22 research outputs found

    Minority stress, resilience, and health in Italian and Taiwanese LGB+ people : a cross-cultural comparison

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    The present study, using a moderated mediational model, explored levels of distal/proximal stressors, rumination, resilience, and health in a group of Italian and Taiwanese LGB+ people. The study also examined the role of internalized sexual stigma (ISS) and rumination as mediators between discrimination and health, and resilience as a moderator of the relationship between discrimination and ISS, rumination, and health, respectively. An online survey was administered to 508 LGB+ participants (270 Italian and 238 Taiwanese) whose age ranged from 18 to 70 years (M = 37.93, SD = 13.53). The moderated mediation model was tested through a series of path analyses stratified by group nationality. Italian participants reported higher discrimination and resilience, but lower ISS, rumination, and health problems compared to their Taiwanese counterparts. The only common path between groups was the direct effect of discrimination on health problems. The mediating role of ISS and rumination in the relationship between discrimination and health, as well as the moderating role of resilience, were partly significant only for the Italian group. Conclusions: The findings suggest that mediators and moderators used to evaluate the effects of minority stress on health may differ between groups; further culturally sensitive research in the field of LGB+ health is needed

    Atteggiamenti degli assistenti sociali nei confronti delle famiglie omogenitoriali

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    Introduzione. Il ricorso alla step-child adoption è fondamentale per la costituzione delle famiglie omogenitoriali, per il benessere e la tutela dei minori che vi crescono. Tuttavia il riconoscimento giuridico di queste famiglie è ostacolato da un vuoto legislativo in Italia, e ciò rappresenta una criticità anche per i professionisti che vi lavorano. Gli assistenti sociali sono fra le figure professionali coinvolte nell’iter che le coppie formate da persone lesbiche e gay (LG) devono affrontare per il riconoscimento legale del genitore non biologico all’interno della famiglia. Diversi studi hanno mostrato l’influenza di una serie di variabili sugli atteggiamenti delle persone verso le famiglie omogenitoriali e i loro diritti, ma solo pochi hanno posto l’attenzione sugli assistenti sociali. Gli obiettivi del presente studio sono 1) Indagare la relazione fra orientamento politico, religione dei professionisti e atteggiamenti verso l’approvazione della step-child adoption 2) Esaminare l’impatto del contatto con persone LG sugli atteggiamenti 3) Esplorare la relazione tra la partecipazione a corsi di formazione sul tema dell’omogenitorialità e gli atteggiamenti degli assistenti sociali

    Orientamento sessuale, comportamento prosociale e atteggiamenti verso il cristianesimo in un gruppo di adolescenti italiani

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    Introduzione. Diversi studi evidenziano l’influenza di alcune variabili sugli atteggiamenti verso il cristianesimo, come la religiosità dei genitori, il comportamento prosociale (CP) e un orientamento religioso estrinseco-sociale (ES), che consiste nell’uso strumentale della religione come fonte di gratificazione sociale. Riguardo al genere, le femmine mostrano atteggiamenti più positivi dei maschi, mentre solo poche ricerche analizzano il ruolo dell’orientamento sessuale. Il presente lavoro ipotizza (1) che le adolescenti di genere femminile e con un orientamento sessuale eterosessuale mostrino atteggiamenti più positivi verso il cristianesimo rispetto ai maschi e ai partecipanti lesbiche/gay (LG); (2) che un orientamento religioso ES e un CP siano associati a un atteggiamento positivo verso il cristianesimo. Metodo. Il campione è composto da 910 adolescenti (53% femmine, 47 % maschi), che si auto-identificano come eterosessuali (91.6%) e lesbiche/gay (8.4%). L’età varia tra i 14 e i 19 anni (M = 16.64, SD = 1.68). Gli strumenti utilizzati sono la Francis Scale of Attitude Toward Christianity (FSAC; Francis & Stubbs, 1987) per misurare gli atteggiamenti verso il cristianesimo in termini di coinvolgimento religioso profondo; lo Strenghts and Difficulties Questionnaire (SDQ; Goodman, 1997) per il CP; due item che indagano la percezione degli adolescenti relativa all’importanza che i genitori attribuiscono alla religione; degli item che misurano l’orientamento religioso ES. Risultati. Un’ANOVA 2 (femmine vs. maschi) X 2 (eterosessuali vs. LG) relativa agli atteggiamenti verso il cristianesimo ha evidenziato un effetto principale dell’orientamento sessuale, F(1,905) = 23.58; p < 0.001, ηp2 = 0.03, ma non del genere, e nessun effetto interazione. Gli adolescenti eterosessuali (M = 87.91, SD = 23.43) mostrano atteggiamenti più positivi verso il cristianesimo rispetto agli adolescenti LG (M = 74.79, SD = 14.79). La scala FSAC correla positivamente con la religiosità dei genitori, il CP e un orientamento religioso ES. La regressione gerarchica multipla evidenzia che alti punteggi nella FSAC risultano associati con il genere femminile (β = –.07, t = – 2.67, p = .008), l’orientamento sessuale eterosessuale (β = .12, t = 4.53, p < .001), un’elevata religiosità paterna (β =.08, t = 2.63, p = .008), e materna (β = .23, t = 7.36, p < .001); inoltre emerge che alti punteggi nell’orientamento religioso ES (β = .32, t = 11.37, p < .001), e nel CP (β = .21, t = 8.01, p < .001), risultano significativamente associati con atteggiamenti positivi verso il cristianesimo. Conclusioni. L’appartenenza a una minoranza sessuale emerge come un fattore ostacolante in termini di propensione verso il cristianesimo, riflettendo la percepita inaccessibilità alla religione da parte di persone LG. In un’età delicata come quella dell’adolescenza, è importante promuovere interventi di inclusione e riconoscimento delle diverse soggettività nei vari ambiti socio-culturali condivisi

