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    Curatela di "Shakespeare in the Maze of Contemporary Culture/Shakespeare nei labirinti del contemporaneo" numero monografico della rivista STRATAGEMMI ΣTPATHTHMATA. PROSPETTIVE TEATRALI. Numero speciale 24-25. Dicembre 2012-Marzo 2013.

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    Questo numero monografico raccoglie gli interventi delle giornate del convegno internazionale Shakespeare nei labirinti del contemporaneo, organizzato presso la Facolt\ue0 di Lettere e Filosofia dell\u2019Universit\ue0 degli Studi di Milano dal 28 al 30 marzo 2012. In quella sede abbiamo voluto prendere in considerazione l\u2019influsso molteplice di William Shakespeare sulla cultura contemporanea, con un taglio interdisciplinare che teneva conto della presenza di Shakespeare nel teatro, nel cinema e alla televisione, nelle letterature europee ed extraeuropee. Sulla base di approcci critici che si avvalgono sia della lunga e consolidata tradizione di studi shakespeariani, sia degli studi sul contemporaneo, che vedono i testi shakespeariani dialogare con la cultura popolare e i media pi\uf9 avanzati, abbiamo cercato di delineare un quadro in cui il pieno recupero di uno Shakespeare \u2018nostro contemporaneo\u2019 \ue8 fonte inesauribile di ispirazione, rielaborazione, manipolazione, appropriazione, ricodificazione, ben al di l\ue0 del contesto culturale britannico. Alla composizione di questo quadro hanno contribuito voci a tutti note, tra cui vorremmo ricordare quelle di Thomas Cartelli, l\u2019autore di "Repositioning Shakespeare. National Formations, Postcolonial Appropriations" (1999) e di Carla Dente, fino allo scorso anno Presidente di Iasems, Italian Association of Early Modern Studies. Appoggiati da un nutrito numero di colleghi e di colleghe del nostro ateneo, provenienti dal Dipartimento di Scienze del linguaggio, ma anche da quello di Mediazione linguistica e culturale, abbiamo potuto inoltre contare sulla presenza attiva di studiosi e studiose autorevoli delle universit\ue0 di Bergamo, Bologna, Ferrara, Napoli \u201cL\u2019Orientale\u201d, Pisa, Roma 3.Sul versante squisitamente teatrale e su quello didattico-traduttologico, il dibattito si \ue8 articolato soprattutto in due tavole rotonde, coordinate rispettivamente da Mariacristina Cavecchi e Alessandra Marzola, che fanno parte integrante anche di questo volume, a testimonianza della vivacit\ue0 con cui la cultura milanese si confronta ancora oggi con le opere di Shakespeare. N\ue9 vogliamo dimenticare il contributo di Fabio Cavalli, l\u2019autore di una straordinaria messinscena del Giulio Cesare con la compagnia del carcere di Rebibbia, poi ripresa dai fratelli Taviani nel film "Cesare deve morire". D\u2019altra parte, proprio mentre il convegno aveva luogo, sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano debuttava il "Giulio Cesare" per la regia di Carmelo Rifici, anch\u2019egli presente al convegno e in queste pagine. Abbiamo avuto cos\uec conferma che in tutte le sue metamorfosi e interpretazioni Shakespeare continua a essere una guida e un\u2019esperienza preziosa da sviluppare a scuola e all\u2019universit\ue0, da rintracciare al cinema e alla televisione, da verificare nelle traduzioni, da rinnovare ogni volta a teatro. Se la nostra contemporaneit\ue0 assomiglia tanto a un labirinto insidioso, Shakespeare continua a tessere il filo del suo linguaggio teatrale, per indicare a ognuno di noi un percorso praticabile, una possibile via di salvezza, che ci consenta di sfuggire all\u2019agguato del Minotauro
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