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Chiesa universale e Chiese sui iuris tra dimensione rituale e unità di fede. celibato e prassi del sacerdozio uxorato
In una prospettiva volta a consolidare l’unità della Chiesa attraverso la conservazione delle pluralità rituali, la sollecitudine per la situazione dei cattolici di rito orientale nel mondo ha rappresentato un punto fermo dell’ attività del magistero ecclesiastico.
Paradigmatica, a tal proposito, risulta essere l’enciclica di Benedetto XIV Allatae sunt del 1755 che, in una lettura moderna del progetto di conversione dei popoli, evidenzia la necessità di rispettare le tradizioni delle singole Chiese sui iuris quale parte del patrimonio universale.
L’ingente flusso migratorio che caratterizza la società odierna impone, invero, una riflessione con particolare riferimento al profilarsi di nuove esigenze di tutela individuale e collettiva nella prospettiva identitaria. La convivenza forzata, nei medesimi spazi, dei credi e delle religioni crea i presupposti per un’analisi in merito alle concrete possibilità di soddisfazione di tali occorrenze, come evidenzia la vivace casistica giurisprudenziale di settore nei singoli Stati. Il problema della tutela positiva della libertà religiosa investe, però, anche profili interconfessionali e, ancor più significativamente, intraconfessionali.
La consapevolezza giuridica della pari dignità delle Chiese, attraverso il riconoscimento dell’eredità spirituale e liturgica, disciplinare e teologica, nelle diverse sue tradizioni, quale patrimonio della Chiesa universale, in un “superamento” dell’esclusività del diritto canonico latino quanto all’assoggettamento alle sue leggi di tutti i battezzati, viene a volte contraddetta da atti territorializzanti, che inducono ad una rilettura dell’elemento tradizionale della praestantia ritus latini.
In questa prospettiva si pone la legge del celibato degli ordinati in sacris che, pur non rivestendo carattere di definitività, costituisce un punto caratterizzante il patrimonio dottrinale della Chiesa latina
La gestione dei flussi migratori. Diritti umani, dinamiche dell'accoglienza e circuiti confessionali
Il presente volume nasce dall’esigenza di raccogliere i testi delle relazioni tenute nel corso della prima edizione della Summer school, da me coordinata, in “Management of migration flows”, svoltasi dal 27 Giugno al 4 Luglio 2022 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in partnership con la Regione Puglia, il Garante regionale dei diritti del minore, dell’infanzia e dell’adolescenza, l’Ordine degli Avvocati di Bari e la Cooperativa Sociale e di Solidarietà "Migrantesliberi" di Andria
Il diritto matrimoniale canonico, civile, concordatario: una lettura interdisciplinare. Lezioni di diritto matrimoniale canonico e concordatario.
Il volume raccoglie i testi delle lezioni di diritto matrimoniale canonico e concordatario tenute nel corso della prima edizione del Master di I livello in «Diritto matrimoniale canonico, civile, concordatario», promosso e coordinato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro in collaborazione con il Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese. In una prospettiva orientata a cogliere le peculiarità dei settori interessati, gli approfondimenti scientifici hanno delineato un quadro significativo su aspetti fondamentali del sistema matrimoniale, profondamente rinnovato dalla spinta riformatrice di papa Francesco, offrendo al contempo gli strumenti necessari per una rilettura della disciplina in contesti secolarizzati. La giurisprudenza canonica esaminata, pur nella fedeltà
ai principi tradizionali, ha rimarcato il profilarsi di inconsueti motivi di nullità in una stimolante opera di interpretazione dei profondi cambiamenti culturali e nella crescente valorizzazione dell’apporto delle scienze psicologiche. Proficua è risultata l’analisi delle dinamiche interordinamentali tra Stato e Chiesa attraverso la ricostruzione di rilevanti profili di novità prodotti nella materia matrimoniale quale risultato di punti di convergenza del parallelo cambiamento. In una dimensione più ampia, particolarmente efficace è lo studio, sul piano giuridico, delle correlazioni tra, l’esperienza migratoria e i processi di transizione e trasformazione che hanno interessato i nuclei familiari
La simulazione del processo canonico di nullità matrimoniale. Prima edizione, Bari-Benevento 2018-2019
Il volume raccoglie gli Atti della prima edizione della simulazione del processo canonico di nullità matrimoniale realizzata presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Il progetto nasce dall’esigenza di consolidare percorsi didattici diversificati, di supporto alle metodiche tradizionali d’insegnamento e finalizzati a corroborare la preparazione teorica con attività di taglio pratico. Negli scenari realistici dei Tribunali Ecclesiastici, di Bari e di Benevento, e alla presenza di giudici di provata esperienza, i partecipanti hanno sperimentato sul campo le competenze acquisite durante le lezioni frontali, adattandole al caso concreto e vivendo da protagonisti la dimensione del processo di nullità matrimoniale.
