40 research outputs found

    Protocell Communication Through the Eyes of Synthetic Organic Chemists

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    The bottom-up fabrication of synthetic cells (protocells) from molecules and materials, is a major challenge of modern chemistry. A significant breakthrough has been the engineering of protocells capable of chemical communication using bio- derived molecules and ex situ stabilised cell machineries. These, however, suffer from short shelf-lives, high costs, and require mild aqueous conditions. In this Concept Article we analyse the chemistry at the heart of protocell communication to highlight new opportunities for synthetic chemists in protocell engineer- ing. Specifically, we (i) categorise the main bio-derived chemical communication machineries in enzyme cascades, DNA strand displacement, and gene-mediated communication; (ii) review the chemistries of these signal transduction machineries; and (iii) introduce new types of bio-inspired, fully synthetic artificial enzymes to replace their natural counterparts. Developing protocells that incorporate synthetic analogues of bio-derived signal transduction machineries will improve the robustness, stability, and versatility of protocells, and broaden their applications to highly strategic fields such as photocatalysis and fine chemicals production

    DIA1R Is an X-Linked Gene Related to Deleted In Autism-1

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    Background: Autism spectrum disorders (ASDs) are frequently occurring disorders diagnosed by deficits in three core functional areas: social skills, communication, and behaviours and/or interests. Mental retardation frequently accompanies the most severe forms of ASDs, while overall ASDs are more commonly diagnosed in males. Most ASDs have a genetic origin and one gene recently implicated in the etiology of autism is the Deleted-In-Autism-1 (DIA1) gene. Methodology/Principal Findings: Using a bioinformatics-based approach, we have identified a human gene closely related to DIA1, we term DIA1R (DIA1-Related). While DIA1 is autosomal (chromosome 3, position 3q24), DIA1R localizes to the X chromosome at position Xp11.3 and is known to escape X-inactivation. The gene products are of similar size, with DIA1 encoding 430, and DIA1R 433, residues. At the amino acid level, DIA1 and DIA1R are 62 % similar overall (28 % identical), and both encode signal peptides for targeting to the secretory pathway. Both genes are ubiquitously expressed, including in fetal and adult brain tissue. Conclusions/Significance: Examination of published literature revealed point mutations in DIA1R are associated with X-linked mental retardation (XLMR) and DIA1R deletion is associated with syndromes with ASD-like traits and/or XLMR. Together, these results support a model where the DIA1 and DIA1R gene products regulate molecular traffic through the cellular secretory pathway or affect the function of secreted factors, and functional deficits cause disorders with ASD-lik

    Progettare Mondello

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    Il volume dà conto dei risultati di un complesso lavoro di studio e di ricerca derivante dall'incarico attribuito dal Comune di Palermo al Dipartimento di Storia e Progetto nell'Architettura e svolto dal gruppo di lavoro composto dai curatori. Il lavoro prende le mosse dall'elaborazione di uno "Studio di inquadramento territoriale per interventi di riqualificazione a Mondello" che costituisce il cardine tra la pianificazione sulla borgata di Mondello, vigente e di futura attuazione, e tutto l'insieme di ipotesi e aspettative che si è inteso promulgare attraverso la definizione di un bando per un Concorso Internazionale di idee e le riflessioni successive sugli esiti che da questo sono derivati. Il volume intende porsi come sintesi critica e fonte di suggerimenti per le future decisioni che l'amministrazione comunale di Palermo dovrà mettere in atto nel prossimo futuro

    Motivazioni progettuali e verifica degli standard

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    Il volume d\ue0 conto dei risultati di un complesso lavoro di studio e di ricerca derivante dall'incarico attribuito dal Comune di Palermo al Dipartimento di Storia e Progetto nell'Architettura e svolto dal gruppo di lavoro composto dai curatori. Il lavoro prende le mosse dall'elaborazione di uno "Studio di inquadramento territoriale per interventi di riqualificazione a Mondello" che costituisce il cardine tra la pianificazione sulla borgata di Mondello, vigente e di futura attuazione, e tutto l'insieme di ipotesi e aspettative che si \ue8 inteso promulgare attraverso la definizione di un bando per un Concorso Internazionale di idee e le riflessioni successive sugli esiti che da questo sono derivati. Il volume intende porsi come sintesi critica e fonte di suggerimenti per le future decisioni che l'amministrazione comunale di Palermo dovr\ue0 mettere in atto nel prossimo futuro

    Un progetto per Mondello

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    Il volume dà conto dei risultati di un complesso lavoro di studio e di ricerca derivante dall'incarico attribuito dal Comune di Palermo al Dipartimento di Storia e Progetto nell'Architettura e svolto dal gruppo di lavoro composto dai curatori. Il lavoro prende le mosse dall'elaborazione di uno "Studio di inquadramento territoriale per interventi di riqualificazione a Mondello" che costituisce il cardine tra la pianificazione sulla borgata di Mondello, vigente e di futura attuazione, e tutto l'insieme di ipotesi e aspettative che si è inteso promulgare attraverso la definizione di un bando per un Concorso Internazionale di idee e le riflessioni successive sugli esiti che da questo sono derivati. Il volume intende porsi come sintesi critica e fonte di suggerimenti per le future decisioni che l'amministrazione comunale di Palermo dovrà mettere in atto nel prossimo futuro

