13 research outputs found
Choline PET/CT in recurrent prostate cancer
PurposeBiochemical recurrence (BR) occurs in up to 40% of patients with prostate cancer (PCa) treated with primary radical prostatectomy (RP). Choline PET/CT may show, in a single-step examination, the site of tumor recurrence earlier than traditional imaging methods, particularly at low prostate-specific antigen (PSA) levels, thus influencing subsequent treatment. Methods/patientsPatients with recurrent and non-metastatic prostate cancer (nmPCa), who were assessed with choline PET/CT, were included in the analysis. Based on imaging results, the following therapeutic strategies were chosen: radiotherapy to the prostatic bed, androgen deprivation therapy (ADT), and chemotherapy or stereotactic body radiotherapy (SBRT) to either the pelvic lymph nodes or distant metastases. We assessed the impact of age, PSA levels, Gleason score (GS), and adjuvant therapy on oncological outcomes.ResultsData from 410 consecutive nmPCa patients with BR who underwent RP as primary treatment were analyzed. One hundred seventy-six (42.9%) patients had a negative choline PET/CT, and 234 (57.1%) patients resulted positive. In the multivariate analysis, only chemotherapy and PSA at recurrence were significant independent prognostic factors on overall survival (OS). In the PET-positive subgroup, the number of relapses, PSA post-prostatectomy, and chemotherapy impacted on OS. PSA (post-surgery and at recurrence) affected progression-free survival (PFS) in the univariate analysis. In the multivariate analysis, GS, the number of relapse sites, and PSA (post-surgery and at recurrence) were significant prognostic factors for disease-free survival (DFS).ConclusionCholine PET/CT provides better accuracy than conventional imaging for the assessment of nmPCa with BR after prostatectomy, thereby enabling salvage strategies and improving quality of life
Televisione: storia, immaginario, memoria
In italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l’analisi qualitativa degli ascolti, l’impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull’immaginario nazionale. Questo anche e soprattutto perché è mancata la voglia di intersecare la storia dell'emittente con quella, dal “basso”, del ricevente. Eppure, in questo senso, la bibliografia internazionale è ricca di stimoli: storici, antropologi, studiosi di media studies hanno ricostruito il paesaggio culturale creato dai mezzi di comunicazione in una prospettiva assai feconda che si ritrova nei saggi qui contenuti. Oltre alla prospettiva storica il libro traccia alcune linee per uno studio delle dialettiche televisive e dell’immaginario, ovvero del ruolo della televisione nella costruzione di paesaggi mediali che, rappresentando individui e gruppi sociali, si attuano nella sfera pubblica modificandola
La TV racconta se stessa
L'articolo si concentra sulla mostra 1924-2014. La Rai racconta l\u2019Italia , a cura di Costanza Escaplon \u2013 direttrice Comunicazione e relazioni esterne Rai \u2013 viene allestita al complesso del Vittoriano di Roma dal 31 gennaio al 30 marzo 2014, per poi diventare itinerante e spostarsi, nel corso del 2014, tra Milano, Napoli e Torino. anniversario
Televisione: Storia, Immaginario, Memoria
In italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l’analisi qualitativa degli ascolti, l’impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull’immaginario nazionale. Questo anche e soprattutto perché è mancata la voglia di intersecare la storia dell'emittente con quella, dal “basso”, del ricevente. Eppure, in questo senso, la bibliografia internazionale è ricca di stimoli: storici, antropologi, studiosi di media studies hanno ricostruito il paesaggio culturale creato dai mezzi di comunicazione in una prospettiva assai feconda che si ritrova nei saggi qui contenuti. Oltre alla prospettiva storica il libro traccia alcune linee per uno studio delle dialettiche televisive e dell’immaginario, ovvero del ruolo della televisione nella costruzione di paesaggi mediali che, rappresentando individui e gruppi sociali, si attuano nella sfera pubblica modificandola.
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Storie della televisione, dialettiche dell'immaginario e ambienti mediali
In Italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l'analisi qualitativa degli ascolti, l'impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull'immaginario nazionale. Questo anche e soprattutto perch\ue9 \ue8 mancata la voglia di intersecare la storia dell'emittente con quella, dal "basso", del ricevente. Eppure, in questo senso, la bibliografia internazionale \ue8 ricca di stimoli: storici, antropologi, studiosi di media studies hanno ricostruito il paesaggio culturale creato dai mezzi di comunicazione in una prospettiva assai feconda che si ritrova nei saggi qui contenuti. Oltre alla prospettiva storica il libro traccia alcune linee per uno studio delle dialettiche televisive e dell'immaginario, ovvero del ruolo della televisione nella costruzione di paesaggi mediali che, rappresentando individui e gruppi sociali, si attuano nella sfera pubblica modificandola
Intrattenimento in salsa pedagogica. Un riesame critico della "veterotelevisione" italiana
Storia della televisioneHistory of Television Broadcastin
La scuola è politica. Abbecedario laico, popolare e democratico
La scuola non deve fare politica, dicono; eppure non potrebbe, anche volendo, evitare di esserlo, soprattutto perché porta ogni anno milioni di persone a stare insieme, condividendo esperienze e storie che inevitabilmente produrranno trasformazioni intime, profonde e durature. La scuola, semmai, ha il dovere di compiere delle scelte di campo e di decidere quali trasformazioni vuole ottenere, a quale scopo e al servizio di chi. Perché una cosa è lavorare al servizio dei cittadini più giovani, quelli che stanno disegnando la società di domani, e un’altra è lavorare al servizio dei genitori o, come spesso accade, degli insegnanti. E cambiando l’obiettivo si modifica anche il senso della scuola, la sua finalità politica. Con questo saggio in forma di dizionario si intende offrire, voce per voce, uno strumento per declinare politicamente la scuola e aiutare a costruire una scuola che sia davvero, un giorno non troppo lontano, laica, popolare e democratica
Postfazione a: "1938. Storia, racconto, memoria"
A 80 anni dalla promulgazione delle “leggi razziali”, scrittori e storici si incontrano in questo volume che raccoglie, con lo spirito di un esperimento, tredici racconti ispirati da documenti ed eventi reali legati alla persecuzione dei diritti da parte del regime fascista. Pensando a un futuro prossimo in cui la memoria non sarà più trasmessa dai testimoni diretti ed esplorando quella linea di confine lungo la quale storia, racconto e ricordo possono interagire, questi testi, che coinvolgono e commuovono il lettore, aspirano nel loro insieme ad essere un laboratorio che stimoli riflessioni inedite sul futuro della Memoria stessa. I racconti di questa antologia costituiscono anche un monito contro il risorgere dell’intolleranza nella nostra società e contro ogni futura forma di discriminazione delle minoranze e dei più deboli