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    La libertĂ  religiosa nell'ordinamento costituzionale italiano

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    This paper intends to offer a global vision of religious liberty in Italy nowadays and of the most significant problems related to it. Taking as a starting point the principles of secularism and religious liberty constitutionally guaranteed, the author analyzes the regulation of that liberty in the legal system in its individual aspects as well as in its collective ones, trying to underline in every moment the close relationship between religious liberty and the Rule of Law.Este trabajo pretende ofrecer una visión de conjunto de la libertad religiosa en Italia actualmente y los problemas más destacados que ésta presenta. Partiendo de la laicidad y el pluralismo religioso garantizados constitucionalmente, se analiza el régimen jurídico de dicha libertad, tanto en sus aspectos individuales como colectivos, intentando subrayar en todo momento la estrecha relación existente entre la libertad religiosa y el Estado de Derecho

    Il nuovo Statuto d’autonomia della Regione Lombardia: prime riflessioni

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    La Regione Lombardia è stata una tra le ultime Regioni ad aver approvato il nuovo statuto, allo scopo di adeguare l’organizzazione regionale ai nuovi principi costituzionali introdotti con le riforme del 1999 e del 2001. Nel commento del nuovo statuto, si sono scelti i temi più rilevanti, affidati alla riflessioni di studiosi diversi, che hanno evidenziato continuità e originalità delle scelte del legislatore lombardo. Particolare attenzione è stata dedicata alla forma di governo regionale, alle fonti del diritto e alle relazioni con lo Stato e gli enti locali

    La Costituzione in movimento: la riforma costituzionale tra speranze e timori

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    Il volume si propone come strumento di illustrazione e, al contempo, di approfondimento dei contenuti del testo di revisione della Parte Seconda della Costituzione, approvato in via definitiva dalle Camere il 12 aprile 2016, in esito al percorso di riforme costituzionali ed elettorali che connota la XVI legislatura repubblicana. I contributi dell’opera collettanea, redatti e pubblicati nelle more della celebrazione del referendum ex art. 138, comma secondo, Cost., ambiscono a una trattazione organica e sistematica dei contenuti della riforma costituzionale, attraverso una ricostruzione che, prima di soffermarsi sui singoli istituti e sul loro potenziale impatto sull’ordinamento vigente, consideri il contesto storico, istituzionale e politico nel quale l’opera di revisione costituzionale si è sviluppata. La circostanza per cui la redazione del volume precede la data di svolgimento del referendum costituzionale, piuttosto che indebolire l’analisi, consente di esaminare ed approfondire la portata del testo di riforma assumendo una prospettiva oggettiva, tipica della riflessione costituzionalistica, né sottoposta ai condizionamenti che, inevitabilmente, comporterebbe un’indagine esclusivamente retrospettiva, né influenzata dalle suggestioni che potrebbero accompagnare un’eventuale fase di attuazione del nuovo testo costituzionale. Il volume, dopo un richiamo ai precedenti tentativi di riforma delle istituzioni ed all’iter seguìto in questa occasione, esamina i riflessi delle modifiche costituzionali sull’articolazione della forma di governo – e quindi sull’assetto dei rapporti tra gli organi costituzionali – ed analizza l’innovativo sistema parlamentare, bicamerale differenziato. Ai fini dell’esatta comprensione dei potenziali sviluppi della riforma, all’opera non sono estranei non solo un’analisi della nuova configurazione del Senato della Repubblica, ma anche un ampio approfondimento della nuova formula elettorale della Camera dei deputati e la ricostruzione dei riferimenti costituzionali preposti a guidare il legislatore ordinario nella definizione del sistema d’elezione del Senato. Una notevole parte dell’esposizione è dedicata all’impatto che il testo di legge costituzionale esercita sul sistema delle fonti, sia alla luce della generale differenziazione delle attribuzioni delle Camere nell’esercizio della funzione legislativa, sia in considerazione della molteplicità dei procedimenti di produzione normativa primaria che la riforma pare prefigurare. Si dedica, altresì, attenzione agli istituti già contemplati dall’attuale testo della Legge fondamentale e soggetti ad alterazioni o integrazioni (così, per esempio, nel caso del referendum), nonché a quegli istituti e procedimenti di nuovo conio, dei quali gli Autori, non limitandosi all’analisi della disciplina costituzionale, ipotizzano l’impatto sulla procedura legislativa e i presumibili sviluppi concreti (così, nei casi del “voto a data certa” e del giudizio preventivo di costituzionalità sulle leggi elettorali). All’esame della forma di governo e del sistema delle fonti delineati dal testo di riforma segue l’inevitabile approfondimento delle innovazioni apportate al Titolo V della Parte Seconda della Costituzione, sia alla luce dell’impianto generale che va a caratterizzarlo, sia in considerazione della (nuova) riformulazione della ripartizione della potestà legislativa tra lo Stato e le Regioni, della soppressione, almeno testuale, della potestà legislativa concorrente e dell’introduzione della cosiddetta clausola di supremazia, senza dimenticare la soppressione delle Province e gli interventi sull’organizzazione e le risorse dei diversi livelli di governo. La struttura di ogni capitolo prevede, poi, in accompagnamento all’approfondimento scientifico dei contenuti della riforma, una scheda didattica d’illustrazione dei contenuti essenziali della disciplina costituzionale di nuova introduzione, a (prevalente) uso degli studenti, cercando di porne complessivamente in rilievo le potenzialità, nell’ottica di una razionalizzazione dell’ordinamento (le «speranze»), e le incongruenze (i «timori»)

