione e verifica delle tecniche e degli strumenti più avanzati di una disciplina, le istituzioni dovranno necessariamente aprire a un confronto critico il proprio progetto culturale e didattico, in una logica di arricchimento degli orizzonti e di visione internazionale. La Scuola, luogo di produzione di conoscenza e trasformazione del sapere, mira alla formazione di laureati competenti nel campo dell’ideazione, progettazione, costruzione e gestione dell’architettura: figure in grado di affrontare la sfida della complessità del progetto, inteso come atto di sintesi di competenze. L’approccio politecnico si pone quale chiave per la formazione di professionalità riconoscibili, complementari, sinergiche nei confronti di uno scenario professionale e produttivo in evoluzione che richiede capacità e strumenti finalizzati a operare in modo flessibile, in sintonia con le istanze della contemporaneità. Il confronto tra realtà d’eccellenza nel panorama europeo caratterizzate da una comune matrice politecnica, la Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (AUIC) del Politecnico di Milano e la Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid (ETSAM) della Universidad Politécnica de Madrid, rappresenta un momento di riflessione mirato a innescare un dialogo attivo e costruttivo su metodi e strumenti dell’insegnamento dell’architettura

    Storia e progetto. Il completamento di Cremona nell'intervento City Hub

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    Il consolidarsi della cultura ambientale, le mutevoli dinamiche economiche e le recenti trasformazioni sociali e culturali hanno spostato il baricentro del progetto dalla “cen¬tralità della funzione” alla “centralità del luogo”, attivando nuove linee di ricerca attor¬no alla questione del fenomeno urbano, componente essenziale dell’organizzazione del territorio e campo di applicazione privilegiato per la sperimentazione tipologica e tecnico-costruttiva. Lo scenario contemporaneo presenta logiche spesso ingiustificate di espansione inse¬diativa e un sempre più evidente spreco di suolo rendendo la città sempre più compli¬cata, sofferente e disincantata. Al fine di arginare tali processi diviene essenziale recu¬perare un concetto di paesaggio inteso quale ambito economico e sociale, spazio di vita associata e di lavoro i cui simboli subiscono un continuo mutamento parallelo alla so¬cietà della quale sono la viva espressione. Una costante, mutevole relazione tra società e ambiente fisico, tra uomo e territorio, che produce una trama di connessioni molteplici tra i singoli differenti elementi di un quadro comunque unitario e organico. Progettare architetture per una città sana, armonica e integrata significa innescare pos¬sibili scenari insediativi che contemplino l’impiego di tecniche e risorse contemporanee all’interno del complesso di relazioni evidenti nella lezione della trama storica conso¬lidata. Il concetto di qualità dell’ambiente urbano, una rinnovata dimensione dell’acco¬glienza e della residenzialità, la percezione delle valenze dei luoghi, la fruizione dei ser¬vizi, rappresentano domande alle quali le nuove progettualità sono chiamate a garantire risposte adeguate. La valorizzazione delle risorse culturali di un contesto è strettamente correlata al rin¬novamento delle politiche e delle strategie d’intervento, mirando al coordinamento dei processi operativi e privilegiando la realizzazione di programmi integrati di azione a scapito di interventi puntuali. Il futuro della città è strettamente legato alla sua capacità di subordinare funzioni e forme di pianificazione mirati a ottimizzare la propria com¬petitività e potenzialità di interazione con il contesto, promuovendo strumenti in grado di misurare la rispondenza alle radici locali, alla densità insediativa, alla sostenibilità ambientale, alla qualità architettonica. Il programma di riqualificazione urbana dell’area ex-Annonaria, promosso dall’Ammini¬strazione di Cremona tramite un concorso internazionale e il conseguente Programma integrato di intervento denominato Cremona City Hub, si propone come strumento me¬diante il quale attivare un processo di riqualificazione urbanistica di un ambito strate¬gico e valorizzazione ambientale delle interdipendenze tra dimensione fisica dei manu¬fatti e tratti insediativi della città esistente e dei suoi margini periferici incompiuti, per¬seguendo una logica di città compatta e socialmente sostenibile, nell’intento di produrre un disegno unitario in continuità con la struttura della città e in grado di riassegnare pregnanza alla lezione storica, contenere la città dispersa, conservare le risorse fisi¬che, ripensare le prestazioni dei servizi, orientare la sostenibilità delle scelte. Il caso di Cremona, assunto in questo contesto come campo di indagine e di pensiero progettuale, rappresenta un’occasione per proseguire una narrazione che si interroghi sulla storia, sul confronto con la bellezza dei luoghi, sul concetto di qualità dell’ambiente e sulla stretta connessione tra progetto urbano e progetto architettonico, che vede nel futuro un’occasione per praticare il presente valorizzando passato
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