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    Performance evaluation of transcoding algorithms for H.264

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    Una possibile modificazione amministrativa spagnola: Cartagena. Considerazioni geografiche

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    Nell’articolo si analizza la proposta di stabilire una nuova provincia nella costa mediterranea spagnola. La richiesta di autonomia di Cartagena ha radici storiche che rimontano alle prime divisioni amministrative del periodo di dominazione romana, ma anche e soprattutto, alla divisione in province realizzata da Javier de Burgos nel 1833, ripresa a grandi linee dalla Costituzione spagnola del 1978

    Gibilterra: dominion britannico in un territorio dell'Unione Europea

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    La questione di Gibilterra non \ue8 mai stata trattata in alcuna pubblicazione italiana. Per il Diritto Internazionale Gibilterra \ue8 uno dei 16 territori la cui decolonizzazione non ha ancora trovato soluzione presso le Nazioni Unite. Occupata militarmente dagli Inglesi nel 1704, trasformata nel 1830 da \u201cCitt\ue0 e Guarnigione di Gibilterra nel Regno di Spagna\u201d in \u201cColonia della Corona\u201d (Crown Colony), Gibilterra \ue8, ancor oggi, un dominion di Sua Maest\ue0 britannica. La Rocca gode di un\u2019importante posizione strategica sull\u2019omonimo stretto, sia come chiave per il controllo dei traffici tra l\u2019Atlantico ed il Mediterraneo, sia come ponte tra il continente europeo e quello africano, separati, nel punto pi\uf9 stretto, da meno di 13 km. Fin dalla prima occupazione le vicende storiche legate a Gibilterra hanno fatto registrare ripetutamente la volont\ue0 spagnola di recuperare la Rocca, anche attraverso reiterate iniziative a livello internazionale. Da un punto di vista prettamente geografico, due sono le aree soggette a negoziato: da un lato la citt\ue0 e la Rocca sulle quali il Regno Unito pu\uf2 vantare un possesso de jure basato sul Trattato di Utrecht del 1713; dall\u2019altro lo spazio dell\u2019istmo sul quale pu\uf2 solo giustificare un possesso de facto fin dal 1938, quando inizi\uf2 la costruzione dell\u2019attuale aeroporto. Tutto ci\uf2, inoltre, investe il problema delle acque territoriali e dello spazio aereo. Le prolungate trattative diplomatiche tra Spagna e Regno Unito non hanno avviato a soluzione quella che oggi si presenta come una vera e propria contraddizione geografico-politica: la presenza di un dominion di uno Stato sul territorio di un altro Stato, entrambi appartenenti, sia alla Organizzazione del Trattato dell\u2019Atlantico del Nord, sia all\u2019Unione Europea. Attualmente, poi, la popolazione civile di Gibilterra manifesta sempre pi\uf9 una spiccata identit\ue0 e la coscienza del proprio peso politico e sociale, cosicch\ue9, per una definitiva risoluzione della disputa per Gibilterra sarebbe oggi necessario, conciliare non solo la posizione della Spagna e del Regno Unito, ma anche quella della popolazione della colonia, alla quale il Regno Unito ha espressamente riconosciuto il diritto di autodeterminazione nella nuova Gibraltar Costitution Order del 2006, seppure sottolineando che ci\uf2 \ue8 limitato da quanto espresso dall\u2019articolo X del Trattato di Utrecht che riconosceva la sovranit\ue0 spagnola sulla Rocca in caso di rinuncia da parte inglese. A questo proposito proprio il caso di Gibilterra appare quanto mai complesso e contraddittorio, e solo un oculato accordo tra tutte le parti potr\ue0 risolvere quello che, all\u2019inizio del XXI secolo, si presenta come un vero e proprio paradosso nello spirito e nel contesto giuridico della stessa Unione Europea

    LIBERALISM, NEUTRALITY OF THE STATE AND THE POLITICS OF THE CHURCH. MORAL PHILOSOPHY AND POLITICAL THEOLOGY IN THE WORK OF STANLEY HAUERWAS

