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    Risvolti estimativi dello IAS 16: il calcolo dell'incidenza dell'area sul valore totale di un immobile

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    La tesi affronta il tema della valutazione dei terreni e dei fabbricati, secondo le indicazioni dell'Unione Europea finalizzate ad uniformare le scritture di bilancio a livello internazionale. A partire dal 1° gennaio 2006, le società quotate, o emittenti strumenti finanziari, sono infatti obbligate a redigere la reportistica contabile secondo gli IAS (International Accounting Standards). Il tema è di notevole interesse estimativo, soprattutto per 3 dei 41 principi, che prescrivono il trattamento contabile degli immobili nel bilancio aziendale. Si tratta degli IAS n. 16 "Property, Plant and Equipment", n. 17 "Leasing", e n. 40 "Investment Property". Con riferimento al panorama tratteggiato viene approfondito in particolare lo IAS 16 per evidenziarne i due maggiori nodi tematici: l'opzione della rivalutazione degli asset strumentali al fair value, secondo parametri di mercato e l'adozione del component approach per la determinazione degli ammortamenti relativi ai soli fabbricati. Si tratta di due criteri in contrapposizione alla pratica generalmente accettata dalla contabilità nazionale, basata sul principio del costo storico d'acquisto e sulla prassi di calcolare gli ammortamenti sul valore totale degli immobili. Il lavoro esamina un tema estremamente attuale, sul quale si sta svolgendo un intenso dibattito internazionale e che richiede una riflessione sulla disciplina estimativa, sia in sede teorica che operativa. Come viene evidenziato, l'urgenza di fornire nuovi strumenti estimativi si muove almeno verso tre obiettivi. Il primo, consiste nel fornire un supporto operativo per la stima separata dell'area dalle costruzioni che vi insistono, così come richiesta dal component approach. Lo IAS 16 riconosce, infatti, l'impossibilità di ammortizzare il valore del terreno, che, ad eccezione di casi particolari, non è soggetto a deprezzamento nel tempo. Il secondo riguarda le implicazioni fiscali scaturenti dalle ultime modifiche apportate in Italia in tema di fiscalità immobiliare. Infatti, dal 2007, per allineare i criteri di prelievo fiscale allo IAS 16, il Testo Unico sulle Imposte dei Redditi (TUIR) ha abolito la deduzione fiscale degli ammortamenti relativi ai terreni. Di conseguenza la legge prevede lo scorporo del valore del terreno in base a percentuali forfetarie d'incidenza. Il terzo obiettivo si inserisce trasversalmente nella trattazione e mira ad indagare i valori immobiliari aziendali alla luce dell'impatto esercitato dagli IAS sull'architettura gestionale e immobiliare d'impresa. La tesi è articolata in diverse parti. Le prime tre sono dedicate all'ambito contabile. L'attenzione è rivolta ai beni immobili e al ruolo che essi detengono nel bilancio aziendale 1 (prima parte). Il lavoro prosegue con la presentazione dell'attuale contesto normativo "globalizzato", non solo all'interno della cosiddetta "armonizzazione contabile" ma anche in sede estimativa attraverso i codici e gli standard di valutazione internazionale (seconda parte). Lo studio dello IAS 16, approfondito nella terza parte, porta ad individuare gli effetti prodotti dal nuovo quadro normativo sui piani estimativo, contabile e fiscale. Il disegno dei risvolti tratteggiati porta, al termine della terza parte, a definire il "quadro estimativo d'indagine". Su questa base è stato predisposto un modello di calcolo utile alla separazione dei valori di terreno e fabbricato e, in secondo luogo, a verificare l'attendibilità delle percentuali fiscali di scorporo anche in sede contabile. La quarta parte indaga criticamente l'ipotesi di complementarietà esistente tra le componenti fondamentali di un immobile (terreno e fabbricato) con riferimento ai principi dell'estimo relativamente agli aspetti del valore di un bene. Il percorso tratteggiato si avvale della letteratura estimativa consolidata e dei codici di valutazione estimativa quali gli EVS, IVS e IPVS. Inoltre, per inserire il tema di ricerca all'interno dell'attuale dibattito internazionale, è stato decisivo includere alcuni spunti di riflessione provenienti da exposure drafts recentemente presentati in meeting annuali nazionali ed internazionali e documenti di ricerca pubblicati dalle principali riviste che trattano di Real Estate. La quinta parte formalizza il modello in alcuni passaggi operativi. Il procedimento consiste nel calcolo del valore totale degli immobili (terreno e fabbricato) e della componente fondiaria edificata considerata a sé stante. Il valore dell'area viene determinato attraverso il calcolo del valore di trasformazione del suolo. Il calcolo dell'incidenza del valore dell'area sul valore totale dell'immobile viene poi ottenuto svolgendo il rapporto tra il valore residuale dell'area e il valore totale dell'immobile. La sesta parte espone i risultati di un caso - studio in cui è stato testato il modello: il Quartiere Fieristico di Bologna. Attraverso il caso dimostrativo riportato vengono svolte alcune considerazioni conclusive, tra le quali trova conferma l'inattendibilità delle percentuali fiscali a rappresentare l'incidenza dell'area sul valore totale di un immobile. Al di là delle specifiche raccomandazioni introdotte dalla normativa internazionale, il lavoro mette in evidenza come gli IAS ribaltino un punto di vista più che consolidato e richiedano un impegno notevole nelle discipline contabili ed estimative per l'elaborazione di soluzioni all'interno del grande tema del valore d'impresa. Tra le questioni aperte (settima parte) viene infine sottolineato come lo IAS 16, attraverso l'introduzione dei nuovi criteri di valutazione contabile, possa contribuire, nel medio - lungo termine, a suggerire strategie maggiormente dinamiche sulla gestione degli asset immobiliar

