12 research outputs found

    Language contact and non-canonical negation: a southern Italian perspective

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    In this paper, I investigate non-canonical negation strategies realized through co-etymological forms as they are found in the geographical variety of Italian and the Italo-Romance dialect spoken in Lavello, a small town of the Basilicata region. Firstly, I consider the outcomes of the Jespersen\u2019s cycle that involve a particle derived from Latin mca(m) (\u201ccrumb\u201d) in Italian and in Lavellese. Forms connected with this lexical type have traditionally been considered to belong only to Northern (and Central) dialects, while they have not yet been fully investigated in Southern dialects. Besides, I focus on the outcomes of language contact between Italian and Lavellese, by highlighting the bidirectionality of its dynamics, and by relating the functions covered by the negative particles to the pragmatic notions of subjectivity and inter-subjectivity

    La negazione di frase nell\u2019italiano contemporaneo: un\u2019analisi sociolinguistica

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    In questo contributo si prenderanno in considerazione le strategie di negazione non canonica(1) di frase in italiano da una prospettiva sociolinguistica. Inizialmente (\ua7 2) si fornir\ue0 un inquadramento teorico delle strategie di negazione non canonica di frase. In italiano la struttura \ue8 realizzata principalmente attraverso l\u2019impiego dell\u2019avverbiale non preverbale e di un ulteriore elemento negativo in posizione postverbale. Questo secondo elemento \ue8 solitamente costituito da quantificatori (qui pronomi indefiniti vd. \ua72.1) negativi come niente (es. Gianni non ha mangiato niente) e nessuno (es. Maria non ha visto nessuno) e dall\u2019avverbiale mica (es. non fa mica freddo). Questo tipo di negazione frasale con struttura discontinua pu\uf2 essere considerato \u2018non canonico\u2019 dal punto di vista formale poich\ue9 la sua struttura risulta essere una complicazione rispetto al tipo \u2018canonico\u2019 NEG1V. Si affronteranno poi pi\uf9 da vicino le strutture di negazione di frase in prospettiva sociolinguistica, dapprima (\ua7 3.1) proponendo una breve rassegna di alcuni studi che hanno affrontato l\u2019argomento, e in seguito (\ua7 3.2) analizzando i dati ricavati dallo spoglio di due corpora di italiano, il LIP e il CORIS. L\u2019impiego di questi due corpora permetter\ue0 di considerare se e in che modo la realizzazione di strutture con negazione postverbale sia soggetta a variazione diatopica, diafasica e/o diamesica. Si prester\ue0 attenzione, inoltre, all\u2019intervento di fattori di carattere linguistico che possano favorire la realizzazione della struttura

    Esiti del ciclo di Jespersen in area italoromanza: grammaticalizzazione e contatto linguistico

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    Questo lavoro discute alcune strategie di negazione createsi attraverso il cosiddetto "ciclo di Jespersen" in cui un elemento linguistico, dall'originario significato referenziale di "briciola" diventa un marcatore di negazione. in particolare, sono analizzati dati provenienti da due dialetti, uno parlato in Lombardia e uno in Basilicata, e dalle variet\ue0 di italiano parlate in questi luoghi. I dati dialettali si rivelano essere una fonte preziosa poich\ue8 testimoniano fasi "sommerse" del processo di grammaticalizzazione di cui \ue8 difficile avere testimonianza

    La creazione del corpus KIPARLA: criteri metodologici e prospettive future

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    In questo contributo si presenta un nuovo corpus per lo studio dell\u2019italiano parlato: il KIParla. In particolare, si discutono nel dettaglio le scelte metodologiche che sono state compiute al fine di creare una risorsa che fosse facilmente accessibile e che garantisse la consultazione attraverso un ampio corredo di metadati, relativi sia alla situazione sia ai parlanti. La struttura dell\u2019articolo segue le fasi temporali che hanno portato alla costruzione della risorsa: dopo una breve introduzione (1), si presenta il corpus design (2), si discutono le metodologie seguite per la raccolta, la trascrizione e la pubblicazione dei dati (3) e, infine, si d\u2000 conto della struttura modulare della risorsa (4)

    CLUB Working Papers in Linguistics

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    Con questo volume, la collana "CLUB Working Papers in Linguistics" giunge al suo terzo anno di vita, e presenta ancora una volta, con 18 contributi in formato open access, i risultati dello scambio di idee e di prospettive che si \ue8 sviluppato attraverso i vari incontri organizzati dal CLUB nell\u2019a.a. 2017\u201318. Il volume, che ospita anche i risultati del CLUB DAY su "Tipologia e diacronia: alla ricerca di sinergie", contiene saggi a firma di Fabio Ardolino, Silvia Ballar\ue8, Alessandra Barotto, Chiara Calderone, Sonia Cristofaro, Ilaria Fiorentini, Fernando Giacinti (vincitore del premio CLUB \u2018Una tesi in linguistica\u2019 per l\u2019anno 2018), Chiara Gianollo, Eugenio Goria, Nicola Grandi, Pierre Larriv\ue9e, Pauline Levillain, Edoardo Lombardi Vallauri, Elisabetta Magni, Yahis Martari, Francesca Masini, Simone Mattiola, Caterina Mauri, Marco Mazzoleni, Maria Napoli

    Usi di "dove" nell\u2019italiano contemporaneo: costruzioni relative e dinamiche di ristandardizzazione

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    In this paper, we aim at describing and analyzing relative constructions realized through dove (\u2018where\u2019) from a sociolinguistic perspective. We focus on both written and spoken data of the so called italiano giornalistico (\u2018journalistic Italian\u2019), i.e. a variety that can be considered close to the neo-standard one and thus can be located in the sociolinguistic center of the contemporary Italian architecture. In particular, we consider the occurrences in which dove covers functions that are not taken into account by grammars. Through the chi-squared test, we verify the correlation between non-standard variants and both linguistic and extra-linguistic factors. In the last part of the paper, we show that dove has undergone a semantic widening not only in sociolinguistically marked varieties, but also in the neo-standard one (Berruto 2012 [1987]); furthermore, we discuss how this process can be related to the notions of changes from below and demotization of the standard variety
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