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    Questa tesi si occupa di analizzare il lavoro di Stanley Hauerwas, uno studioso di grande fama nel mondo accademico americano i cui testi sono molto letti in tutto il mondo. Tramite la lettura critica dell’intero corpus degli scritti di Hauerwas la tesi intende riflettere sul rapporto problematico tra Cristianesimo e liberalismo. A questo scopo, la tesi si concentra inizialmente sui presupposti filosofici che sono alla base delle argomentazioni di Hauerwas. In secondo luogo, riflette sulle idee ed istituzioni tipiche del liberalismo e sul loro rapporto con il Cristianesimo. Infine, descrive la proposta etica di Hauerwas e il modo con cui questa determina il tipo di politica che la chiesa e i cristiani dovrebbero avere. Seguendo l’ampiezza del lavoro di Hauerwas, la tesi si interessa di un gran numero di filosofi, teorici della politica e teologi, spaziando dagli scritti di Aristotele e Tommaso d’Aquino, alla filosofia del linguaggio di McCabe, Murdoch, e Wittgenstein, dalle riflessioni etiche di Kovesi, Anscombe, e MacIntyre, alle teorie politiche di Rawls, Stout e Coles. Grazie alla sottolineatura del ruolo delle virtù e della formazione morale, insieme all’enfasi posta sull’importanza che la tradizione della chiesa, le sue pratiche e il suo linguaggio hanno nel dare forma all’immaginazione e alle vite dei cristiani, Hauerwas descrive in maniera costruttiva e feconda una proposta politica genuinamente cristiana e ci aiuta a navigare le complessità del mondo contemporaneo.The dissertation provides an in-depth analysis of the scholarship of Stanley Hauerwas, a very prominent figure in the American academy whose body of work is widely read in many countries. By providing a close reading of Hauerwas’ entire corpus, the dissertation aims at discussing the contested relationship between Christianity and liberalism. It does so first, by focusing on the philosophical presuppositions that shape Hauerwas’ overall argument. Second, it reflects on the main liberal commitments and institutions and their relationship with Christianity. Third, it describes Hauerwas’ ethical proposal and its bearings on the political commitments that the church and Christians ought to have. Following the breadth of Hauerwas’ work, the dissertation deals with a great number of philosophers, political theorists, and theologians, spanning from the writings of Aristotle and Aquinas, to the philosophy of language of McCabe, Murdoch, and Wittgenstein, to the ethical reflections of Kovesi, Anscombe and MacIntyre, and to the political theory of Rawls, Stout, and Coles. Through his stress on the role of virtues and moral formation, and by emphasizing the importance that the church’s tradition, language, and practices have in shaping the imagination and lives of Christians, Hauerwas gives a constructive and fruitful description of what a genuine Christian politics looks like and helps us navigate the complex world of today

    El h\uf3rreo galiziano nel paesaggio rurale e nell'architettura tradizionale spagnola

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    Le costruzioni rustiche ancestrali rappresentano un\u2019insostituibile chiave interpretativa del dinamico evolversi, nel tempo, della stretta relazione tra uomo e territorio. In proposito, di particolare interesse, per la singolare forma architettonica, per la variet\ue0 dei materiali utilizzati e per la tradizionale funzione di complemento alle attivit\ue0 agricole locali risulta, nell\u2019estremo nord ovest della Penisola Iberica, in Galizia, la presenza di un\u2019originale costruzione ausiliare: l\u2019h\uf3rreo. Si tratta di un granaio con pareti che presentano aperture per la ventilazione, sollevato dal suolo e sorretto da pilastri che, come una sorta di prolungamento dell\u2019abitazione stessa, contribuisce ad identificare ed a rendere utilizzabile l\u2019immediato intorno della casa rurale. Se da un lato la diffusione geografica di sistemi di conservazione e di essiccamento di derrate alimentari, in depositi specializzati sollevati dal suolo, copra vaste aree d\u2019Europa, ed a volte siano presenti anche in altri continenti, la pi\uf9 alta concentrazione di queste tipiche costruzioni si pu\uf2 osservare nel settentrione della Penisola Iberica. Nel lavoro, con una ricca documentazione fotografica realizzata dall\u2019autore, si analizzano l\u2019origine, la funzione, le caratteristiche e le variet\ue0 morfologiche architettoniche galiziane, cos\uec come la diffusione geografica di questa costruzione in rapporto all\u2019organizzazione del territorio regionale dal punto di vista del popolamento. La presenza dell\u2019h\uf3rreo, come esempio emblematico dell\u2019antropizzazione del paesaggio geografico galiziano e come segno mediante il quale leggere la storia agricola del territorio, costituisce un patrimonio culturale di un\u2019intera collettivit\ue0 che necessita oggi di interventi istituzionali quanto mai incisivi che ne garantiscano la sopravvivenza al fine di evitare la perdita della memoria di tradizioni e di civilt\ue0 contadine

    La V\ueda de la Plata nella Penisola Iberica: tra antica memoria e nuove emozioni. The Via de la Plata in the Iberian Peninsula: between old memories and new emotions

