32 research outputs found

    La sfera aperta dei sistemi chiusi

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    Quando gli esseri umani disegnano una mappa del proprio mondo compiono una operazione molto più intensa e profonda che un gioco di proiezioni geometriche su un piano, i segni che tracciano sono in verità un racconto di un modo di vedere il mondo, una proiezione che non viene da un punto infinito ma da dentro l’uomo stesso e irradia verso la terra per rappresentarsi sulla Terra. Un autoritratto geografico

    Mapping the In-Motion Emotional Urban Experiences: An Evidence-Based Method

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    Urban settings affect the experience of people in places and the measurement of such urban experiences is the focus of this article. The ‘experiential Environmental Impact Assessment—exp-EIA©’ method and its application to the Città Studi area in Milan are presented. The method couples urban studies with environmental psychology and ICT for educational purposes with a sample of architecture students divided in two groups (N = 18). Experiential data are collected via a dedicated app installed on the participants’ mobile devices, and an automatic data processing and analysis produces spatialized results creating maps of the overall urban experience. In particular, the emotional reaction of participants through a ten-minute walking path is assessed. A group activity focused on the link between urban features and subjective evaluation of places by participants is combined with the results obtained via the application of the circumplex model of affect. Results show that the path is characterized by two main emotional experiences, passing from a pleasant to an unpleasant experience within the short walk in both groups, offering some insights on the urban design of the area. The results are part of the teaching process to increase students’ awareness about experiential design, yet the process is conceived also as a tool for professionals

    TEVERE CAVO Un Progetto per Roma

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    Tevere Cavo è una proposta progettuale per le sponde del Tevere e le aree limitrofe nel settore nord di Roma, che vede nel ume una importante infrastruttura per il rilancio della città. Si tratta di un progetto urbano che ha visto coinvolti circa trecento tra giovani architetti, dottorandi, laureandi e studenti, appartenenti al Laboratorio di progettazione architettonica IV e al corso Progettazione Architettonica Assistita al Computer e che trova nella catalogazione delle aree abbandonate e sottoutilizzate, nei programmi ideati, nei metodi e negli strumenti utilizzati le maggiori componenti di interesse.Tevere Cavo is a design proposal for the rims of the Tiber and its surrounding areas in the northern sector of Rome. The project looks at the river as an important infrastructure for the revitalization of the city. Tevere cavo has involved about three hundred young architects, PhD, undergraduates, Design studio and Information Technology students. Most relevant area of interest include: the cataloging of abandoned and underutilized areas, the innovative project briefs, the design methods and the IT tools used in the developing and communication of the project and its potential impact in the city

    Renaissance vaults: geometry, nurbs and computational opportunities for reconstruction

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    Creating an interpretative geometric rep-resentation of architectural shapes is crucial to learn the essence of any architecture, to pre-serve it and to hand it down through the ages to our descendants. Nowadays the generation of an accurate reality-based 3D model from a sur-vey is the first step to set up a geometric model that, before its semantic enrichment, must be geometrically correct. In this paper, we compare different workflows adopted in modelling a Renaissance vault in Santa Maria delle Grazie complex in Milan start-ing from a laser scanner survey acquired within a wider survey campaign of the complex. The vault of the Ancient Sacristy, a Renaissance mas-terpiece by Donato Bramante, has been chosen according to its integrity, despite the bombings suffered by the Complex in 1943. The workflows have been used to optimize a system of com-prehension of the building and to evaluate by analogy a similar vault of the complex added with some reflection at the end: the vault of the Refectory that hosts “the Last Supper” paint-ing. This latter was destroyed by bombing and rebuilt last century on the drawing of a direct survey previously occurred. We can consider the vaulted system as a clear example to practice understanding of the geometric rules of archi-tecture first and the vaulted surface modelling then, to be compared through the principles of descriptive geometry in a dialectical relationship between theory and practice between geometry and construction. In this paper, multi-purpose interpretative models try to read and describe the state of the art and possible declinations of the semantics linked to an architectural object unique in its value

    Architettura della libertà e del controllo. Un concetto carcerario basato sulle nozioni di territorialità e privacy