Il caso, oggetto dell’esercitazione, consente di evidenziare le nuove patologie matrimoniali legate ai cambiamenti sociali e alla diffusione di internet. Nello specifico, la causa simulata ruota intorno a un capo di nullità incidente, nella realtà, in maniera crescente sulla validità del consenso matrimoniale; si tratta del disturbo da gioco d’azzardo che, a determinate condizioni, integra l’ipotesi di un motivo di nullità in quanto rientra tra le anomalie psichiche in grado di alterare l’equilibrio del soggetto, rendendolo incapace di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio
Religioni, diritto e regole dell'economia
Il volume intende offrire una riflessione sulla crisi dei modelli giuridici come espressione della relazione multipla tra religione, diritto ed economia. Il rapporto fra le tre tematiche (le religioni, il diritto e l’economia) è espressione dello sviluppo di una società che sperimenta in maniera anche conflittuale la complessità di un’esistenza, nella quale i valori assoluti sono messi in discussione non in una dimensione astratta, bensì nell’applicazione pratica. I valori assoluti ed etici, pur conservando la natura di struttura portante di uno scenario di civiltà, sentono la pressione dei problemi quotidiani, accentuati dall’espansione invasiva delle manifestazioni globali, nonché delle gravi criticità e difficoltà della prassi quotidiana. In questo quadro, la relazione multipla fra i tre temi trova una sua centralità sul valore e il ruolo della religione, in virtù della sua rinnovata funzione sociale e come elemento di costante progresso. La crisi internazionale ha reso urgente la riflessione sull’agire economico e sulla umanizzazione dell’economia, secondo la capacità di coniugare il legittimo profitto con il rispetto della persona umana e della natura, quale elemento centrale e fondante che caratterizza il contenuto teologico delle religioni
La Corte d'Appello dello Stato della Città del Vaticano e alcuni aspetti della sua competenza in materia disciplinare
Il lavoro si occupa della competenza della Corte d’appello di valutare i ricorsi contro le decisioni della Commissione disciplinare dello Stato della Città del Vaticano, sia sotto il profilo della violazione di legge sia sotto quello del non corretto esercizio del potere sanzionatorio derivante dai vizi di eccesso di potere. Il Regolamento Generale per il Personale dello SCV (RGPSCV) del 3 maggio 1995 n. 231 prevedeva che, contro i provvedimenti emessi a norma degli artt. 62 § 2 e 63-65, poteva essere inoltrato ricorso alla Corte di Appello dello Stato della Città del Vaticano, la quale si sarebbe pronunciata, con decisione non soggetta ad impugnativa, a norma dell’art. 15 della Legge Fondamentale della Città del Vaticano, 7 giugno 1929, n. I1. Tale competenza della Corte d’Appello è stata confermata dall’art. 66 del Regolamento Generale per il Personale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, entrato in vigore il I gennaio 2011
Principio di maggioranza e rappresentatività nel riformato sistema di elezione del Vescovo di Roma
L’atteso Motu proprio «De aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontifici», emanato da Benedetto XVI l’11 giugno 2007, è stato accolto favorevolmente coma la rivincita della tradizione sulla innovazione nella prospettiva di un’opportuna ricomposizione di un aspetto fondamentale della storia della Chiesa. Nell’unico numero riformato della Costituzione apostolica Universi Dominici gregis (n. 75) il Pontefice viene a confermare la necessità che la designazione del suo successore sia fondata su una rappresentatività del consenso del corpo elettorale più ampia della maggioranza assoluta voluta da Giovanni Paolo II.
