81 research outputs found

    Funghi parigini di Amélie Nothomb

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    Nel 2007, Amélie Nothomb pubblica una novella dal titolo Les Champignons de Paris sul giornale satirico francese Charlie Hebdo. Questo contributo ne propone la traduzione inedita, tesa a rispettare e sottolineare lo stile dell'originale, preceduta da un commento. Si vuole mostrare come il testo sia prova di un certo engagement dell’autrice e come la poetica di Nothomb si sia mantenuta intatta anche in una forma diversa da quella del romanzo, risultando enfatizzata dal tono satirico.This paper offers the first Italian translation of Les champignons de Paris, an Amélie Nothomb's short story published on Charlie Hebdo in 2007. Observing the structure and the style of the original, this translation, accompanied by an introduction and by a set of explanatory notes, aims to show how Nothomb's poetic is the same used in long form, emphasized by an open irony. Also, we can read the text as a proof of the author's engagement, related to the history of the French satirical weekly magazine

    Triangolazioni poetiche: Maria Banuș tradotta da Andrea Zanzotto e Dragoș Vrânceanu

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    Maria Banuş (1914-1999) è stata una poetessa romena nata a Bucarest in una famiglia di cultura ebraica. Ha partecipato alla resistenza clandestina durante il periodo dell'occupazione tedesca ed è nota per il suo engagement letterario riguardante soprattutto le questioni relative alla guerra e all'antisemitismo, con un peculiare approccio critico, e per la trattazione di tematiche intimiste, strettamente connesse alla femminilità e al desiderio erotico. È stata traduttrice di Goethe, Heine, Rilke, Rimbaud, Neruda. Le sue poesie sono state tradotte in molte lingue, ma per quanto riguarda l'italiano, la raccolta Nuovi spazi (Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1964*) è una delle rare testimonianze. Le diciotto liriche di Banuș che compongono la raccolta compaiono in Italia nel 1964, in un contesto editoriale di prim'ordine. Infatti, l'editore Vanni Scheiwiller, critico d'arte e di letteratura, dirigeva la casa editrice All'insegna del pesce d'oro dal 1936 e la collana di cui fa parte la selezione delle poesie di Banuș, «Pagine di letterature straniere antiche e moderne», ne era il fiore all'occhiello. Inaugurata nel 1954 con Ezra Pound, che collaborò attivamente alla traduzione delle sue stesse poesie, la collana fu consacrata dalle curatele di Salvatore Quasimodo per E. E. Cummings e di Cristina Campo per W. C. Williams, nonché da quella di Andrea Zanzotto, che si dedicò proprio a Banuș, supportato dal poeta Dragoș Vrânceanu

    La (insostenibile) frivolezza del cristallo liquido: un focus sulla violenza di genere

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    Attraverso l'analisi del romanzo La frivolezza del cristallo liquido  (Absolutely Free, 2011), si analizza in una prospettiva intersezionale la produzione in lingua italiana di Irina Țurcanu, mettendo in rilievo la sua militanza rispetto ai temi della violenza di genere

    La cura come salvazione: voci dall'invisibile

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    Badante pentru totdeauna/Badante per sempre (Rediviva, 2015) di Ingrid Beatrice Coman è la storia di Magda – da Magdalena –, e inizia quando, da bambina, vede suo padre scomparire nelle maglie del regime comunista. Da quel momento, Magda risponderà a una sorta di chiamata divina e accetterà di buon grado di essere rivestita con i panni di colei che si prende cura. Le cure che si trova a offrire sono di diverso tipo: vanno dal raccontare storie per incantare i fratelli e le sorelle più giovani, fino all’arte maieutica con la quale permette a degli sconosciuti di ritrovare la retta via smarrita, passando per le cure fisiche agli anziani. Sì, perché Magda è badante da sempre, potremmo dire, oltre che, come dichiara il titolo, per sempre

    Linguistic variation in the Pasticciaccio by Carlo Emilio Gadda: translation strategies in the two French versions

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    Concentrandosi in particolare sugli aspetti della variazione linguistica, questo studio mette a confronto le due traduzioni francesi a opera di Louis Bonalumi e Jean-Paul Manganaro de Quer pasticciaccio brutto da via Merulana di Carlo Emilio Gadda, datate rispettivamente 1963 e 2016 e pubblicate entrambe da Editions du Seuil. Il confronto ha lo scopo di esplorare in quale forma il Pasticciaccio sia entrato nel panorama culturale francese grazie alle due versioni cui il lettore ha accesso e di suggerire qualche ipotesi traduttiva.From the point of view of linguistic variation, this contribution compares the two translations of Quer pasticciaccio brutto de via Merulana by Carlo Emilio Gadda, made by Louis Bonalumi and Jean-Paul Manganaro. The comparison aims to highlight the differences between the two translations, dated 1963 and 2016, respectively, both published by Editions du Seuil, in order to explore which version of the novel the French reader can access