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    Dopo aver inquadrato la crisi carceraria italiana odierna, l’elaborato affronta una ricostruzione storica che, con una scrittura densa e interessanti illustrazioni, ripercorre i modelli carcerari dal carcere Mamertino a Roma fino a più recenti sviluppi. Lo scopo è creare una indispensabile cornice per un tema così rilevante. In particolare, colpisce l’esperienza di Giovanni Michelucci a Firenze e la ricerca di riformismo del sistema delle carceri proposto da Sergio Lenci a Roma che come si sa fu vittima di un attentato, solo per caso non mortale, compiuto da Prima Linea nel 1980. Nella seconda parte l’attenzione viene rivolta alle ricerche in campo neurologico e psicosociale grazie alle quali è possibile dare un’accezione concreta ai termini di “libertà” e di “controllo” in relazione ai concetti di piano percettivo e piano operativo che costituirono il paradigma di interpretazione ambientale portato in evidenza da Jakob von Uexküll. Si tratta di un approccio originale quando applicato al campo spaziale architettonico e carcerario in particolare. In questa chiave la libertà e il controllo vengono mostrate quali facce diverse della medesima medaglia, laddove il controllo è inteso in maniera costruttiva quale abilità di influenzare la probabilità di occorrenza di un potenziale risultato auspicato, cioè capacità di autodeterminazione in un ambiente. Queste osservazioni e i relativi costrutti teorici convergono a stabilire nella Terza parte otto categorie di territorialità che costituiscono diverse manifestazioni concrete di ambiti relazionali articolati lungo il gradiente di privacy, che può essere esperito all’interno di un sistema ambientale e architettonico. Questa interpretazione topologica tende al superamento delle istanze funzionalistiche che tradizionalmente definiscono la realtà carceraria, la problematica viene riportata all’interno della comprensione delle caratteristiche dei diversi spazi, che deve trovare espressione già nella conformazione architettonica del progetto delle carceri affinché si possa dimostrare effettiva. Questa parte, di estremo interesse sia scientifico che progettuale rappresenta il centro della dissertazione. Dieci casi studio di architettura carceraria contemporanea per più di un aspetto esemplari, vengono analizzati sia in funzione delle qualità compositive e materiali sia in merito alle categorie di privacy identificate in precedenza. Attraverso l’analisi di ciascuno esempio è verificata l’articolazione interna, i rapporti tra interno ed esterno, la strutturazione di spazi orientati all’attività lavorativa, alla socializzazione e agli affetti, mentre la cella viene a costituire il momento del pernottamento o del temporaneo raccoglimento personale. Dal punto di vista teorico e dei riferimenti il candidato fa tesoro di molteplici apporti come quelli computazionali-topologici della Space Syntax Analysis, sviluppati originariamente dalla Bartlett School of Architecture e qui per la prima volta utilizzati in maniera sistematica per verificare la struttura interna delle prigioni contemporanee, ma anche gli studi sul tema del controllo nel campo della progettazione residenziale svolti dal proprio tutor in “Progettare la residenza” oltre al lavoro del citato Uexküll. Il contributo di Gabriele Stancato al Corso di dottorato di ricerca come esplicitato in questa dissertazione

    morfogenesi. logica relazionale e algoritmo genetico nel processo progettuale

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    Come avviene in natura, in cui un insieme finito di regole codificate sotto forma di DNA può fornire un numero enorme di varianti con potenziali di adattamento al mondo esterno pressoché illimitato, così in architettura gli algoritmi genetici parametrizzati rendono possibile un artefatto sensibile alle variazioni vitali che lo circoscrivono e lo permeano. Si passa in questo modo da una ‘logica per obiettivi’ a una ‘logica per processi’. Le norme di tale logica non sono di ordine prescrittivo ma di tipo relazionale e determinano i risultati come qualità emergente dalle dinamiche tra gli elementi. Tale sistema si basa sulla stesura di complessi e articolati legami che includono tutti i dati relativi al progetto e che integrano procedure di auto feedback le quali riorganizzano il sistema stesso per adattarlo al variare delle condizioni al contorno. In pratica si fornisce il campo evolutivo che consente di generare la forma o le forme migliori per rispondere alle esigenze puntuali del caso

    L’essere e il fare nell’architettura della complessità: De Luca, Causarano

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    Le due tesi di Francesco De Luca e Roberta Causarano nascono all’interno di due cicli di dottorato distanti nove anni, durante i quali la generazione “nata con il computer” ha progressivamente e inesorabilmente portato avanti una ricerca di connessione biunivoca tra scienza e architettura, per indagare fino in fondo le vie aperte alla conoscenza del mondo da queste macchine logico-matematiche, che hanno la capacità di incorporare ciò che Galileo chiamava “il linguaggio della natura”. De Luca struttura delle categorie cognitive applicabili a tre direzioni primarie che coesistono ancora oggi nel mondo dell’architettura digitale, stabilendo anche quali sono le procedure e gli strumenti operativi per poter realizzare tali traiettorie del sapere. Roberta Causarano intesse un complesso arazzo di saperi, che formano un disegno globale di consapevolezza dei temi della complessità, dell’ecologia e degli aspetti sistemici a cui la disciplina dell’architettura è chiamata a rispondere e che trova nel digitale uno strumento fondamentale.The two theses of Francesco De Luca and Roberta Causarano were written in two different phases of a nine-year distance, during which the "born with the computer" generation progressively and inexorably pursued a search for biunivocal connection between science and architecture, to fully investigate the knowledge allowed by these logical-mathematical machines, which have the capacity to incorporate what Galileo called "the language of nature." De Luca describes the cognitive categories applicable to three primary directions that still coexist in the world of digital architecture, and also sets out what are the procedures and tools for achieving such knowledge trajectories. Roberta Causarano devises a complex pattern of knowledge, which forms a global awareness of the complexity, ecology and systemic aspects to which architecture discipline is called upon to respond

    La sceneggiatura delle scelte concrete. Processi e metodi della progettazione architettonica

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    "Sceneggiature delle scelte concrete" sintetizza la necessità di una scrittura pertinente alle modalità del pensiero progettuale, piuttosto che scritture letterarie, storico filologiche o giornalistiche con lo scopo di fornire dei “veri e propri dispositivi sintattici” per la comprensione e la trasmissione delle scelte strutturanti il progetto di architettura. Nati nel seminario di dottorato tenuto dal professor Antonino Saggio a “Sapienza,” gli scritti di Matteo Baldissara, Giulia Cervini, Micaela Didomenicantonio, Massimiliano Modena, Giulia Perugi, Samuel Quagliotto, Elisa Romano, Alessandro Zilio e dei curatori Valerio Perna e Gabriele Stancato e dello stesso Saggio divulgano metodi e processi di Louis Kahn, Herzog & De Meuron, Steven Holl, Sverre Fehn, Mies van der Rohe e Makoto Sei Watanabe attraverso opere significative realizzate in un arco temporale di quasi novanta anni, dai primi anni Venti del Novecento fino ai più recenti esperimenti dell’Information technology in architettura
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