    Italian sexual minority older adults in healthcare services: identities, discriminations, and competencies

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    Purpose This study explores perceptions and experiences related to healthcare utilization in a group of Italian sexual minority older adults, to understand the unique challenges faced by this population when accessing healthcare services. Older adults represent one of the subgroups exposed to the highest risk within sexual minorities with regard to physical and mental health. Method Data collection occurred between October 2018 and April 2019. Semi-structured interviews were carried out with 23 participants over 60 years, including questions about participants’: experiences when dealing with physical/mental healthcare services; tendency to disclose sexual orientation in clinical contexts; preferences and desires when seeking care. Data were analyzed using Interpretative Phenomenological Analysis (IPA), in order to provide qualitative information on participants’ experiences. Results Three interconnected themes were identified: the relevance of clinician and patient’s identities in determining confidence and satisfaction; expectations and experiences of discrimination; the need for specific competencies on sexualminority concerns. Conclusion Access and utilization of healthcare services can be considered as a multi-faceted phenomenon which involves people’s past and current experiences, perceptions, expectations and desires. Participants’ perception of having to deal with heterosexist healthcare settings influences health behaviors and outcomes. Policy Implications Interventions directed to healthcare providers are needed, to increase specific competencies and ensure safe and affirming environments

    Madri elicottero e padri elicottero: contributo alla validazione italiana dell’helicopter parenting instrument

