10 research outputs found

    Time and event based prospective remembering in migraine patients.

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    Realizing future actions requires that a person remembers what has to be executed and when it has to be carried out, both in the case of time and event based actions. Ten patients suffering from migraine were included in this pilot study. While performing traditional cognitive assessment patients were asked to execute time and event based PM tasks respectively at 1\u2019 and 5\u2019 time interval. An extended neuropsychological battery was administered to all subjects in two sessions in order to assess the role of attentional, executive and memory abilities of the participants. From this pilot study a specific pattern seems to arise, where migraine patients show marked difficulties on time based PM tasks. Prospective remembering difficulties appearing in this group of patients seem to rely on self-initiating processes and executive control of attentional resources rather than on memory deficits

    Procedure e strumenti per la valorizzazione delle persone.

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    Gli sviluppi degli ultimi anni in materia di disabilit\ue0 e vulnerabilit\ue0 hanno anche determinato cambiamenti negli approcci all\u2019assessment e chiarito il contributo delle diverse modalit\ue0 di analisi. Hanno permesso di affrontare quesiti e trovare risposte a domande diverse concernenti, rispettivamente, le possibili basi organiche della disabilit\ue0 (approccio biomedico); di portare l\u2019attenzione sulla persona nelle sue espressioni concrete nel quotidiano (approccio funzionale); di dare peso all\u2019interazione dell\u2019uomo con gli ambienti di appartenenza e alle caratteristiche di questi ultimi (approccio ambientalista) nel determinarsi della disabilit\ue0. Se in passato anche nell\u2019assessment era frequente constatare la radicale contrapposizione tra diverse visioni, oggi prevale la necessit\ue0 di utilizzare dati provenienti da approcci diversi, in grado di evidenziare e confrontare stime che riguardino gli indici di abilit\ue0, ma anche aspetti altrettanto importanti come la qualit\ue0 della vita, il coinvolgimento, l\u2019integrazione e la partecipazione, ma anche la qualit\ue0 dei servizi. Traspare un\u2019esigenza di interdisciplinarit\ue0 che permetta di individuare risposte ai quesiti posti a vari livelli dai diversi professionisti che lavorano con persone in situazione di disabilit\ue0. Non si tratta ovviamente di rinunciare alle specificit\ue0 dei propri approcci e delle proprie competenze ma di accettare, oltre che di lavorare all\u2019interno di gruppi interdisciplinari, una analisi multidimensionale, personalizzata, che permette ai professionisti di individuare interventi efficaci per il benessere e la qualit\ue0 di vita della persona, delle famiglie e delle istituzioni che a loro si rivolgono e su cui contano. L\u2019assessment, accanto all\u2019obiettivo di focalizzare le proprie attenzioni alla definizione e classificazione dei problemi, quindi, pu\uf2 proporsi anche di facilitare lo sviluppo dell\u2019autonomia e della partecipazione, di conoscere e fortificare i punti di forza della persona e dei contesti considerati e di mobilitare le sue risorse ed energie, intenzionalmente, alla ricerca delle abilit\ue0 di fronteggiamento possedute e in parte gi\ue0 utilizzate dalla persona. Enfatizzare i punti di forza non significa, tuttavia, trascurare di fatto problemi e difficolt\ue0, ma significa ritenere che la ricerca puntuale delle risorse, sia ambientali che individuali, \ue8 un\u2019operazione indispensabile per poter accedere alla ricerca di strategie risolutive. Infatti, come suggerisce Biswas-Diener: Concentrarsi solo sulle debolezze o solo sui punti di forza non \ue8 sufficiente. Perch\ue9 una volta tappata la falla [...] la barca non sar\ue0 comunque in grado di andare da nessuna parte perch\ue9 sono le sue vele, i suoi punti di forza in questo caso, che le danno la spinta per andare avanti. Deve prendersi cura delle sue debolezze per non affondare, ma ha bisogno anche di spiegare le vele per prendere un vento favorevole che la porti pi\uf9 in l\ue0, verso i suoi obiettivi [Biswas-Diener 2010, 31]. In sede di assessment sembrerebbe pertanto opportuno avere un occhio di riguardo nei confronti delle debolezze, ma averne anche un altro, particolarmente acuto, sistematicamente teso alla ricerca di positivit\ue0, di strategie e di risorse, a prescindere dai modelli teorici di riferimento e dalla tipologia di persone alle quali il professionista si rivolge. Nel corso di questo capitolo, dopo una premessa che dedicheremo alla necessit\ue0 del ricorso a procedure di osservazione e valutazione particolarmente dotate di validit\ue0 ecologica, saranno proposte procedure e strumenti utilizzabili per l\u2019analisi delle caratteristiche e delle difficolt\ue0 che le persone con disabilit\ue0 possono manifestare nel corso della loro vita quotidiana

    Proper names in the early stages of Alzheimer\u2019s Disease.

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    A short proper name retrieval test was found to discriminate between unselected subjects and age- and education- matched patients affected by Alzheimer's type dementia at a stage where the Mini-Mental State Examination could not detect a difference between these groups. The proper name retrieval task also compared favorably with the 3MS, a more sensitive, modified version of the MMSE. These findings suggest that proper name retrieval could be used to an advantage and become a routine component of short batteries for the early detection of Alzheimer's disease. (C) 2000 Academic Press

    Proper names in patients with early stages of Alzheimer's disease

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    The objective of this study was to seek evidence of the particular sensitivity of proper name retrieval and to check the usefulness of proper names as diagnostic material in the early stages of Alzheimer\u2019s disease (AD). Whether a generalized naming deficit is an early symptom of AD it is not yet clear. Previous studies suggest that proper names might be the category of names that is indeed more sensitive to AD. Seventy AD patients (subdivided into \u2018\u2018very mild\u2019\u2019, \u2018\u2018mild\u2019\u2019 and \u2018\u2018moderate\u2019\u2019) and 47 control subjects participated in the study. The performances in two short distinct tests requiring proper name retrieval (Naming People on Definition and Naming Faces), one test of common name retrieval, short (MMSE, 3MS) and long (MODA) batteries for the detection of dementia were compared. Proper name retrieval tests were shown to be more sensitive to early AD than any other tests and batteries that failed to distinguish \u2018\u2018very mild\u2019\u2019 AD from controls. These findings suggest that proper name retrieval tasks might be profitably included in diagnostic tools for the early diagnosis of AD

    Executive deficits appearing in the initial stages of Alzheimer’s Disease.

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    The presence of executive deficits has been sought at a stage of Alzheimer's disease where currently used neuropsychological batteries could not yet distinguish Alzheimer's patients from normal age- and education-matched controls. This study shows that, at this early stage, those patients that 6 months later are found to show clear signs of Alzheimer's had been significantly worse than normal controls in an executive function task adapted from the Brown-Peterson procedur
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