79 research outputs found

    The History of Manpower Forecasting in Modelling Labour Market

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    The manpower forecasting approach (MFA) was one of the first attempts in educational planning purposes. Manpower planners attempted: 1) to calculate the demand for manpower classified by occupation; 2) to convert this classification of demand by occupation into demand by educational attainment; 3) to devise plans and policies aimed at equating projected demands and probable supplies. The paper recalls the basic principles of the MFA from the perspective of the history of the economic thought and attempts to clarify why there was a virtual failure in MFA during the 1960s.manpower planning,economic development,labour market

    Journal of World Economic Research

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    Journal of World Economic Research (JWER) aims to enhance the study of economic issues such as open economy macroeconomics, international factor movements and business, exchange rate movements and determination, international trade theories, trade policy, FDI, international capital flows, external debt, regional trade agreements, foreign aid, international trade organizations, world economic programs, impacts of globalization, global capital markets, global economic integration and cooperation, global economic inequality, intellectual property rights, optimum currency areas, and other timely and concerned global or international issues. JWER also welcomes scholarly contributions from officials with government agencies, international agencies, and non-governmental organizations

    Economists and Education. A Review of Italian History of Economic Thought (1815-1905)

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    The paper illustrates the relationship between the idea of human capita and Italian history of economic thought. Italian tradition frequently adopted a moralising idea of economics in which the role played by “education”, “knowledge” and “will” was broadly expanded. It is possible to identify, in some economists, a known but not analytically specified predisposition to categorise human beings and their acquired skills as a form of capital (Gioja, Cattaneo, Messedaglia, Pareto and Beneduce), even though there are some exceptions (Coletti). JEL classification: B10, B30, J2

    La tradizione europea del pensiero economico

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    Spalletti \ue8 segretario organizzativo, membro del collegio dei docenti del dottorato e co-curatore della cotutela del titolo di dottorato con l'Universit\ue0 Sorbona di Parigi. Lo scopo \ue8 formare studiosi con una preparazione adeguata alla complessit\ue0 che la ricerca nella Storia del pensiero economico ha raggiunto negli ultimi anni, conformemente anche con le nuove funzioni che la disciplina ha assunto nella formazione di economisti e scienziati sociali. La Storia del pensiero economico svolge infatti il ruolo di riflessione critica sui fondamenti della teoria economica; di riconoscimento dell\u2019influenza esercitata dall'evoluzione delle altre scienze; di approfondimento della teoria che nasce dall\u2019inquadramento del contesto culturale e storico che l\u2019ha determinata. In altre parole, la Storia del pensiero contribuisce a mantenere viva la tradizione europea di considerare la scienza economica come una scienza sociale. Tuttavia i corsi di laurea attuali non sono in grado di fornire un\u2019adeguata preparazione alla ricerca \u2013 ed eventualmente all\u2019insegnamento universitario \u2013 in questo settore. La materia richiede sia la conoscenza della teoria economica contemporanea (non fornita dai corsi di laurea propriamente umanistici) sia un\u2019adeguata preparazione alla ricerca storica (non fornita dai corsi di laurea in economia). Studi recenti hanno messo in evidenza i limiti di un approccio alla Storia del Pensiero economico confinato alla tradizione nazionale (considerata come un\u2019esperienza isolata poich\ue9 sovente gli Italiani studiano gli economisti italiani, i Tedeschi studiano gli economisti tedeschi etc.) ovvero alla tradizione anglosassone dominante. Ci\uf2 ha fatto passare in secondo piano interessanti correnti di pensiero che hanno avuto meno fortuna, o che sono legate a realt\ue0 nazionali diverse. La diffusione delle idee economiche tra i Paesi europei e la ricostruzione delle reti internazionali di collaborazione e di influenze costituiscono i campi di ricerca pi\uf9 innovativi e interessanti e sono ancora quasi interamente da esplorare. In particolare i rapporti tra Germania, Francia, Spagna e Italia sono tutti da ricostruire. Occorre, dunque, essere pronti ad accogliere le indicazioni provenienti dalla Comunit\ue0 scientifica internazionale, che gi\ue0 da tempo ha cominciato a interrogarsi sui meccanismi di trasferimento delle idee economiche attraverso i confini nazionali. Proprio l'istituzione scientifica pi\uf9 autorevole in materia, la Societ\ue0 Europea per la Storia del pensiero economico (ESHET), ha organizzato nel 1999 il convegno: "National Traditions in Economic Thought and the Diffusion of Ideas". Si tratta di filoni di ricerca che richiedono una complessa preparazione (disciplinare e linguistica) per essere adeguatamente affrontati. Non esistono dottorati in Europa che abbiano queste caratteristiche di apertura internazionale e di interdisciplinarit\ue0 tra economia e storia. In Italia i giovani studiosi/e che nutrono interesse in questo campo vi accedono generalmente tramite dottorati in economia e sono costretti ad acquisire faticosamente e isolatamente la strumentazione necessaria e a dedicare tempo e risorse ad approfondire conoscenze che non sono funzionali ai loro interessi di ricerca. Inoltre l\u2019alta specializzazione di questo dottorato, che ha quasi come solo sbocco professionale la ricerca, rende efficiente la scelta di concentrare gli sforzi tra diversi Paesi in un unico corso di studio a valenza internazionale

    Combining robotics with enhanced serotonin-driven cortical plasticity improves post-stroke motor recovery.

