87 research outputs found

    Porocheratosi in corso di GVHD cutanea cronica

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    La porocheratosi è un raro disordine della cheratinizzazione di cui esistono forme ereditarie ed acquisite. Clini-camente è caratterizzata da lesioni anulari ad estensione centrifuga con margini ipercheratosici o, più raramente, da placche ipercheratosiche lineari. L’insorgenza della porocheratosi nel contesto dell’immunosopressione iatrogena è stata descritta in letteratura, soprattutto in pazienti che hanno ricevuto un trapianto d’organo solido. Meno comune è la porocheratosi in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Descriviamo un paziente di 16 anni affetto da leucemia mieloide acuta sottoposto a trapianto di midollo osseo che ha sviluppato porocheratosi due anni dopo il trapianto, in remissione ematologica e nel contesto di un quadro di malattia del trapianto contro l’ospite (Graft Versus Host Disease, GVHD) cronica sclerodermiforme. Le lesioni sono state trattate inizialmente con crioterapia ed escissione chirurgica; tuttavia considerate le numerose recidive è stata introdotta terapia con acitretina, con buoni risultati clinici dopo 8 settimane di terapia. Attualmente il paziente è in buone condizioni generali, con remissione completa della GVHD cronica e buon controllo delle lesioni cutanee di porocheratosi

    Studio dell'onicopatia psoriasica in 178 pazienti: sua correlazione con il fenotipo clinico e l'artrite psoriasica

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    L’obiettivo dello studio è stato valutare la frequenza del coinvolgimento ungueale nei pazienti psoriasici e rilevare le relazioni tra coinvolgimento ungueale e diversi parametri clinici. Sono stati inclusi nello studio 178 pazienti affetti da psoriasi (54 donne e 124 uomini), per ciascun paziente sono stati effettuati colloqui clinici allo scopo di rilevare alcune caratteristiche anamnestiche e sono stati calcolati i valori degli indici PASI e NAPSI. Il 76.9% dei soggetti presentavano segni di interessamento ungueale (NAPSI ≄1). Si evidenziava una maggior durata della malattia per i pazienti che presentano anche lesioni ungueali (15.6 vs 14.0 anni). I punteggi medi del PASI sono stati significativamente maggiori negli individui con interessamento ungueale (12.0 vs 8.7 p=0.06). L’85.7% dei soggetti con artrite psoriasica mostravano interessamento ungueale. I soggetti con artrite psoriasica presentavano una durata media della patologia cutanea significativamente maggiore degli individui con il solo interessamento cutaneo (22.7 vs 13.8 anni p=0.0001). In conclusione questo studio ha confermato che la localizzazione ungueale è una problematica molto frequente tra i soggetti affetti da psoriasi che si associa a forme cutanee più severe e durature ed ha evidenziato una forte correlazione con l’artrite psoriasica

    Psoriasi pustolosa generalizzata indotta da Ciprofloxacina: utilità della terapia con Ciclosporina-A

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    Descriviamo il caso di una donna di 42 anni affetta da psoriasi volgare in remissione clinica completa da 15 settimane, che ha presentato l’insorgenza di un’eruzione pustolosa diffusa su gran parte della superficie cuta-nea, con febbre e condizioni generali scadenti dopo l’assunzione di Ciprofloxacina per il trattamento di un’infezione delle vie urinarie. In base al quadro clinico ed all’anamnesi di una pregressa eruzione cutanea da Ciprofloxacina è stata posta diagnosi di psoriasi pustolosa generalizzata indotta da Ciprofloxacina. Dopo il trattamento sistemico con Ciclosporina-A si è ottenuta la remissione del quadro clinico in poche settimane. La terapia con Ciclosporina-A risulta una valida opzione terapeutica nel trattamento della forma acuta e grave di psoriasi pustolosa generalizzata

    Phenotypic characterization of cassava ethno-varieties in the state of Mato Grosso, Brazil.

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    Brazil is the fourth largest producer of cassava in the world. In the state of Mato Grosso more than 90% of family farmers grow cassava; therefore, studies that evaluate the genetic resources of this species present in the fields of these farmers can be considered essential. The objective of this study was to evaluate the genetic variability among ethnovarieties of cassava grown in five regions of the state of Mato Grosso, at a phenotypic level using morphoagronomic and molecular characteristics. Forty-five ethnovarieties of cassava were evaluated using 45 morphoagronomic descriptors, 36 qualitative descriptors and nine quantitative descriptors, in addition to 15 microsatellite loci. The data were analyzed with the help of the Past and Genes programs. The descriptors of qualitative nature revealed the existence of morphological divergence, with 97.35% polymorphism and the formation of five genetic groups using the UPGMA method. Forty-four ethno-varieties had more than one desirable root characteristic from an agronomic point of view. Among all the varieties, the Amarela I ethno-variety had the most of these characteristics. With the quantitative variables obtained using the UPGMA method, it was possible to form seven distinct groups, which revealed the Branca Comum and Paraguaia ethno-varieties to be the most dissimilar. The characteristic that most contributed to the distinction of the groups was that of root length (30%). The 15 microsatellite loci amplified 109 alleles, and mean heterozygosity observed was higher than the expected heterozygosity. The UPGMA grouping revealed the formation of four distinct groups, and it was possible to verify duplicity of the Mandioca Batatinha and Pramuquem ethnovarities. By using joint analysis of the data, five genetic groups were observed, without duplicity of material; groups III, IV and V were isolated individuals. Between qualitative and quantitative variables, there was a significant correlation of 31% and between qualitative and molecular data the correlation was 12.4%. The collection of ethnovarieties grown in the fields of family farmers in the state of Mato Grosso present genetic divergence at the phenotypic level, based on morphoagronomic and molecular characteristics, and these ethno-varieties have characteristics of interest for genetic improvement and improved marketability