    Antimicrobial and antibiofilm activity and machine learning classification analysis of essential oils from different mediterranean plants against pseudomonas aeruginosa

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    Pseudomonas aeruginosa is a ubiquitous organism and opportunistic pathogen that can cause persistent infections due to its peculiar antibiotic resistance mechanisms and to its ability to adhere and form biofilm. The interest in the development of new approaches for the prevention and treatment of biofilm formation has recently increased. The aim of this study was to seek new non-biocidal agents able to inhibit biofilm formation, in order to counteract virulence rather than bacterial growth and avoid the selection of escape mutants. Herein, different essential oils extracted from Mediterranean plants were analyzed for their activity againstP. aeruginosa. Results show that they were able to destabilize biofilm at very low concentration without impairing bacterial viability. Since the action is not related to a bacteriostatic/bactericidal activity onP. aeruginosa, the biofilm change of growth in presence of the essential oils was possibly due to a modulation of the phenotype. To this aim, application of machine learning algorithms led to the development of quantitative activity-composition relationships classification models that allowed to direct point out those essential oil chemical components more involved in the inhibition of biofilm production. The action of selected essential oils on sessile phenotype make them particularly interesting for possible applications such as prevention of bacterial contamination in the community and in healthcare environments in order to prevent human infections. We assayed 89 samples of different essential oils asP. aeruginosaanti-biofilm. Many samples inhibitedP. aeruginosabiofilm at concentrations as low as 48.8 µg/mL. Classification of the models was developed through machine learning algorithms

    "Sequencing-grade" screening for BRCA1 variants by oligo-arrays

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    The need for fast, efficient, and less costly means to screen genetic variants associated with disease predisposition led us to develop an oligo-nucleotide array-based process for gene-specific single nucleotide polymorphism (SNP) genotyping. This cost-effective, high-throughput strategy has high sensitivity and the same degree of accuracy as direct sequencing, the current gold standard for genetic screening. We used the BRCA1 breast and ovarian cancer predisposing gene model for the validation of the accuracy and efficiency of our strategy. This process could detect point mutations, insertions or deletions of any length, of known and unknown variants even in heterozygous conditions without affecting sensitivity and specificity. The system could be applied to other disorders and can also be custom-designed to include a number of genes related to specific clinical conditions. This system is particularly useful for the screening of long genomic regions with relatively infrequent but clinically relevant variants, while drastically cutting time and costs in comparison to high-throughput sequencing

    Proteome analysis of human Wharton's jelly cells during in vitro expansion

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    <p>Abstract</p> <p>Background</p> <p>The human umbilical cord contains mucoid connective tissue and fibroblast-like cells. These cells named Wharton's jelly cells, (WJCs) display properties similar to mesenchymal stem cells therefore representing a rich source of primitive cells to be potentially used in regenerative medicine.</p> <p>Results</p> <p>To better understand their self-renewal and potential <it>in vitro </it>expansion capacity, a reference 2D map was constructed as a proteomic data set. 158 unique proteins were identified. More than 30% of these proteins belong to cytoskeleton compartment. We also found that several proteins including Shootin1, Adenylate kinase 5 isoenzyme and Plasminogen activator-inhibitor 2 are no longer expressed after the 2<sup>nd </sup>passage of <it>in vitro </it>replication. This indicates that the proliferative potency of these cells is reduced after the initial stage of <it>in vitro </it>growing. At the end of cellular culturing, new synthesized proteins, including, ERO1-like protein alpha, Aspartyl-tRNA synthetase and Prolyl-4-hydroxylase were identified. It is suggested that these new synthesized proteins are involved in the impairment of cellular surviving during replication and differentiation time.</p> <p>Conclusions</p> <p>Our work represents an essential step towards gaining knowledge of the molecular properties of WJCs so as to better understand their possible use in the field of cell therapy and regenerative medicine.</p

    Essential oils biofilm modulation activity, chemical and machine learning analysis. Application on staphylococcus aureus isolates from cystic fibrosis patients

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    Bacterial biofilm plays a pivotal role in chronic Staphylococcus aureus (S. aureus) infection and its inhibition may represent an important strategy to develop novel therapeutic agents. The scientific community is continuously searching for natural and “green alternatives” to chemotherapeutic drugs, including essential oils (EOs), assuming the latter not able to select resistant strains, likely due to their multicomponent nature and, hence, multitarget action. Here it is reported the biofilm production modulation exerted by 61 EOs, also investigated for their antibacterial activity on S. aureus strains, including reference and cystic fibrosis patients’ isolated strains. The EOs biofilm modulation was assessed by Christensen method on five S. aureus strains. Chemical composition, investigated by GC/MS analysis, of the tested EOs allowed a correlation between biofilm modulation potency and putative active components by means of machine learning algorithms application. Some EOs inhibited biofilm growth at 1.00% concentration, although lower concentrations revealed dierent biological profile. Experimental data led to select antibiofilm EOs based on their ability to inhibit S. aureus biofilm growth, which were characterized for their ability to alter the biofilm organization by means of SEM studies
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