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    Despite recent progresses in robotic rehabilitation technologies, their efficacy for post-stroke motor recovery is still limited. Such limitations might stem from the insufficient enhancement of plasticity mechanisms, crucial for functional recovery. Here, we designed a clinically relevant strategy that combines robotic rehabilitation with chemogenetic stimulation of serotonin release to boost plasticity. These two approaches acted synergistically to enhance post-stroke motor performance. Indeed, mice treated with our combined therapy showed substantial functional gains that persisted beyond the treatment period and generalized to non-trained tasks. Motor recovery was associated with a reduction in electrophysiological and neuroanatomical markers of GABAergic neurotransmission, suggesting disinhibition in perilesional areas. To unveil the translational potentialities of our approach, we specifically targeted the serotonin 1A receptor by delivering Buspirone, a clinically approved drug, in stroke mice undergoing robotic rehabilitation. Administration of Buspirone restored motor impairments similarly to what observed with chemogenetic stimulation, showing the immediate translational potential of this combined approach to significantly improve motor recovery after stroke

    Introduzione

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    Gli autori del volume, afferenti al Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali dell\u2019Universit\ue0 degli Studi di Macerata e all\u2019Istituto Gramsci delle Marche, analizzano il mainstream economico recuperando l\u2019ordoliberalismo quale snodo caratterizzante la prima fase del neoliberismo contemporaneo. Viene studiata l\u2019evoluzione della sovranit\ue0 politica ed economica dell\u2019Europa prima e durante gli anni della crisi finanziaria, arrivando a discutere anche l\u2019attuale crisi della teoria economica

    Capitale umano e fenomeni migratori (1776-1962): una rassegna

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    L\u2019articolo analizza dal punto di vista storico e teorico il rapporto tra capitale umano e migrazioni. In particolare, descrive un percorso in cui diverse teorie considerano i migranti come agenti economici che, spostandosi geograficamente, tentano di accedere a opportunit\ue0 di reddito pi\uf9 elevate, incrementando cos\uec l\u2019effetto dei loro guadagni nel ciclo vitale. Tale ricostruzione va dalla comparsa della prima rudimentale teoria del capitale umano di Adam Smith (1776) fino alla moderna prospettiva teorica di Larry Sjaastad (1962), che fa perno sul grado di trasferibilit\ue0 delle conoscenze e competenze proprio attraverso i fenomeni migratori. Seguendo questa traiettoria, l\u2019articolo sostiene che i procedimenti che si utilizzano entro la teoria del capitale umano consolidano, anche nell\u2019applicazione ai fenomeni migratori, un approccio metodologico che fa riferimento all\u2019analisi costi-benefici. Oltre che in alcuni riferimenti alla cultura economica classica o addirittura precedente, ci\uf2 \ue8 individuabile seguendo tre snodi storiografici significativi: il dibattito europeo sul valore economico della vita umana tra Otto e Novecento; il confronto di matrice statunitense sul valore dell\u2019uomo a fini assicurativi negli anni Trenta; l\u2019analisi sui differenziali salariali decretato dal successo della Chicago School nei primi anni Sessanta

    Co-operazione e co-creazione. Nuove riflessioni politico-economiche e giuridiche nel pensiero di Ghino Valenti

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    La ripresa degli studi su Ghino Valent è legata, oggi, ai cento anni trascorsi dalla sua scomparsa, avvenuta a Roma il 20 novembre 1920. Tra i più importanti economisti agrari italiani, Valenti è oggetto di nuovo interesse scientifico grazie anche ai carteggi che lo riguardano e che sembrano gettare una luce diversa sulle sue radici culturali. Ciò ha ricadute sull’interpretazione dei suoi temi di ricerca: la proprietà collettiva (comunanze), la cooperazione, il catasto agrario, i principi di economia, ecc. Il volume pone al centro il tema valentiano della cooperazione quale riflessione teorica e realtà giuridico-economica capace di garantire processi co-partecipativi di sviluppo – sotto certi aspetti – “sostenibile”

    Francesco Coletti (1866-1940). \uabUn economista serio e poco amante dei paradossi\ubb

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    La biografia intellettuale e soprattutto economica dello studios

    Gli economisti italiani e il valore economico della vita umana (1893-1908)

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    The article provides an historiographic interpretation on the debate among Vilfredo Pareto, Alberto Beneduce, Francesco Coletti e Guido Sensini on the "Giornale degli economisti" (1863-1908). The topic of the discussion is the economic value of human life, mainly with reference to nurture costs of a man and human capital evaluation. The research of Ernst Engel influenced the ideas of Italian economists, which display a distinct interest in the productive use of human resources. However, they don\u2019t let foresee the importance that training and education will hold in the theory of economic development in the second half of the 20th century
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