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    Introduzione. L’helicopter parenting (Cline & Fay, 1990) rappresenta una tendenza ad utilizzare tattiche e strategie di genitorialità adeguate ma messe in atto ad un livello inappropriato (LeMoyne & Buchanan, 2011), come un iper-coinvolgimento e un controllo eccessivo nella vita dei propri figli anche quando essi raggiungono la maggiore età. Diversi studi evidenziano l’influenza negativa di uno stile genitoriale “elicottero” sul benessere e sulla salute mentale di adolescenti e giovani adulti (LeMoyne & Buchanan, 2011; Schiffrin et al., 2014; Segrin et al., 2013). Nonostante queste evidenze empiriche, non esiste ancora in letteratura uno strumento valido e condiviso che valuti tale stile genitoriale emergente. Il presente studio ha quindi l’obiettivo di contribuire alla validazione italiana dell’Helicopter Parenting Instrument (HPI; Odenweller et al., 2014), strumento self-report che misura la percezione del funzionamento dei propri genitori mediante 15 item. Metodo. La presente ricerca è stata condotta su 612 adolescenti e giovani adulti (59% femmine) tra i 14 e i 30 anni (M = 17.4, DS = 1.8). È stata condotta un’analisi fattoriale confermativa (AFC) per verificare la struttura monofattoriale del modello di Odenweller e colleghi (2014). Risultati. L’adeguatezza del modello monofattoriale è risultata ampiamente soddisfacente. Sebbene il χ2 del modello sia risultato significativo, χ2madri(5) = 17.03, p <.01; χ2padri(5) = 16.39, p <.01, tutti gli altri indici mostrano valori soddisfacenti sia nella versione somministrata alle madri, χ2/df = 3.40; CFI = .99; NNFI = .97; RMSEA = .06; (90% CI: .030; .095), che ai padri, χ2/df = 3.27; CFI = .99; NNFI = .97; RMSEA = .06; (90% CI: .028; .094). Le attendibilità sono risultate pari a .77 per la versione materna e .78 per quella paterna. Un t test per campioni appaiati ha mostrato una differenza significativa tra le due versioni dell’HPI, t(611) = 11.66, p < .001, mostrando come le madri, M = 4.1, DS =.81, tendono ad essere percepite più iper-controllanti rispetto ai padri, M = 3.7, DS = .80. Le due versioni hanno mostrato una buona validità convergente con altri strumenti usati per valutare il funzionamento familiare. Le correlazioni più alte sono state riscontrate tra HPI paterno e coping, r =.131, p <.001, e tra HPI materno e comunicazione, r = –.285, p <.001. Conclusioni. I risultati hanno confermato le buone caratteristiche psicometriche dello strumento e una struttura monofattoriale sovrapponibile a quella dello studio originale. L’HPI è il primo strumento validato in Italia volto alla misurazione della percezione di comportamenti legati all’helicopter parenting da parte di adolescenti e giovani adulti. La necessità di valutare questo costrutto viene suggerita da recenti ricerche che hanno evidenziato come tale stile genitoriale stia aumentando sempre di più negli ultimi anni (Kelly et al., 2017; Odenweller et al., 2014; Schiffrin & Liss, 2017). In termini di implicazioni pratiche, l’HPI può rappresentare un valido strumento non solo nella ricerca, ma anche in ambito educativo e clinico

    Salute, sicurezza e competenza percepita: le esperienze delle persone lesbiche e gay anziane nei contesti medici e psicologici.

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    Introduzione. Le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT+) anziane rappresentano una popolazione ad alto rischio per quanto concerne la salute fisica e mentale (Rosati et al., 2018; Scandurra et al., 2017). Tra i fattori di rischio più rilevanti emergono: a) lo stress cronico legato allo status di minoranza sessuale e b) la scarsa formazione di medici, psicologi e operatori sanitari sulle caratteristiche specifiche di tale popolazione (Durso &amp; Meyer, 2012); c) la percezione dei servizi di cura a breve o lungo termine come contesti poco sicuri o addirittura minacciosi (Addis et al., 2009), per la paura connessa al coming-out, in termini di forzato occultamento o svelamento (Brotman et al., 2007). Il presente lavoro intende indagare in profondità la qualità della relazione tra anziani LGBT+ e assistenza sanitaria e psicologica. Metodo. È stata utilizzata un’intervista semi-strutturata individuale con 12 anziani (6 gay, 6 lesbiche) che esplora l’utilizzo e l’accessibilità ai servizi sanitari e psicologici e le risonanze emotive nei confronti di medici e psicologi. Risultati. Attraverso l’Interpretative Phenomenological Analysis (IPA, Smith et al., 2009) sono emersi tre temi principali: (1) l’identità sessuale è un fatto psicologico e non medico; (2) discriminazione vissuta e/o percepita (3) scarse competenze in ambito LGBT+: il paziente si percepisce come più esperto dei professionisti. Conclusioni. L’ansia e la paura legate alla discriminazione possono portare all’occultamento della propria identità sessuale, spesso in maniera inconsapevole (Otis, 2016). I partecipanti percepiscono una distinzione netta psiche-soma: lo svelamento è più semplice in ambito psicologico mentre viene negato in ambito medico. La sfiducia verso medici e psicologi porta spesso a ritardare o evitare le cure. I pazienti LGBT+ preferiscono, generalmente, che chi si prende cura di loro sia a conoscenza del loro orientamento sessuale e delle specificità legate alle identità LGBT+ (Stein et al., 2010)

    “Non sono speciale devo solo pisciare”. Incursioni grafiche per decostruire il binarismo cis-eteronormativo a partire dai bagni pubblici