    Ciclosporina-A e week-end therapy nella psoriasi a placche: la nostra esperienza

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    L’efficacia della Ciclosporina-A (CsA) nel trattamento della psoriasi è nota da 30 anni. La sua maggiore limitazione è però correlata al rischio di eventi avversi quali l’ipertensione arteriosa e l’alterazione della funzionalità renale che sembrerebbero non solo dose-dipendenti ma anche proporzionali alla durata della terapia. Pertanto, la possibilità di formulare uno schema di trattamento in grado di controllare efficacemente le manifestazioni cliniche nel lungo termine con un profilo di sicurezza accettabile risulta sempre più importante al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da psoriasi. Scopo del nostro studio è la valutazione di una terapia con CsA somministrata solo due giorni alla settimana da protrarre su lunghi periodi per il controllo delle recidive di psoriasi. Il nostro studio prende spunto dalla week-end therapy che si è dimostrata efficace nel mantenimento della remissione a lungo termine ed è stata ben tollerata da tutti i pazienti considerati

    Meiose e viabilidade polĂ­nica de Castanheira-do-Brasil (Bertholletia excelsa Bonpl.).

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    A castanheira-do-brasil (Bertholletia excelsa Bonpl.), configura entre as espĂ©cies arbĂłreas mais importantes da Floresta AmazĂŽnica. Estudos de fenologia reprodutiva auxiliam no desenvolvimento de estratĂ©gias de polinizaçÔes manuais e naturais. A polinização Ă© uma das formas de garantir a sobrevivĂȘncia de uma espĂ©cie por meio da fecundação do Ăłvulo pelo grĂŁo de pĂłlen. O objetivo desde trabalho foi caracterizar o comportamento meiĂłtico, estimar a viabilidade polĂ­nica e determinar o conteĂșdo de reserva dos grĂŁos de pĂłlens em B. excelsa nativa da AmazĂŽnia mato-grossense. Foram coletados botĂ”es florais em vĂĄrios estĂĄdios de desenvolvimento em uma população, e em seguida estes foram fixados em solução de ĂĄcido acĂ©tico 3:1 e ĂĄlcool 70%. Para as anĂĄlises meiĂłticas foi utilizado o corante carmim acĂ©tico, para viabilidade polĂ­nica os corantes, carmim acĂ©tico e reativo de Alexander e para citoquĂ­mica os corantes lugol e sudan IV. Todas as observaçÔes foram realizadas em microscĂłpio Ăłptico. Foi observado que a espĂ©cie possui 2n=2x=26 cromossomos. A meiose foi considerada regular, com Ă­ndice meiĂłtico de 92,4%, sendo observados alguns cromossomos retardatĂĄrios na anĂĄfase I, alĂ©m de segregação irregular dos cromossomos e dissincronia celular na anĂĄfase II. A viabilidade polĂ­nica por meio de corantes foi considerada alta, acima de 80%, juntamente com a viabilidade atravĂ©s da germinação do tubo polĂ­nico, que foi acima de 50% no melhor meio de cultura. A anĂĄlise citoquĂ­mica revelou positividade para amidos e lipĂ­dios, com maior porcentagem de lipĂ­dios. A castanheira-do-brasil apresenta meiose regular, viabilidade polĂ­nica alta e maior porcentagem de lipĂ­dios em seus grĂŁos de pĂłlen

    Valutazione della prevalenza dell'epatite C in 182 pazienti affetti da psoriasi: correlazione con la gravità della malattia e difficoltà di gestione terapeutica

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    La psoriasi è una patologia cutanea infiammatoria cronica con prevalenza tra lo 0.8 e l’11%. L’epatite C è una patologia infettiva con prevalenza del 2.6% a livello mondiale. Di recente interesse è la valutazione di una possi-bile correlazione non casuale tra le due patologie in relazione all’utilizzo nella terapia della psoriasi di farmaci immunosoppressori (anti-TNFα, ciclosporina) in grado causare la riattivazione di infezioni tra cui HCV. Lo scopo di questo studio è la valutazione della prevalenza dell’epatite C in una popolazione di pazienti psoria-sici, della correlazione tra la presenza dell’infezione e la gravità della patologia cutanea e della difficoltà di ge-stione terapeutica di pazienti psoriasici HCV-positivi. Fanno parte dello studio 182 pazienti affetti da psoriasi in cui sono stati valutati gli indici di funzionalità epatica, i markers dell’epatite C (HCV-RNA, HCV-ab) e il PASI (indice di gravità della psoriasi). La prevalenza dell’epatite C in questa popolazione è stata messa a confronto con quella presente in una popolazione generale lombarda composta da 2154 soggetti risultando più che doppia nei soggetti psoriasici. Le due popolazioni sono state suddivise per sesso ed età: in entrambe la prevalenza dell’epatite è risultata pressoché uguale nei due sessi e maggiore nei soggetti di età più avanzata. La media del PASI dei soggetti psoriasici HCV-positivi è risultata più che doppia rispetto a quella dei soggetti psoriasici HCV-negativi. Questi risultati indicano una correlazione non casuale tra psoriasi ed epatite C e che la presenza dell’infezione si associa ad una maggiore gravità del quadro cutaneo. I pazienti HCV-positivi che avevano effettuato in precedenza terapia con interferone avevano un PASI superiore a quelli che non avevano effettuato la terapia, è probabile che la terapia per l’epatite determini un ulteriore aggravamento del quadro cutaneo. L’epatite C va quindi considerata una comorbilità maggiore da rilevare e monitorare nei pazienti psoriasici per la duplice difficoltà di gestione terapeutica in questi soggetti
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