    I progetti di legge in materia di unioni di fatto: alla ricerca di una difficile coerenza con i principi costituzionali

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    Il capitolo analizza la nozione costituzionale di famiglia e, alla luce di questa, il disegno di legge governativo sulla disciplina dei "Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi" (presentato l'8 febbraio 2007) nonché il differente testo base per la discussione, successivamente predisposto dal Presidente della Commissione Giustizia del Senato partendo da tale d.d.l. e da altri progetti di legge di iniziativa parlamentare in materia. In tutto il capitolo, e in modo particolare nelle considerazioni conclusive, viene sottolineata la difficoltà di conciliare con i principi costituzionali (e con il favore per il matrimonio e la famiglia legittima da essi sancito) una organica disciplina dei diritti e doveri dei conviventi, dovendosi evitare di attribuire a questi ultimi uno specifico status ricalcato su quello dei coniugi e dovendosi invece valorizzare la loro autonomia contrattuale, che però potrebbe non essere adeguatamente utilizzata, in concreto, proprio dai soggetti più deboli delle coppie conviventi

    Uno sguardo oltre i confini. La sostenibilità dell’inclusione scolastica in Europa

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    In Europa il grado e le modalità di inclusione scolastica degli alunni con disabilità variano da Paese a Paese. Si possono riscontrare tre regimi fondamentali: 1) i sistemi di inclusione (o unidirezionali), in cui si prevede l’inserimento di tutti o quasi gli alunni con disabilità nel sistema scolastico ordinario (ad es. in Italia e in Spagna); 2) i sistemi con distinzione (o bidirezionali), in cui esistono due sistemi di istruzione separati per gli alunni normodotati e per quelli con disabilità, i quali ultimi vengono solitamente inseriti in scuole speciali o in classi differenziali e hanno scarsi contatti con l’ambiente normale (ad es. in Germania e nei Paesi Bassi); 3) i sistemi misti (o multidirezionali), in cui l’istruzione normale coesiste con quella speciale, con la compresenza di molteplici approcci e servizi: gli alunni con disabilità possono essere inseriti sia nella scuola ordinaria sia nelle scuole speciali, spesso a seconda della preferenza dei genitori, con un insieme di soluzioni diverse (ad es. in Gran Bretagna, Francia, Svezia e Finlandia). Può comunque rilevarsi una tendenza alla diffusione dell’integrazione nelle classi comuni ed alla prevalenza del modello multidirezionale (pur con percentuali di inclusione molto diverse), anche se permangono difficoltà per l’inserimento delle persone con disabilità intellettive medio-gravi e, in alcuni Stati, anche per quelle con disabilità sensoriali

    Le nuove frontiere della libertĂ  religiosa tra pluralismo sociale e pluralismo istituzionale. Il ruolo delle Regioni

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    La monografia vuole valutare gli effetti che le nuove conformazioni dei pubblici poteri dispiegano sulle modalità e sul grado di tutela di una libertà fondamentale come quella religiosa, fortemente influenzata anche dall’evoluzione del contesto sociale e culturale. In questo quadro, al tradizionale ruolo svolto dallo Stato si sta affiancando quello delle Regioni e dei pubblici poteri sovranazionali (in particolare dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa)
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