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Martin Delrio demonology and scholarship in the counter-reformation
Jan Machielsen, Martin Delrio: Demonology and Scholarship in the Counter-Reformation (PhD University of Oxford 2011; British Academy Postdoctoral Fellowship Monographs; Oxford: Oxford University Press, 2015, x + 441 pp., isbn 978 0 19 726580 2).</p
Physical sources of biblical history
The Reformation and the consequent divergence of religious cultures in Europe had profound consequences for intellectual regimes across the continent. Learned medicine was no exception in that respect. One area where we may gauge the effects of this development was in the field of medicina sacra: the application of medical knowledge to the interpretation of biblical passages touching upon the workings of the human body. The engagement of learned medicine with Scripture may be expected to have been differentiated confessionally, seeing the very different position of the Bible had in Catholic and Protestant cultures. This particular branch of physica sacra has hardly been studied, however. The present article probes a very modest sample of medical knowledge brought to bear on biblical interpretation, by the Catholic authors Francisco Valles and Girolamo Bardi, and by the Protestant authors Johannes Mey and Thomas Bartholin. This will serve to open up discussion as to the actual confessional divarication in early modern medicina sacra
‘I am happy that Italy Fosters such exquisite minds’ : Gijsbert Cuper (1644-1716) and intellectual life on the Italian Peninsula
‘Sono lieto che Italia coltiva menti talmente squisite’: Gijsbert Cuper (1644-1716) e la vita intellettuale nella penisola italiana I contatti epistolari e gli scambi culturali tra l’Italia e i paesi dell’Europa del Nord-ovest a cavallo tra Sei- e Settecento − anni di gran fermento intellettuale − rischiano di passare in secondo piano, rispetto al vivo interesse storiografico per gli sviluppi settentrionali di questo periodo, il cosiddetto ‘illuminismo precoce’. Il fascino esercitato dalle filosofie razionaliste, dalle attività scientifiche e dalla consapevolezza crescente del mondo d’oltremare ha soppiantato l’interessamento per gli scambi continui tra studiosi di ambo i lati delle Alpi. In questo articolo si percorrono alcuni episodi di tale scambio, concentrandosi sulla rete epistolare di Gijsbert Cuper (1644-1716), un antiquario olandese orgoglioso dei suoi contatti italiani. Dall’analisi emerge come Cuper e i suoi corrispondenti − tra cui Antonio Magliabechi (1633-1714) e Raffaele Fabretti (1618-1700) − si sforzavano di far circolare informazioni editoriali e antiquarie, nonostante i ritmi diversi della vita intellettuale nei loro rispettivi territori. Risulta allo stesso tempo che gli interessi di Cuper e dei suoi corrispondendi italiani divergevano tra loro. Bisogna tener presente il contesto culturale di ogni singolo partecipe a questi scambi epistolari, per capire come le informazioni editoriali e antiquarie agivano in modo diverso, a seconda dell’individuo che le adoperava
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