Biosfera, l’ambiente che abitiamo. Crisi climatica e neoliberismo

La Biosfera è quel luogo singolare dell’Universo dove è nata e si è sviluppata la vita. È un prodotto del Sole. Noi, insieme a tutte le altre specie viventi, siamo l’esito di una sua lunga evoluzione durata milioni di anni nel corso dei quali sono nate e poi si sono estinte diverse specie di animali e vegetali, creando la meravigliosa biodiversità che ci circonda. L’equilibrio delicato di questo ecosistema è oggi a rischio e con esso la sopravvivenza della nostra specie, a causa dei cambiamenti climatici prodotti dall’eccesso di gas serra che stanno alterando equilibri millenari. Occorre invertire rapidamente i presupposti di questo sviluppo, se non vogliamo che la Terra torni a essere quell’ambiente inospitale precedente alla comparsa della vita. Per farlo occorre imboccare da subito la via della riconversione ecologica del nostro modello di sviluppo. Un cambiamento che presuppone di mettere in discussione i modelli di vita e il modo di pensare alla natura; in sostanza l’intera civiltà occidentale, fondata sul dominio della natura e delle sue leggi. Ma in ecologia non esistono scorciatoie: la tecnologia non può risolvere quei problemi che la tecnologia stessa ha creato. È infatti l’entropia a insegnarci che più consumiamo, più l’energia libera che ci resta a disposizione diminuisce. Un principio inesorabile destinato a prevalere su qualunque altro indicatore economico e sull’economia stessa, e dal quale ripensare il nostro modo di abitare questo pianeta

Roma: Oltre le baraccopoli: Agenda politica per ripartire dalle periferie dimenticate

Con il presente documento, presentato in vista delle elezioni comunali che si svolgeranno a Roma nel 2016, l’Associazione 21 luglio vuole proporre alle forze politiche e ai candidati a cariche elettive i principi essenziali per mutare radicalmente le politiche verso gli abitanti delle baraccopoli e dei micro insediamenti presenti nella Capitale. Le azioni previste nel documento hanno come obiettivo, nell’arco temporale di 5 anni: la chiusura graduale e progressiva delle baraccopoli e dei micro insediamenti della Capitale e il superamento dei centri di raccolta dove sono concentrate le famiglie vittime degli sgomberi che nel passato hanno coinvolto abitanti di numerose baraccopoli. “Roma: oltre le baraccopoli” si avvale degli studi condotti dall’Associazione 21 luglio e, nell’ultima parte, del prezioso apporto del prof. Tommaso Vitale, Sciences Po (Université Sorbonne Paris Cité)1. Il testo condivide medesimi principi e metodi riportati all’interno della “Delibera di iniziativa popolare per il superamento dei campi rom”, promossa da nove associazioni2 e sottoscritta da oltre 6.000 cittadini, depositata in Campidoglio l’11 settembre 2015

Abitare la terra : città versus natura; la storia di un conflitto

Desde siempre, el hombre ha desarrollado una actividad incesante de transformación del ambiente natural con el objetivo de hacer que el ambiente (la naturaleza) se adapte a él; a diferencia de los animales, el hombre está desprovisto de las características genéticas (instinto, garras, colmillos) que crean espontáneamente las condiciones de supervivencia. La especie humana, en este sentido, es una especie deficiente (Gehlen, 1983) que ha confiado a la tecnología la tarea de modificarse a sí misma y a modificar el ambiente natural circundante. El hombre y la tecnología no son, por tanto, dos entidades separadas, ya que la tecnología contribuye a formar la esencia del hombre (Severino, Galimberti, Longo), de manera que éste, en realidad, siempre ha forjado con los instrumentos su propia interacción con el mundo (Longo, 2000c). Entonces, la actividad de modificación del propio ambiente corresponde, en primer lugar, a una necesidad biológica fundamental. Esta última no sólo se desarrolla en el sentido físico (cambiando el curso de los ríos, talando árboles en los bosques, construyendo diques y túneles que atraviesan las montañas: el mundo habitado por el hombre es el mismo que él produce a través del lenguaje, la filosofía, la historia, las religiones y los mitos. La tecnología, que hace posible la reconstrucción racional del mundo, no es, pues, sólo el conjunto de artefactos materiales, máquinas y prótesis mecánicas, sino comprende también el lenguaje, los medios de comunicación, la cultura y sus productos.Da sempre l'uomo ha svolto una attività incessante di trasformazione dell'ambiente naturale con l'obiettivo di rendere a sé adatto un ambiente (la natura) rispetto al quale egli, a differenza dell'animale, è geneticamente sprovvisto di quelle caratteristiche (istinto, artigli, zanne) che consentono spontaneamente le condizioni di sopravvivenza. la specie umana, in questo senso, è una specie mancante (Gehlen, 1983) che ha affidato alla tecnologia il compito di modificare se stessa e l'ambiente naturale circostan- te. Uomo e tecnologia non sono dun- que due entità separate, poiché la tecnologia concorre a formare l'essenza dell'uomo (Severino, Galimberti, longo), cosi che egli, infatti, ha sempre filtrato con gli strumenti la propria interazione col mondo (longo, 2000 c). l'attività di modificazione del pro- prio ambiente corrisponde dunque in primo luogo ad una necessità bio- logica fondamentale; essa non si svolge solo in senso fisico cambiando il corso dei fiumi, tagliando gli alberi delle foreste, costruendo dighe e tunnel che attraversano montagne: il mondo abitato dall'uomo è quello stesso che, di volta in volta, egli produce attraverso il linguaggio, la filosofia, la storia, le religioni e i miti. la tecnologia, ciò che attiene e consente la ricostruzione razionale del mondo, non è dunque solo l'insieme degli artefatti mate- riali, delle macchine e delle protesi meccaniche, ma comprende anche il linguaggio, i modi della comunicazione, la cultura e i suoi prodotti

The Ecology of Pubblic Life

Si affronta il tema della comunità e della convivenza nelle citt