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    La Serenissima e il Ducato. Arte, diplomazia e mercato nel carteggio tra Venezia e Mantova (1613-1630)

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    La ricerca \ue8 dedicata all\u2019analisi e alla trascrizione del carteggio degli inviati del ducato di Mantova presso la Serenissima Repubblica di Venezia negli anni di governo di Ferdinando Gonzaga (1612-1626) fino al Sacco della citt\ue0 del 1630. Sono state vagliate circa 13.000 lettere, ordinate in diciannove buste dell\u2019Archivio Gonzaga conservate presso l\u2019Archivio di Stato di Mantova, e oltre 700 sono state trascritte seguendo il criterio delle informazioni artistiche (la pittura, la scultura e l\u2019architettura) ma senza tralasciare le notizie relative alla letteratura, le scienze e il mercato veneziano in genere. Questo studio intende precisare i contorni delle relazioni culturali e diplomatiche tra i due stati in anni cruciali per la storia della famiglia mantovana che, dopo un periodo glorioso, si avvia verso un declino inesorabile con il Sacco del 1630 e l\u2019arrivo dei Gonzaga Nevers di Francia. Figura chiave \ue8 il duca Ferdinando, la cui cultura enciclopedica \ue8 evidente nell\u2019acquisto di volumi delle pi\uf9 svariate materie a Venezia. Il Gonzaga \ue8 anche impegnato nella ricerca di denaro a sostegno del suo stato presso i Monti di Piet\ue0 della Serenissima e di Verona in cambio del pegno di gioielli e di argenti della sua collezione ma anche presso i mercanti che operano in citt\ue0 come Bartolomeo e Grazioso Bontempelli detti dal Calice. Bartolomeo dalla Nave, noto mercante e collezionista, propone invece agli inviati mantovani l\u2019acquisto di opere, mentre il fiammingo Daniel Nijs \ue8 noto per la vendita della collezione Gonzaga al re Carlo I Stuart, il pi\uf9 \u201cgrande affare d\u2019arte\u201d del XVII secolo, che spost\uf2 a Londra il baricentro degli scambi collezionistici europei. Gli episodi artistici che si ritrovano nel carteggio, in cui sono presenti diversi intermediari, ambasciatori, artisti, comici e inviati, riguardano la costruzione della villa Favorita nei pressi di Mantova, l\u2019arrivo di ritratti della famiglia Gonzaga a Venezia, l\u2019attivit\ue0 di Domenico Fetti, pittore di corte, e dell\u2019incisore Justus Sadeler. Le molte voci che s\u2019intrecciano nei documenti forniscono un quadro articolato dei rapporti tra i Gonzaga e la Repubblica veneziana, alleato indispensabile nei fragili equilibri europei e indiscutibile centro di smistamento di tutte le notizie che arrivano alle altre corti. Venezia \ue8 anche una miniera inesauribile di opere e di artisti per i Gonzaga che, per questo motivo, trattano la vendita della loro collezione proprio nella citt\ue0 lagunare.This study was dedicated to the analysis and transcription of the correspondence from the ambassadors sent by the Duchy of Mantua to Republic of Venice during the reign of Ferdinando Gonzaga (1612-1626) and until the city was sacked in 1630. Approximately 13,000 letters, stored in nineteen envelopes in the Gonzaga Archive conserved in the State Archive of Mantua, were evaluated and over 700 were transcribed, following the criterion of artistic information (painting, sculpture and architecture), but without omitting news about literature, science and the market. The purpose of the study was to better define the configuration of the cultural and diplomatic relations between the two states during crucial years in the history of the Mantuan family. After a period of glory, it was slipping toward its inevitable decline with the defeat and sack of 1630 and the arrival of the Gonzaga Nevers from France. Duke Ferdinando was the key figure. His encyclopaedic culture is revealed by his acquisition in Venice of books on a great variety of subjects. The Duke was also very busy searching for funds to sustain his state from pawnbrokers in Venice and in Verona, in exchange for pawning the jewels and silverwares of his collection, but also from merchants who were operating in the city such as Bartolomeo and Grazioso Bontempelli, known as dal Calice. Bartolomeo dalla Nave, a well-known merchant and collector, proposed to the envoys to buy the works, while the Flemish intermediary, Daniel Nijs, is known for having sold the Gonzaga collection to king Charles I of England, the \u201cbest art deal\u201d of the 17th century, which made London the European collectors\u2019 exchange centre of gravity. The artistic episodes that appear in the correspondence, with their various intermediaries, ambassadors, artists, actors and envoys, concern construction of the Villa Favorita near Mantua, arrival of the Gonzaga family portraits in Venice, the activities of Domenico Fetti (the court painter) and of the engraver Justus Sadeler. The many voices that are entwined in the documents provide a detailed image of the relations between the Gonzaga family and the Venetian Republic, an indispensable ally amidst the fragile European equilibriums and, unquestionably, the clearing house for all news that arrived from other courts. Venice was also an inexhaustible mine of artists and works of art for the Gonzaga family, which for this reason negotiated the sale of their collection in the city on the lagoon

