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    N. 6 Schede di catalogo: n. 7.6 Vescovo Lazzaro, Breviario Armeno; n. 7.7 Copista e miniatore ignoti, Evangeliario armeno; n. 7.8 Officina mesopotamica, Mattoni di fondazione con iscrizione cuneiforme; n. 7.18 Ambito veneziano (?), Lavanda dei piedi; n. 7.19 Ambito Italia centrale (?), San Carlo Borromeo e San Filippo Neri; n. 8.6 Attilio Spaccarelli, Coppa con scene dionisiache

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    La mostra presenta al pubblico – per la prima volta in modo organico – la raccolta vasta e sorprendente che i coniugi statunitensi George Washington Wurts ed Henriette Tower misero insieme a cavallo fra XIX e XX secolo e donarono poi allo Stato italiano, per l’esattezza al museo di Palazzo Venezia, dove tuttora è conservata. Alla base della mostra vi è comunque anche l’idea di restituire il contesto della raccolta Wurts, ovvero quella particolare forma di collezionismo che tra Ottocento e Novecento si legò così intimamente all’Italia, fino a concretizzarsi spesso nella donazione allo Stato di singole opere o di intere raccolte. La mostra illustra le dinamiche del collezionismo, soprattutto anglo-americano, e del mercato internazionale, sullo sfondo dei radicali cambiamenti vissuti in quegli anni dalla giovane nazione italiana e dalla sua nuova capitale, Roma. La costruzione del Vittoriano, iniziato nel 1885 e inaugurato nel 1911 nell’occasione dell’Esposizione che celebrava il cinquantenario dell’Unità d’Italia, diviene l’emblema che caratterizza la città all’alba del Novecento
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