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    Nell\u2019ambito della geografia culturale, il lavoro analizza gli effetti sulle dinamiche territoriali della V\ueda de la Plata, un importante corridoio all\u2019interno della rete viaria romana della Penisola Iberica che, nel costituire durante secoli il principale collegamento tra il sud e il nord dell\u2019occidente iberico, ha acquisito una forza ideale di trascinamento capace di imprimere coerenza al paesaggio geografico e di conferire un\u2019identit\ue0 propria ad un esteso territorio. L\u2019autore ha ripercorso il tratto tra M\ue9rida e Astorga che si distingue per la conservazione di quasi duecento colonne miliari (lapis miliarius), alcune delle quali documentate fotograficamente ed il cui grado di conservazione conferisce una caratteristica singolare a questa arteria del vasto Impero Romano. Via di penetrazione per l\u2019invasione di Svevi, Vandali, Visigoti e Arabi, via di pellegrinaggio per raggiungere il santuario di Santiago de Compostela, tratturo tutelato sin dal 1273 a difesa degli allevatori di fronte alle pressioni degli agricoltori, itinerario ripercorso dai tracciati della ferrovia, della strada nazionale e dell\u2019autostrada, fino ad essere inglobata, recentemente in un pi\uf9 ampio progetto turistico, la V\ueda de la Plata si presenta come un esempio di itinerario capace di articolare intorno a s\ue9 un vasto spazio che si estende dall\u2019Andalusia alla Galizia. Uno spazio che non \ue8 pi\uf9 solo reale ma immaginifico, dove le passioni e le suggestioni dell\u2019immaginario collettivo, stimolato dalla memoria storica, hanno reso il paesaggio geografico un territorio non pi\uf9 materiale ma fortemente emotivo. Oggi la V\ueda de la Plata rappresenta un esempio emblematico del superamento di un concetto di conservazione meramente archeologico-monumentalista, per realizzare una sintesi di elementi non soltanto storici ma anche ambientali, integrati in un originale itinerario culturale. La V\ueda de la Plata si presenta, appunto, non pi\uf9 come un mero asse viario, ma come uno strumento di identit\ue0 territoriale e culturale, come un\u2019area di sviluppo integrale, che coniuga elementi storici, ambientali ed antropici di indiscutibile valore unitario e come un esempio di conservazione e messa in risalto di un paesaggio emozionale costruito su suggestioni capaci di modellare un intero territorio. La valorizzazione della V\ueda de la Plata riflette, infatti, la tendenza a considerare degni di protezione e tutela, oltre ai reperti archeologici, gli spazi accomunati dall\u2019itinerario, che comprendono, in una sorta di museo all\u2019aperto, tanto citt\ue0 d\u2019arte ed elementi di architettura civile, religiosa e popolare, quanto incontaminati paesaggi naturali

    Accordo di confine tra Argentina e Cile lungo la cordigliera andina

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    The agreement on the border along the Andean-Patagonian Cordillera, reached by Argentina and Chile in June 1999, puts an end to over a century of territorial disputes and paves the way for a new political and economic cooperation between the two countries

    Naṣīr al-Dīn al-Ṭūsī, Tafsīr Kitāb al-Thamara (Arabic–Arabic version, tr. Rukn al-Dīn al-Jurjānī)

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    An Arabic translation of al-Ṭūsī’s Persian commentary on the Thamara (C.3.1250), with the Arabic base text transcribed directly from al-Ṭūsī’s source text. Although anonymous in the manuscripts, the translation is most likely the one authored by Rukn al-Dīn Muḥammad b. ʿAlī b. Muḥammad al-Jurjānī (fl. c. 697-728/1297-1327), which is known through a reference in a further Ṭūsī translation of his (ed. Mudarrisī, p. 24 lines 6-9; cf. Murawwaj, Lameer) and has hitherto been considered lost. Only the late manuscript Tehran, Millī Library, 7450 may transmit a translation different from Rukn al-Dīn’s, or alternatively a draft or a reworking thereof, as can be seen from its less elegant wording and some differences in the content: as opposed to the other Arabic witnesses, the ceremonious opening section starting with yaqūlu mawlānā is omitted while the commentator’s introduction is not

    Geografia e televisione: dagli spazi locali agli spazi globali

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    Il rapporto tra geografia e televisione \ue8 un campo di studio ancora troppo poco esplorato. La comunicazione televisiva ha portato alla globalizzazione dei mercati e delle idee e, contemporaneamente, ha rafforzato le culture locali. La domanda \ue8 allora, per i geografi, se la televisione pu\uf2 aiutare ad abbattere le frontiere o se, al contrario, contribuisce a rafforzare i confini determinati da vincoli di identit\ue0 culturale. The relationship between Geography and Television is a field of study still too little explored. The television communication has led to the globalization of markets and of ideas and, simultaneously, has reinforced local cultures The question is then, to geographers, if television can help to tear down the borders or whether, on the contrary, contributes to strengthen the boundaries affected by ties of cultural identity

    On the use of a liquid lens for improving iris images quality in a hyperspectral system

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    In this paper, we describe how using a liquid lens can improve the quality of iris images acquired by a hyperspectral system. This improvement in the image quality is especially noticeable for systems that scan the iris over a wide range of wavelengths, e.g. visible and near-infrared spectrum. We have tested this approach on the previously developed system able to acquire iris images in the spectral range 480 - 900 nm. The key novelty presented in this paper is represented by the possibility of adaptively adjusting the focus of the imaging system, allowing for chromatic aberration compensation and ensuring a constant image sharpness among all wavelengths. A fast-tunable liquid lens has been placed in front of the chromatically corrected camera objective to adaptively change the overall focus of the imaging system. The findings imply that the device can rapidly perform hyperspectral measurements of the iris over a broad wavelength range ensuring optimal focus for all images
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