    Pio Semeghini e la stagione del Chiarismo

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    Recensione alla mostra "Semeghini e il Chiarismo fra Milano e Mantova", Mantova, Palazzo Te, 12 marzo-28 maggio 200

    Novecento mantovano

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    Banca Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Banca Agricola Mantovana hanno presentato, dall\u201911 novembre 2012 al 24 febbraio 2013, a Palazzo Te a Mantova, una selezione di altissima qualit\ue0 estratta dalle rispettive collezioni d\u2019arte del Novecento. La mostra \u201cDipinti, sculture e disegni del Novecento. Esperienze di collezionismo nelle raccolte della Banca Monte dei Paschi di Siena e della Fondazione Banca Agricola Mantovana\u201d - organizzata dal Centro Internazionale d\u2019Arte e di Cultura di Palazzo Te e da Banca Monte dei Paschi di Siena - ha accolto artisti ormai acquisiti alla storia moderna dell\u2019arte in Italia documentando il preciso \u201cdisegno collezionistico\u201d di due banche in una attivit\ue0 di acquisizione e valorizzazione di opere che, per qualit\ue0, provenienza e rilevanza storica, rappresentano testimonianze irrinunciabili della cultura visiva del Novecento. La prima sezione documenta le presenze nazionali e la seconda sezione le figure artistiche mantovane

    Demetrio Cosola, Il dettato, Torino, collezione privata

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    L\u2019esposizione, che si inserisce nel quadro delle manifestazioni coordinate dal Comitato per le celebrazioni del secondo centenario della nascita di Garibaldi, su iniziativa del Ministero per i beni e le attivit\ue0 culturali e sotto l\u2019alto patronato del Presidente della Repubblica, \ue8 organizzata dal Centro Internazionale d\u2019Arte e di Cultura di Palazzo Te e promossa dal Comune di Mantova e dall\u2019Istituto mantovano di storia contemporanea. Oltre sessanta opere fra dipinti, sculture, fotografie, documenti e libri - provenienti da musei, gallerie e collezioni private italiane - sono distribuite nelle dieci sezioni del percorso e concorrono a illustrare i grandi temi della formazione della nazione: l\u2019intreccio tra amor di patria e amore romantico, le passioni del Quarantotto, le cospirazioni mazziniane, la partecipazione delle donne tra patriottismo ed emancipazionismo, l\u2019epopea garibaldina, la scienza positivista e la scoperta, dopo l\u2019unit\ue0 politica, di un\u2019Italia reale di contadini poveri, di matti, di bambini analfabeti

    Odoardo Borrani, Il 26 aprile 1859 in Firenze, Viareggio, Istituto Matteucci

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    L’esposizione, che si inserisce nel quadro delle manifestazioni coordinate dal Comitato per le celebrazioni del secondo centenario della nascita di Garibaldi, su iniziativa del Ministero per i beni e le attività culturali e sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, è organizzata dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e promossa dal Comune di Mantova e dall’Istituto mantovano di storia contemporanea. Oltre sessanta opere fra dipinti, sculture, fotografie, documenti e libri - provenienti da musei, gallerie e collezioni private italiane - sono distribuite nelle dieci sezioni del percorso e concorrono a illustrare i grandi temi della formazione della nazione: l’intreccio tra amor di patria e amore romantico, le passioni del Quarantotto, le cospirazioni mazziniane, la partecipazione delle donne tra patriottismo ed emancipazionismo, l’epopea garibaldina, la scienza positivista e la scoperta, dopo l’unità politica, di un’Italia reale di contadini poveri, di matti, di bambini analfabeti

