87 research outputs found

    High resolution kinematics of galactic globular clusters. II. On the significance of velocity dispersion measurements

    Get PDF
    Small number statistics may heavily affect the structure of the broadening function in integrated spectra of galactic globular cluster centers. As a consequence, it is a priori unknown how closely line broadening measure- ments gauge the intrinsic velocity dispersions at the cores of these stel- lar systems. We have tackled this general problem by means of Monte Carlo simulations. An examination of the mode and the frequency distribution of the measured values of the simulations indicates that the low value measured for the velocity dispersion of M30 (Zaggia etal 1992) is likely a reliable estimate of the velocity dispersion at the center of this cluster. The same methodology applied to the case of M15 suggests that the steep inward rise of the velocity dispersion found by Peterson, Seitzer and Cudworth (1989) is real, although less pronounced. Large-aperture observa- tions are less sensitive to statistical fluctuations, but are unable to detect strong variations in the dispersion wich occur within the aperture itself.Comment: 6 pages, 8 figures upon request, Latex A&A style version 3.0, DAPD-20

    Extended stellar kinematics of elliptical galaxies in the Fornax cluster

    Get PDF
    We present extended stellar kinematics for a sample of 13 elliptical galaxies in the Fornax cluster. Major-axis velocity dispersion profiles (VDPs) and rotation curves (RCs) are given for 12 of the galaxies. A major feature of this data is the spatial extension: for 8 galaxies the data extends beyond 1 R_e, and for 5 it extends beyond 2 R_e. Compared to the previously available data, this corresponds to an increase in spatial coverage by a factor from 1 to 5. Five of the ellipticals in the sample turn out to be rotationally-supported systems, having positive rotation parameter log (V/sigma)*. One of these five, and another 3 galaxies from the remaining sample, display evidence for bar-like kinematics. The data indicate that the true number of `dynamically hot' stellar systems, is much lower than previously thought: of the Es in the present sample only 1/4 are confirmed as `pressure-supported' systems. The data reveal a host of individual peculiarities, like: wiggles, strong gradients, and asymmetries in the rotation curve and/or in the velocity dispersion profile, thus showing that the presence of kinematically distinct components and/or triaxiality is a common characteristic of this class of object.Comment: 27 pages, includes 15 eps figures. Accepted for publication in A&A Sup

    The Earth transiting the Sun as seen from Jupiter's moons: detection of an inverse Rossiter-McLaughlin effect produced by the Opposition Surge of the icy Europa

    Get PDF
    We report on a multi-wavelength observational campaign which followed the Earth's transit on the Sun as seen from Jupiter on 5 Jan the 2014. Simultaneous observations of Jupiter's moons Europa and Ganymede obtained with HARPS from La Silla, Chile, and HARPS-N from La Palma, Canary Islands, were performed to measure the Rossiter-McLaughlin effect due to the Earth's passage using the same technique successfully adopted for the 2012 Venus Transit (Molaro et al 2013). The expected modulation in radial velocities was of about 20 cm/s but an anomalous drift as large as 38 m/s, i.e. more than two orders of magnitude higher and opposite in sign, was detected instead. The consistent behaviour of the two spectrographs rules out instrumental origin of the radial velocity drift and BiSON observations rule out the possible dependence on the Sun's magnetic activity. We suggest that this anomaly is produced by the Opposition Surge on Europa's icy surface, which amplifies the intensity of the solar radiation from a portion of the solar surface centered around the crossing Earth which can then be observed as a a sort of inverse Rossiter-McLaughling effect. in fact, a simplified model of this effect can explain in detail most features of the observed radial velocity anomalies, namely the extensions before and after the transit, the small differences between the two observatories and the presence of a secondary peak closer to Earth passage. This phenomenon, observed here for the first time, should be observed every time similar Earth alignments occur with rocky bodies without atmospheres. We predict it should be observed again during the next conjunction of Earth and Jupiter in 2026.Comment: 9 pages, 7 figure

    Padova, Silva e i «calcoletti» dell'orbita di Plutone

    Get PDF
    Il 13 marzo 1930 Clyde Tombaugh del Lowell Observatory scoprì Plutone. Giovanni Silva, direttore dell'Osservatorio Astronomico di Padova, esperto nella trattazione di problemi di meccanica celeste, per i quali aveva sviluppato originali ed efficaci metodi di calcolo, fu tra i primi a determinare con precisione l’orbita del nuovo pianeta, a poche settimane dalla scoperta

    Giovanni Santini, the Meridian Circle and the Paduan Catalogues: the top of classical astronomy in the XIX century in Italy / Giovanni Santini, il Circolo meridiano e i Cataloghi padovani: il culmine dell’astronomia classica a Padova e in Italia.

