9 research outputs found

    Intrusive versus domiciliated triatomines and the challenge of adapting vector control practices against Chagas disease

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    Epidemiological factors related to the transmission risk of Trypanosoma cruzi in a Quilombola community, State of Mato Grosso do Sul, Brazil

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    INTRODUCTION: This work was an epidemiological investigation of the risk of Trypanosoma cruzi transmission in the rural Quilombola community of Furnas do Dionízio, State of Mato Grosso do Sul, Brazil. METHODS: Of the 71 animals examined, seven were captured (two opossums, Didelphis albiventris; four rats, Rattus rattus; and one nine-banded armadillo, Dasypus novemcinctus) and 64 were domestic (one canine, Canis familiaris; five pigs, Sus scrofa; two bovines, Bos taurus; five caprines, Capra sp.; and 51 ovines, Ovis aries). Parasitological tests were performed to detect parasites in the blood and to identify the morphology of flagellates. These methods included fresh examinations, buffy coat tests and blood cultures. Molecular analysis of DNA for identification of trypanosomatids was performed by polymerase chain reaction (PCR) with primers S35 and S36. RESULTS: The parasitological tests showed flagellates in an opossum and two cattle. The molecular tests showed DNA from T. cruzi in an opossum and a pig. Triatoma sordida was the only triatomine species found in the community, and it colonized households (four specimens) and the surrounding areas (124 specimens). Twenty-three specimens tested positive for flagellates, which were subsequently identified as T. cruzi by PCR. CONCLUSIONS: Data analysis demonstrated that T. cruzi has a peridomestic life cycle that involves both domestic and wild mammals

    L’attività dei Centri Antifumo italiani tra problematiche e aree da potenziare: i risultati di un’indagine svolta attraverso un questionario on-line

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    Introduzione. In Italia sono 295 i Servizi per la cessazione dal fumo di tabacco (Centri Antifumo - CA) afferenti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) censiti nel 2011 dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità. La presente indagine, condotta dall’OssFAD in collaborazione con i CA, è stata volta a rilevare alcune delle problematiche con le quali il personale dei CA si confronta per portare avanti la propria attività e le iniziative ritenute utili per migliorarla. Materiali e metodi. L’indagine è stata condotta dal 7 al 21 maggio 2012, mediante un questionario compilabile on-line composto da 5 brevi sezioni di domande con un totale di 38 items da completare. Il link al questionario on-line è stato inviato per e-mail a 322 indirizzi dei CA censiti nel 2011 dall’OssFAD. I dati raccolti sono stati elaborati statisticamente con il programma SPSS 20. Risultati. All’indagine hanno risposto 146 operatori dei CA (45,3%). Sebbene ci siano aspetti ormai consolidati dell’attività dei CA, sono ancora molte le criticità che gli operatori riscontrano nella loro attività. Le principali problematiche che influiscono in modo fondamentale/rilevante per la buona attività del centro sono le “Scarse o nulle risorse economiche” per il 60,7% del personale, “la mancanza di personale dedicato” per il 52,4% del personale; il “riconoscimento/mandato istituzionale del CA” per il 40,9% del personale. Tra le azioni ritenute più efficaci per facilitare l’accesso ai CA sono risultate la sensibilizzazione del personale sanitario (91%), in particolare dei medici di famiglia e l’inserimento delle prestazioni antitabagiche nei LEA (76,8%). Conclusioni. È auspicabile che l’attività dei CA riceva una maggiore attenzione, attraverso la dotazione di strutture, personale e finanziamenti adeguati a svolgere un importante ruolo nella tutela e promozione della salute
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