Nella prospettiva di un’attenta lettura comparativa delle norme secondo una chiave interpretativa non politica degli eventi conclavistici, passati e futuri, s’ intende offrire qualche considerazione innanzi tutto sul sistema precedente, sul quale viene ad innestarsi la revisione
Tempo divino e identità religiosa. Culto rappresentanza simboli dalle origini all'VIII secolo
L’indagine mira a evidenziare come le festività rappresentino il modello omnicomprensivo dei ‘tipi’ dell’identità cristiana, contribuendo alla costruzione e al consolidamento del suo nucleo originario.
Nella congerie dei sistemi religiosi tradizionali e delle sette ereticali, il termine populus ricorre frequentemente nelle norme sul ‘tempo’ divino, in un collegamento fra sistemazione delle esigenze rituali e affermazione di un dogmatismo autentico, divenendo le regole cerimoniali manifestazione dell’ortodossia e dell’unità di fede. Attraverso la conferma costante dei princìpi che regolano lo scandire del tempo, si è evidenziato come la festività sia espressione di una dottrina immutata ed immodificabile negli aspetti sostanziali.
In un legame solidaristico per il raggiungimento dell’interesse supremo, nella considerazione di stati o ordini, gli atti esterni di devozione riproducono la concezione trascendentale della Divinità, secondo la regolamentazione dettata dalla volontà comune delle assemblee deliberative della Ecclesia. In questa prospettiva, la centralità del ‘tempo’ nella dimensione salvifica dell’uomo esalta il ruolo rappresentativo dei concilî. Sotto tale profilo, il valore delle norme sinodali sull’organizzazione cultuale appare determinante per l’individuazione dei presupposti attraverso i quali si configura e, al contempo, si distingue il popolo di Dio. In realtà la legislazione sinodale sulle ricorrenze sacre viene ad esprimere un paradigma normativo d’identificazione di quella moltitudine di uomini che, secondo la propria condizione e sotto la guida dei Sacri Pastori, in virtù del battesimo costruisce una società fondata sulla persistenza del consenso intorno ad un diritto ispirato a norme divine e sul perseguimento di un’utilitas ultraterrena
Gli impedimenti al matrimonio canonico
Il codex iuris canonici tratta gli impedimenti dirimenti al matrimonio, i quali vanno intesi come circostanze esterne o rapporti personali che, per diritto divino o umano, rendono una persona inabile a contrarre un matrimonio valido (can. 1073 c.i.c). Le leggi che stabiliscono gli impedimenti al matrimonio, in quanto leggi positive inabilitanti che incidono sulla habilitas ad contrahendum dell’individuo, sono soggette a stretta interpretazione (can. 18 c.i.c); inoltre, l’errore o l’ignoranza di un impedimento dirimente sono giuridicamente irrilevanti e il matrimonio, ove contratto, sarebbe del tutto invalido (can. 15 c.i.c.). Essendo il matrimonio un contratto e un atto giuridico indivisibile, l’impedimento proveniente da una sola delle parti rende nullo il matrimonio nei confronti di entrambi i coniugi. Il lavoro esamina il ius connubii quale diritto fondamentale della persona, per cui uomini e donne hanno il diritto a contrarre matrimonio e a formare una famiglia (can. 1058 c.i.c.). In considerazione della rilevanza sociale e pubblica dell’istituto matrimoniale, a causa di gravi e adeguate ragioni, l’esercizio di tale diritto può subire delle eccezioni e restrizioni, permanenti o temporanee, assolute e relative, che devono trovare la loro fonte esclusivamente nella legge
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