    Get PDF
    Giovanni Santini (1787-1877), allievo degli astronomi milanesi Barnaba Oriani e Angelo Cesaris, divenne direttore dell’Osservatorio Astronomico di Padova nel 1817 e la sua direzione durò per quasi tutto il XIX secolo. Sin da subito egli si adoperò per rinnovare la modesta e obsoleta strumentazione scientifica della Specola padovana. Nel 1836, in particolare, egli acquistò dall’Imperial Regio Istituto Politecnico di Vienna un Circolo meridiano, strumento di alta precisione per la determinazione delle posizioni stellari. Con questo strumento e in collaborazione con il suo allievo Virgilio Trettenero (1822-1863), egli eseguì per un periodo di circa 30 anni le osservazioni sulle quali si basano i cinque "Cataloghi padovani", noti anche come "Cataloghi di Santini", comprendenti un totale di quasi 10000 stelle, con astri fino alla 10a magnitudine. Si tratta di uno dei più imponenti lavori di astronomia classica portati a compimento nel corso dell’Ottocento in Italia. Il Circolo meridiano è tuttora montato all’interno del suo cupolino, sulle due piramidi di sostegno originali, in attesa di restauro

    An italian scientific Society for Astrophysics / Una Società scientifica italiana per l’Astrofisica

    Get PDF
    The events that led to the foundation of the Italian Spectroscopist Society in 1871 are told / Sono raccontate le vicende che portarono alla fondazione della Società degli Spettroscopisti italiani nel 187

    M’illumino di meno e le visite guidate a lume di candela al Museo La Specola dell’Osservatorio di Padova

    Get PDF
    Dal 2008 l'Osservatorio Astronomico di Padova ha aderito all’evento "M’Illumino di Meno", promosso dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di RAI-RADIO2 per favorire la cultura del risparmio energetico, spegnendo computer, luci e riscaldamento per tutto il fine settimana nel quale si svolge l’iniziativa. Dal 2013 si è deciso di partecipare più attivamente, coinvolgendo direttamente il Museo La Specola, sezione museale dell’Osservatorio. In quell’occasione, per la prima volta, sono state organizzate delle speciali visite guidate ‘a lume di candela’ e di torcia elettrica, che hanno riscosso un grandissimo successo. Le visite ‘a lume di candela’ sono state riproposte, anche in occasioni diverse da M’illumino di meno, fino al 2019. Sospese nel 2020 a causa della pandemia, ad oggi non è ancora stato possibile riattivarle dal momento che i Protocolli MAB di accesso alle strutture museali INAF continuano ad essere molto restrittivi e non consentono di ripristinare le attività di visita nelle stesse modalità pre-pandemiche

    Le Lune di Padova / The Moons of Padova

    Get PDF
    Catalogo della mostra iconografica "Le Lune di Padova". Osservatorio Astronomico di Padova, 16 luglio - 30 settembre 2019. La Luna è l’oggetto celeste a noi più vicino e anche quello che più di ogni altro, nel corso dei secoli, ha acceso la curiosità, lo stupore e l’immaginazione dell’Uomo. Da Luminare della notte e da misuratore del tempo, quale essa è stata per i popoli antichi, la Luna è poi divenuta oggetto di desiderio e di conquista impossibili, come testimoniano il fantastico viaggio sulla Luna di Astolfo, narrato da Ludovico Ariosto, o quello di Barbicane, Ardan e Nicholl, magistralmente descritto dalla penna di Jules Verne. Con l’avvento dell’astronomia telescopica, fu subito chiaro che la nostra Terra non è l’unico pianeta del Cosmo a godere di un satellite naturale perennemente in moto attorno a se stessa, ma che altre, e altrettanto affascinanti Lune, ruotano con imperitura grazia attorno ad altri pianeti, sia nel nostro Sistema Solare che fuori di esso. La mostra iconografica Le Lune di Padova ha raccontato le scoperte e gli studi fatti sulla Luna, e sulle innumerevoli Lune che popolano il Cielo, dagli astronomi che a Padova sono nati o hanno operato: da Galileo, che nel 1609 per la prima volta nella storia dell’umanità rivolse il suo telescopio al nostro satellite, rivelandone la vera natura, sino i recentissimi studi sul ghiaccio lunare condotti dal team dei planetologi padovani, passando attraverso alle numerose scoperte di altre Lune che hanno costellato la storia dell’astronomia degli ultimi 400 anni

    Rapporto sulle Celebrazioni per i 250 anni dalla fondazione dell’Osservatorio Astronomico di Padova

    Get PDF
    Nell’anno 2017 l'Osservatorio Astronomico di Padova ha celebrato i 250 anni dalla sua fondazione. Dall’inaugurazione del 21 marzo 2017 fino all’accensione della nuova illuminazione della Specola a fine settembre dello stesso anno è stato realizzato un nutrito programma di eventi pubblici che hanno coinvolto a vari livelli scienziati, autorità e il più largo pubblico. In questo rapporto descriviamo la rassegna “Specola 2.5.0”

    L’Astrotombola. Come scoprire l’Universo giocando

    Get PDF
    Nel 2013, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, gli astronomi dell’INAF - Osservatorio Astronomico di Padova hanno reinterpretato il classico gioco della tombola in chiave astronomica. Infatti, ai classici 90 numeri, ridotti a 50 in questa versione, sono state associate bellissime immagini astronomiche di stelle, pianeti, galassie oltre ai più importanti telescopi del globo. Il tutto è stato possibile grazie alla realizzazione di un software ad hoc, che ha permesso non solo di produrre diversi modelli sia del tabellone che delle cartella da gioco ma anche di personalizzarli a seconda delle esigenze e delle tematiche affrontate (astronomia, astrobiologia ecc..). Questo, semplice e divertente gioco tradizionale, rivolto principalmente a bambini e bambine dai 6 ai 12 anni, si pone come obiettivo quello di far crescere nei ragazzi una maggiore consapevolezza dell'importanza dello sviluppo scientifico per la società, facendo leva principalmente sul fascino dell’astronomia. Dalla sua realizzazione l’astrotombola, è stata utilizzata in diverse manifestazioni sia a livello locale (Notte dei Ricercatori, sperimentando, Asiago da Fabia, ecc) che a livello internazionale (BEACON Conference) riscuotendo sempre grandissimo successo
    corecore