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    Growth Hormone Axis in Skeletal Dysplasias

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    Introduction: Skeletal dysplasias, also termed as osteochondrodysplasias, are a large heterogeneous group of disorders characterized by abnormalities of bone or cartilage growth or texture. They occur due to genetic mutations and their phenotype continues to evolve throughout life. Reduced growth is a common feature

    Financial Reporting and Accounting Standards

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    I processi di Financial Reporting comprendono la gestione della comunica-zione economica, finanziaria e di altra specie che le aziende promuovono sia per sup¬portare il management che per fornire agli stakeholders informazioni utili per i rispettivi processi decisionali. Nell’ambito dei processi di Financial Repor-ting un rilievo particolare è assunto dai bilanci d’impresa, redatti per una pe-riodica determinazione del reddito d’esercizio, del capitale di funzionamento, dei flussi di liquidità e per apprezzare l’economicità, ossia le condizioni di du-revole equilibrio economico, finanziario e di altra specie delle imprese. I bilanci d’impresa, oggetto della presente pubblicazione, sono redatti se-condo Accounting Standards nazionali o internazionali. Nonostante l’obiettivo di armonizzare e far convergere le discipline di bilancio su principi di generale accettazione, gli Accounting Standards sono differenziati, ad esempio, per for-ma giuridica, classe dimensionale, settore di attività economica. I recenti provvedimenti legislativi (D.Lgs. 139/2015) e le nuove versioni degli principi contabili dell’Organismo Italiano di Contabilità, tuttavia, introducono impor-tanti innovazioni (ad esempio l’obbligo di redazione del rendiconto finanzia-rio, i criteri del costo ammortizzato e del fair value) che possono contribuire ad avvicinare le discipline nazionali e dell’Unione Europea. In questo contesto, il volume si propone di approfondire gli Accounting Standards da utilizzare per la redazione dei bilanci d’esercizio nelle società di capitali operanti nei settori industriale, commerciale e dei servizi (esclusi quelli finanziari e assicurativi), che si finanziano senza il ricorso alla quotazio-ne delle proprie azioni. L’analisi è focalizzata, in particolare sugli Accounting Standards nazionali, che com¬prendono sia la disciplina giuridica che i principi contabili dell’Organismo Italiano di Contabilità. I principi contabili internazio-nali dell’International Accounting Standards Board, invece, sono sintetizzati nelle principali differenze rispetto alla disciplina nazionale. Bilanci inaffidabili o redatti con politiche di Earnings Management che van-no contro gli Accounting Standards possono essere tra le cause delle frodi, de-gli scan¬dali finanziari, della realizzazione di rilevanti perdite di reddito e so-ciali per investitori, creditori, lavoratori d’impresa. La conoscenza degli Ac-counting Standards è, dunque, fondamentale per evitare i rischi citati in prece-denza e per assicurare adeguata qualità dei bilanci, dei processi di Financial Reporting e di Auditing. I Chief Financial Officier e tutto il personale che in im-presa lavora negli uffici amministrativi e di controllo devono conoscere in modo completo e applicare in modo corretto gli Accounting Standards per tendere ad una rappresentazione fedele del reddito d’impresa, del capitale di funzionamento, dei flussi di liquidità e delle connesse componenti elementari. I revisori interni ed esterni, a loro volta, devono controllare e attestare perio-dicamente l’affidabilità dei sistemi di controllo interno e delle informazioni economiche e finanziarie per concorrere alla qualità dei Financial Reporting. La diffusione della conoscenza degli Accounting Standards è auspicabile che sia estesa anche a tutti gli Stakeholder d’impresa per il ruolo rilevante che posso-no avere nel progresso dell’Earnings e dell’Audit Quality

    Reddito e capitale nei gruppi aziendali: criticitĂ  di determinazione e prospettive di ricerca

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    L’obiettivo di questo contributo è di rilevare alcune criticità presenti nel processo di determinazione del reddito e del capitale nei gruppi aziendali, quale premessa per delineare possibili prospettive di ricerca scientifica. Si riprende anzitutto il concetto di gruppo aziendale, poiché influenza anche la costruzione dei sistemi informativi e contabili di gruppo (paragrafo 5.2). Successivamente, si richiamano brevemente le nozioni di reddito e capitale di gruppo, evidenziando alcune aree critiche che possono influenzare la fase di determinazione dei valori (paragrafo 5.3). Le criticità sono riconducibili alla qualità dei bilanci e della revisione, e più precisamente alla determinazione (diretta o indiretta), omogeneità (rappresentazione analitica o sintetica, consolidamento integrale o proporzionale), completezza (area di consolidamento), trasparenza e comprensibilità del sistema di valori di gruppo (valutazione delle minoranze, operazioni infragruppo e prospetto di raccordo). Infine, si propongono alcune prospettive di ricerca che potrebbero essere d’interesse per i ricercatori di economia aziendale e dischiudere opportunità per fornire contributi innovativi alla soluzione dei problemi aperti (paragrafo 5.4

    Reddito e patrimonio dei soci di minoranza

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    Nell’ambito dei risultati di un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2003), il capitolo illustra gli effetti prodotti dalla transizione ai principi contabili internazionali nei bilanci consolidati di un significativo campione di gruppi aziendali italiani. Nelle 172 società quotate analizzate si sono apprezzati, anzitutto i valori della leva azionaria e dell’indice di incidenza per verificare il peso delle minoranze nei bilanci consolidati sia in termini patrimoniali che reddituali. Successivamente, si sono analizzati alcuni casi rilevanti di transizione agli IAS/IFRS per apprezzare l’impatto dei nuovi principi sul reddito di gruppo, della capogruppo e dei soci di minoranza. Il capitolo segnala la criticità connessa alla completezza e al grado di analiticità delle informazioni di reddito e patrimonio di pertinenza dei soci di minoranza, da valutare tenendo conto della loro rilevanza e diffusione nelle società che compongono il gruppo. Nonostante il passaggio agli IAS/IFRS non si rilevano progressi significativi da questo punto di vista e si conferma un approccio prevalentemente “capogruppo” nella redazione dei bilanci consolidati. Il capitolo propone, inoltre, alcune ulteriori criticità rilevate direttamente dall’analisi di casi aziendali, connesse alla tutela dei soci delle minoranze che i bilanci consolidati, compresi quelli redatti secondo i principi contabili internazionali, non sembrano aver risolto: 1) la consapevolezza che le minoranze in molti gruppi non sono affatto una classe di stakeholder omogenea; la posizione delle minoranze nella capogruppo quotata è solitamente differente rispetto a quella delle minoranze presenti nelle controllate non quotate così come non è indifferente appartenere alle minoranze qualificate o non qualificate; 2) l’interdipendenza tra i valori delle minoranze e molteplici altre scelte che qualificano la procedura di consolidamento (area di consolidamento, operazioni interne, fair value delle imprese acquisite); in altri termini si dimostra con evidenze empiriche la criticità che le politiche di bilancio nella redazione dei bilanci consolidati possono avere sui valori di reddito e patrimonio di pertinenza dei soci di minoranza. In definitiva i risultati della ricerca rivelano che la prima applicazione dei principi contabili internazionali in Italia ha prodotto bilanci consolidati con un inadeguato livello di trasparenza sui valori di pertinenza dei soci di minoranza che potrebbe comprometterne la loro efficace tutela. Ciò dipende da un approccio al bilancio consolidato che pone la società capogruppo in posizione preminente rispetto agli altri stakeholder, confermato da discipline di bilancio che non danno adeguato rilievo ed importanza ai soci di minoranza
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