    Le ceneri violette di Giorgione

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    Recensione alla mostra "Le ceneri violette di Giorgione. Natura e Maniera tra Tiziano e Caravaggio", Mantova, palazzo Te, 5 settembre 2004-9 gennaio 200

    Gian Cristoforo Romano, Busto di Francesco II Gonzaga, Mantova, Museo della citt\ue0-Palazzo di San Sebastiano

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    In occasione del V centenario della morte di Andrea Mantegna la Provincia di Mantova ha organizzato una importante esposizione dedicata all'artista e alla cultura mantovana di fine Quattrocento. Le opere esposte provenivano da musei nazionali e internazionali. E' stato presentato il busto del marchese Francesco II Gonzaga, marito di Isabella d'Este

    Domenico Induno, Il richiamo di Garibaldi, Montecatini Terme, collezione privata

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    L\u2019esposizione, che si inserisce nel quadro delle manifestazioni coordinate dal Comitato per le celebrazioni del secondo centenario della nascita di Garibaldi, su iniziativa del Ministero per i beni e le attivit\ue0 culturali e sotto l\u2019alto patronato del Presidente della Repubblica, \ue8 organizzata dal Centro Internazionale d\u2019Arte e di Cultura di Palazzo Te e promossa dal Comune di Mantova e dall\u2019Istituto mantovano di storia contemporanea. Oltre sessanta opere fra dipinti, sculture, fotografie, documenti e libri - provenienti da musei, gallerie e collezioni private italiane - sono distribuite nelle dieci sezioni del percorso e concorrono a illustrare i grandi temi della formazione della nazione: l\u2019intreccio tra amor di patria e amore romantico, le passioni del Quarantotto, le cospirazioni mazziniane, la partecipazione delle donne tra patriottismo ed emancipazionismo, l\u2019epopea garibaldina, la scienza positivista e la scoperta, dopo l\u2019unit\ue0 politica, di un\u2019Italia reale di contadini poveri, di matti, di bambini analfabeti

    Giuseppe Guindani, voce biografica

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    Banca Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Banca Agricola Mantovana hanno presentato, dall\u201911 novembre 2012 al 24 febbraio 2013, a Palazzo Te a Mantova, una selezione di altissima qualit\ue0 estratta dalle rispettive collezioni d\u2019arte del Novecento. La mostra \u201cDipinti, sculture e disegni del Novecento. Esperienze di collezionismo nelle raccolte della Banca Monte dei Paschi di Siena e della Fondazione Banca Agricola Mantovana\u201d - organizzata dal Centro Internazionale d\u2019Arte e di Cultura di Palazzo Te e da Banca Monte dei Paschi di Siena - ha accolto artisti ormai acquisiti alla storia moderna dell\u2019arte in Italia documentando il preciso \u201cdisegno collezionistico\u201d di due banche in una attivit\ue0 di acquisizione e valorizzazione di opere che, per qualit\ue0, provenienza e rilevanza storica, rappresentano testimonianze irrinunciabili della cultura visiva del Novecento. La prima sezione documenta le presenze nazionali e la seconda sezione le figure artistiche mantovane

    Gian Cristoforo Romano, Medaglia di Isabella d\u2019Este, Vienna, Kunsthistorisches Museum

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    In occasione del V centenario della morte di Andrea Mantegna la Provincia di Mantova ha organizzato una importante esposizione dedicata all'artista e alla cultura mantovana di fine Quattrocento. Le opere esposte provenivano da musei nazionali e internazionali. Il Kunsthistorisches Museum di Vienna ha concesso il prestito di questa medaglia ritenuta non solo il capolavoro dell'arte di Gian Cristoforo Romano ma anche il ritratto pi\uf9 verisimile della marchesa di Mantova
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