    Urbano non urbano. Progetto di centro intermodale a Castelvetrano

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    La proposta progettuale si colloca in un\u2019area di circa 120.000 mq in prossimit\ue0 della stazione ferroviaria di Castelvetrano, tra l\u2019attuale linea ferrata e l\u2019ex sede ferroviaria; una zona che presenta un indebolimento della forma urbana conseguente all\u2019espansione della citt\ue0 dentro il territorio agricolo. Il progetto mira alla riqualificazione di tale area e dove possibile anche alla rifunzionalizzazione di alcuni edifici dismessi appartenenti alla ferrovia. Nell\u2019ambito di un\u2019 eventuale pi\uf9 ampia proposta progettuale di collocare lungo la linea ferrata gli edifici di un centro intermodale volto alla valorizzazione delle vocazioni produttive del comune di Castelvetrano, nonch\ue9 dei comuni limitrofi, un ruolo chiave \ue8 assunto dalla testata di tale centro intermodale, che si collocher\ue0 proprio in quella parte dell\u2019area di progetto particolarmente ibrida, che si pone a cerniera tra il tessuto consolidato e la campagna. Qui trover\ue0 posto il centro direzionale di tale sistema, un edificio che oltre ad avere una funzione pi\uf9 espressamente amministrativa, conterr\ue0 alcuni servizi volti al pubblico, quali una sala conferenze, un ristorante, un cinema, un bar, alcuni negozi; servizi, dunque, volti a un\u2019utenza non necessariamente legata al centro intermodale, ma piuttosto punto di partenza per una progressiva urbanizzazione di tale area. La collocazione planimetrica del centro direzionale si lega inoltre ad un forte elemento strutturante del tessuto urbano di Castelvetrano, costituito dal sistema Villa Comunale - Convento di S. Francesco - Viale Vittorio Veneto e che si spinge in basso fino alla Piazza antistante la Stazione ferroviaria, ponendosi in questo modo come ideale proseguimento del Viale e collegamento tra due parti di citt\ue0 in realt\ue0 divisi dal forte segno della linea ferrata. Proprio l\u2019orientamento di tale asse viario diventa, assieme a quello costituito dalla linea ferrata, elemento generatore della forma dell\u2019edificio che ospiter\ue0 il centro direzionale e della piazza antistante; quest\u2019ultima, in posizione sopraelevata rispetto alla vallata, diventa una sorta di terrazza urbana sulla valle del Belice. Il centro direzionale si presenta come un edificio ibrido, in quanto sistema di elementi funzionali relativamente autonomi e identificabili; esso \ue8 costituito in particolare da tre elementi. Un primo elemento parallelo alla linea ferrata, presenta un corpo basso adibito in parte a magazzino intermodale e in parte a snodo tra i diversi sistemi di circolazione interni all\u2019edificio ed una torre. Questa, in continuit\ue0 rispetto al magazzino, ma con il lato Sud inclinato secondo l\u2019asse del Viale Vittorio Veneto, ospiter\ue0 gli uffici amministrativi, nonch\ue9 una sala conferenze ed un ristorante che occuper\ue0 gli ultimi due livelli. La parte basamentale di questo sistema non presenta soluzioni di continuit\ue0, cosicch\ue8 un ipotetico utente, accedendo dalla zona d\u2019ingresso posta nell\u2019angolo Sud-Est dell\u2019edificio, attraverser\ue0 tutto il primo livello trovando in sequenza l\u2019ampia scalinata di accesso al secondo livello, il centro informazioni, il magazzino intermodale e un\u2019ampia zona di snodo a doppia altezza dalla quale \ue8 possibile accedere al Bar e al cinema, i quali, assieme ad alcuni uffici, occupano il secondo elemento di cui si compone l\u2019edificio. Questo, si pone perpendicolarmente rispetto al sistema torre-magazzino e si sviluppa su tre livelli, delimitando l\u2019ampia piazza antistante, che in parte verr\ue0 coperta dal profondo aggetto della sala cinematografica. Un terzo elemento ospiter\ue0 una serie di negozi ai quali si accede dalla quota della strada che occupa il tracciato dell\u2019ex sede ferroviaria; quest\u2019ultimo elemento si pone in parte parallelamente al primo, ma piega, seguendo l\u2019inclinazione della strada, in corrispondenza della piazza, alla quale si accede mediante un\u2019ampia scalinata, posta lungo il marciapiede alberato antistante i negozi. Completano il progetto la sistemazione a verde delle zone adiacenti all\u2019edificio e la creazione di un parcheggio nell\u2019area antistante l\u2019accesso alla torre

    Progetto di concorso per il Borgo Murattiano a Bari

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    In occasione del Concorso Internazionale di Idee per il Borgo Murattiano a Bari, il Comune di Bari ha organizzato presso la Chiesa Russa un dibattito, la premiazione e la mostra dei progetti partecipanti. Il progetto Malakos (capogruppo Michele Sbacchi) rientrava tra i cinque segnalati
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