70 research outputs found

    Learning spaces as urban places: issues and perspectives

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    Community services and facility spaces were largely designed and built over the last century, during the golden age of welfare state politics in Europe. They have helped shape and structure everyday spaces within different contexts, including urban and metropolitan areas through extension projects, public and private initiatives, and widespread interventions in small cities and rural areas. These everyday infrastructures are articulated in schools, sports facilities, civic centers, libraries,..

    Associations between depressive symptoms and disease progression in older patients with chronic kidney disease: results of the EQUAL study

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    Background Depressive symptoms are associated with adverse clinical outcomes in patients with end-stage kidney disease; however, few small studies have examined this association in patients with earlier phases of chronic kidney disease (CKD). We studied associations between baseline depressive symptoms and clinical outcomes in older patients with advanced CKD and examined whether these associations differed depending on sex. Methods CKD patients (>= 65 years; estimated glomerular filtration rate <= 20 mL/min/1.73 m(2)) were included from a European multicentre prospective cohort between 2012 and 2019. Depressive symptoms were measured by the five-item Mental Health Inventory (cut-off <= 70; 0-100 scale). Cox proportional hazard analysis was used to study associations between depressive symptoms and time to dialysis initiation, all-cause mortality and these outcomes combined. A joint model was used to study the association between depressive symptoms and kidney function over time. Analyses were adjusted for potential baseline confounders. Results Overall kidney function decline in 1326 patients was -0.12 mL/min/1.73 m(2)/month. A total of 515 patients showed depressive symptoms. No significant association was found between depressive symptoms and kidney function over time (P = 0.08). Unlike women, men with depressive symptoms had an increased mortality rate compared with those without symptoms [adjusted hazard ratio 1.41 (95% confidence interval 1.03-1.93)]. Depressive symptoms were not significantly associated with a higher hazard of dialysis initiation, or with the combined outcome (i.e. dialysis initiation and all-cause mortality). Conclusions There was no significant association between depressive symptoms at baseline and decline in kidney function over time in older patients with advanced CKD. Depressive symptoms at baseline were associated with a higher mortality rate in men

    L'offerta abitativa: manufatti, attori, progetti

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    Ricomporre un quadro aggiornato dei caratteri dell’offerta abitativa è condizione necessaria al disegno di politiche della casa efficaci. Lo stock abitativo, di proprietà sia pubblica che privata, rappresenta infatti il capitale materiale da cui partire per prefigurare nuove forme di organizzazione, regolazione e gestione delle soluzioni abitative. Contestualmente, il quadro degli attori che operano nel campo dell’offerta abitativa si è esteso a operatori che ne gestiscono alcuni segmenti a vocazione sociale. Spesso né piani urbanistici, né dati tecnici sugli immobili rendono compiutamente conto del profilo dell’offerta abitativa. Il saggio descrive le condizioni strutturali e specifiche che connotano il patrimonio di edilizia residenziale nel territorio di San Donato Milanese e delinea l’insieme di politiche e progetti che rendono oggi possibile a vario titolo l’accesso all’abitazione

    Scuole, l’esperienza di Firenze: un progetto straordinario non si improvvisa

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    Nel 2015, la Città Metropolitana di Firenze partecipa al bando per la riqualificazione urbana e sicurezza (Bando Periferie) emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri candidando un progetto che scommette sul ruolo delle scuole, assunte come spazio istituzionale a partire dal quale avviare processi diffusi di rigenerazione dei territori periferici. La proposta si compone di un insieme di interventi che gravitano attorno a cinque ambiti (la periferia est e ovest del capoluogo, il Mugello, l’Empolese, il Chianti-Val di Pesa) e sono distinti in tre famiglie tematiche: istruzione e cultura, viabilità ciclopedonale, arredo urbano. I 46 progetti contemplati sono ricondotti a un motto comune che evoca una equazione elementare: “scuola che funziona = quartiere che funziona”. Scuole di diverso ordine e grado e, in un caso, una biblioteca comunale, sono l’ago di una bussola che seleziona progetti relativi agli spazi della mobilità lenta e un insieme di azioni sullo spazio pubblico. Si tratta di un’esperienza straordinaria per più di una ragione. La prima, più evidente, riguarda proprio la scelta di mettere al centro della narrazione del progetto le scuole. Con Cristina Giachi, vicesindaco del Comune di Firenze e presidente della Commissione Istruzione ANCI, all’epoca, Assessora all’Istruzione, ricostruiamo i processi che hanno portato alla definizione di questa visione e scopriamo altre – meno evidenti – ragioni di straordinarietà del progetto

    Distanziamento spaziale e prossimità dei servizi: verso una commutabilità degli spazi

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    La variabile spazio, declinata secondo le condizioni di prossimità o distanza, è al centro della gran parte dei provvedimenti che hanno scandito le nostre vite nel corso degli ultimi tre mesi, sia nel pieno del lockdown, sia oggi, pochi giorni dopo l’avvio della cosiddetta fase due. Pur in attesa di disposizioni ulteriori, in corso di emanazione da Stato e Regioni, il distanziamento è alla base di tutti i tentativi che, in particolare le amministrazioni comunali, stanno disegnando per programmare la ripresa di molte delle attività ridotte o sospese fino al 4 maggio 2020. Tuttavia, già nel periodo di confinamento, si è cominciato a discutere di quale sarebbe stata la sorte degli spazi pubblici, sia aperti che costruiti. È possibile adeguarli? Nel caso di uno spazio aperto ed ampio, sarà sufficiente onorare individualmente le regole, mantenendo la giusta distanza, ma cosa succede nel caso dei mezzi del trasporto pubblico, delle scuole, delle sale cinematografiche, dei teatri, dei centri civici, degli oratori, dei luoghi di culto? Questi sono gli interrogativi con cui sono alle prese dunque non solo gli amministratori, ma anche tutti coloro che a vario titolo sono implicati nella organizzazione e nella erogazione di servizi pubblici (o di interesse collettivo) che si sono sempre svolti in presenza, nello spazio materiale

    Une période de discontinuité dans la vie d’Urbanistica : 1985-1990

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    Urbanistica is a prestigious Italian journal that can be considered a journal belonging to the professional sector, an academic journal, and a research journal, illustrating all the types outlined by the call for articles at the origin of this thematic dossier. More specifically, the journal has more or less approached each of these three types according to the successive changes and orientations of the directors and editorial committees. The journal’s history has been the subject of few studies that stop at the end of the 1970s. The successive periods have been less studied, but they represent an essential part of the more recent history of the journal. They make it possible to highlight the latter’s evolution about the structural dynamics which have meanwhile invested the field of town planning and urban studies. This article analyzes the experience initiated in 1985 when Bernardo Secchi became director of Urbanistica. During a brief period until 1990, the journal profoundly changed in terms of subjects covered, languages adopted, role and treatment of images, publisher, and, above all, the editorial board’s method of work and research. This exceptional phase can represent the reverse shot to consider the possible relationships between journals, research, and project practices

    Scuole e politiche urbane. Uno spazio da disegnare

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    Il saggio discute la rilevanza di tre temi tra loro interconnessi: la ricognizione del patrimonio edilizio scolastico; l'estensione istituzionalizzata degli spazi della scuola ad una varietà di spazi urbani; l'assunzione di un approccio di sistema in cui la scuola è variabile influente nella costruzione di politiche urbane. L'obiettivo è duplice: comprendere se le esperienze avviate possano essere consolidate; contribuire alla socializzazione nazionale e internazionale di progetti e protocolli che si sono dimostrati innovativi e praticabili
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