    Un ponte tra Italia e Romania: il caso delle scrittrici e traduttrici romene italofone

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    This paper aims to analize literary works by female authors from Romania who, having moved to Italy, chose the Italian language as language of literary expression. In particular, this study is focused on Ingrid Beatrice Coman-Prodan, Valeria Mocanasu, Alina-Monica Țurlea, Irina Țurcanu. The analysis of their texts allows the identification of the common points and at the same time underline their individualities. For example, the representation of the figure of women and the perception of migration, as well as the relationship with the past in Romania and the present in Italy are declined in a peculiar way in each author, with some recurring nuances. This study also highlights how each author has contributed to the diffusion of Romanian culture in Italy also through translation activity. It will be highlighted how the translated works were chosen consistently with the poetic research of the individual authors. The comparative perspective of this research focuses on their sources, often interconnected with translation choices, at the junction between the persistence of the culture of origin and the innovation motivated by contact with Italian culture. Furthermore, from a thematic point of view, we can trace a characteristic of Italian-speaking Romanian literature, which express, by the symbolism of the sacred, the memory the past in a militant but non-invective way, probably thanks to the decentralized point of view of someone who lives far from the country of origi

    Signa Lapicidinarum e tracciati di cantiere per la comprensione dell’edilizia archeologica: il caso del Foro Provinciale di Tarraco (Hispania Citerior)

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    At this paper, some quarry marks and carving lines are presented. They have been observed on materials coming from the so-called Provincial Forum at Tarraco. The aim of this article is to propose a reconstruction of the workshop’s activity and organisation when building this Tarraco’s imperial monument, outlining the tasks featuring the building process, both from the project to the elaboration of artifacts and from the quarry to the monument. After several studies focused on recording and cataloguing architectural artefacts, it is possible now to go forward trying to understand, even if partially, the organisation and transfer of knowledge inside the workshops responsible for the construction of Roman monuments. With this regard, the case of the Provincial Forum is particularly emblematic because of its quality and amount of material preserved as well as because of the complexity of a cantiere, working for a timeframe longer than a century.En el presente artículo se dan a conocer una serie de marcas y trazados de proyecto/marcas de trabajo documentados en materiales procedentes del denominado Foro Provincial de Tarraco. El objetivo es proponer la reconstrucción de las prácticas edilicias y la manera de organizar los diferentes talleres que trabajaban para la realización del monumento tarraconense de época imperial, delineando las fases operativas que caracterizan el proceso de construcción tanto desde el proyecto hasta la elaboración de artefactos, como desde la cantera hasta la edificación de la fábrica. Después de una larga época de estudios centrada en la catalogación de artefactos arquitectónicos, es ahora posible realizar un paso además: probar a interpretar, aunque de forma parcial, la manera de organizar y transmitir los conocimientos dentro de los talleres implicados en la construcción romana. El caso del Foro Provincial resulta emblemático, tanto por la calidad y cantidad de material conservado, como por la complejidad de un cantiere activo a lo largo de más de un siglo. [it] In questo articolo si presenta una serie di sigle e di tracciati di cantiere rinvenuti su materiali provenienti dal cosiddetto Foro Provinciale di Tarraco. L’obiettivo è quello di tentare la ricostruzione degli usi cantieristici antichi e della maniera di organizzare le diverse officine che lavoravano alla realizzazione del monumento tarragonese di epoca imperiale, delineando le fasi operative che caratterizzano il processo di costruzione sia dalla progettazione all’elaborazione dei manufatti, che dalla cava alla fabbrica. Dopo una lunga stagione di studi rivolta alla catalogazione di manufatti architettonici è ora possibile effettuare un passo in più: cercare di interpretare, seppur in maniera parziale, il modo di organizzare e trasmettere le conoscenze all’interno delle officine implicate nella costruzione dei grandi monumenti romani. Il caso del Foro Provinciale diviene emblematico sia per la qualità e quantità del materiale che ci è pervenuto, sia per la complessità di un cantiere la cui attività si protrae per un arco temporale lungo più di un secolo
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