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    A tuttx è capitato di utilizzare un bagno pubblico e trovarsi di fronte una scelta: una figurina in pantalone e una con la gonna. Per molte persone immedesimarsi è immediato. Il progetto “Gender free toilet. Just use it” vuole scardinare questo automatismo, partendo dalle esperienze di quelle persone che, invece, di fronte alle due porte si interrogano, si fermano e, spesso, si forzano a scegliere una delle due opzioni. Per mettere in discussione il binarismo cis-eteronormativo il progetto che qui presentiamo, e che proprio in questi giorni ha fatto la sua uscita pubblica sui bagni dello Short Theater festival di Roma, iniziando ad ammiccare da un numero sempre maggiore di porte, vorrebbe sostituire in ogni luogo pubblico ai bagni divisi per genere, uno o più bagni gender free, ovvero attraversabili e utilizzabili da tutte le persone, siano esse trans*, non binarie o cisgender. Come? Affiggendo sulle porte un adesivo, risultato di una riflessione collettiva: abbiamo infatti chiesto a persone amiche di pensare a quante volte fosse capitato loro di dover utilizzare un bagno pubblico e di non trovare sulla porta un simbolo che fosse rappresentativo e che lx facesse sentire a proprio agio. Il risultato è stata una raccolta di idee e forme di autorappresentazione a cui è stata data forma grafica. Partire dalla modifica, anche visiva, degli spazi pubblici, di quegli spazi che quotidianamente attraversiamo e che contribuiscono, come nel caso dei bagni, a dar forma e forza all’invisibilizzazione e all’oppressione di quelle soggettività che vengono percepite come “fuori norma” e “fuori luogo”, è per noi un modo di prendere posizione semplice, ma di grande impatto per il superamento del binarismo di genere. Per trasformare gli ambienti e renderli più sicuri e fruibili per tutte le soggettività che non rientrano nella dicotomia maschile-femminile; per cambiare la società, com’è organizzata e, quindi, anche il nostro modo di pensarla

    Exploring intersectionality in sexual minority people with a migratory background: a qualitative approach

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    The intersectional perspective allows to analyse the way in which multiple forms of identities (sex, gender, race, social class, education, age, immigration history, etc.) combine or intersect especially in the experiences of marginalized individuals/groups, impacting their health. Concerning sexual minorities, previous researchers examined the intersection between experience of minority stress and various forms of oppression using tools such as identity mapping (Narvaéz et al., 2009) or combining this method with qualitative approaches (Frost et al., in press) in order to understand the development of identity across the life course. Based on these previous studies, we developed a semi-structured interview which combines different component methods, to investigate the intersection between multiple stigmatized identities in sexual minority people migrated to Italy. The interview extends through three main sections: (1) multiple identities’ identification; (2) identities’ construction and change over the migration course; (3) interaction between ethnicity and sexual identity. An exploratory study to test the interview protocol was conducted with 16 participants with a sexual minority status and a migratory background. The three sections of the interview protocol prompted participants to reflect on the developmental trajectories of their life and the mutual influence between sexual minority status and migratory motivations

    Capitolo 1. Le parole sono importanti.

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    Che cosa vuol dire coming out? Come reagiscono i genitori al coming out? In che modo i genitori possono contribuire alla promozione del benessere della propria figlia o del proprio figlio? Sono alcune delle domande alle quali risponde questo libro attraverso le testimonianze di genitori di ragazze lesbiche e ragazzi gay. Ciò che emerge dalla lettura delle storie di vita è l’importanza di poter condividere le proprie emozioni ed esperienze. Il confronto con altri genitori in uno spazio di ascolto non giudicante permette non solo di superare le proprie paure e difficoltà ma soprattutto di rinascere come genitori

    Capitolo 2- Coming out, famiglia e ricerca scientifica

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    Che cosa vuol dire coming out? Come reagiscono i genitori al coming out? In che modo i genitori possono contribuire alla promozione del benessere della propria figlia o del proprio figlio? Sono alcune delle domande alle quali risponde questo libro attraverso le testimonianze di genitori di ragazze lesbiche e ragazzi gay. Ciò che emerge dalla lettura delle storie di vita è l’importanza di poter condividere le proprie emozioni ed esperienze. Il confronto con altri genitori in uno spazio di ascolto non giudicante permette non solo di superare le proprie paure e difficoltà ma soprattutto di rinascere come genitori
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