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    Ultrasound-guided percutaneous procedures in pancreatic diseases: new techniques and applications

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    Ultrasound (US) is not only an important diagnostic tool for the evaluation of the pancreas, but is also a fundamental imaging technique to guide percutaneous interventions for several pancreatic diseases (fluid aspiration and drainage; invasive diagnosis by means fine-needle aspiration and core-needle biopsy; tumour ablation by radiofrequency, microwaves, irreversible electroporation, cryoablation, and high-intensity focused US). Technical improvements, such as contrast media and fusion imaging, have recently increased precision and safety and reduced procedure-related complications. New treatment US techniques for the ablation of pancreatic tumours, such as contrast-enhanced US and multimodality fusion imaging, have been recently developed and have elicited a growing interest worldwide. The purpose of this article was to review the most up-to-date role of US in percutaneous procedures for pancreatic diseases

    CONCORDANZA INTER-OSSERVATORE ED ACCURATEZZA DIAGNOSTICA DELLA TC NELLA VALUTAZIONE DEL DANNO ESOFAGO-GASTRICO DOPO INGESTIONE DI CAUSTICI

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    Scopo: Recenti studi hanno proposto l’utilizzo della TC con mezzo di contrasto in luogo dell’endoscopia nella valutazione in emergenza del danno esofago-gastrico secondario ad ingestione di caustici. Lo scopo di questo studio è valutare la concordanza inter-osservatore e l’accuratezza diagnostica della TC nella valutazione del danno esofagogastrico dopo ingestione di caustici. Materiali e metodi: Gli esami TC eseguiti da 15 pazienti dopo ingestione di caustici sono stati retrospettivamente ed indipendentemente analizzati da due Radiologi esperti in radiologia addominale e due specializzandi in Radiologia. La concordanza inter-osservatore nella valutazione del danno esofago-gastrico è stata calcolata secondo il metodo kappa di Cohen. L’accuratezza diagnostica della TC è stata valutata utilizzando l’endoscopia o i risultati patologici come riferimento. Risultati: La concordanza inter-osservatore per i lettori esperti/ giovani è risultata pari a .277/.156 per la valutazione dell’esofago e .625/.095 per la valutazione dello stomaco. I valori medi di sensibilità, specificità e accuratezza della TC nell’identificazione della necrosi transmurale esofagea/gastrica sono risultati pari a 37.5%/14.3%, 79.5%/97%, e 71.8%/58.3%. Conclusioni: La TC ha una concordanza inter-osservatore variabile nella gradazione del danno e una bassa sensibilità nell’identificazione della necrosi transmurale, pertanto non sembra in grado di poter sostituire l’endoscopia nella valutazione in emergenza del danno esofagogastrico dopo ingestione di caustici

    COMPLICANZE ASSOCIATE AL POSIZIONAMENTO DI PORT-A-CATH E LORO GESTIONE DA PARTE DI RADIOLOGI INTERVENTISTI

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    Scopo: Descrivere le complicanze precoci e tardive associate al posizionamento di port-a-cath e la loro gestione da parte di Radiologi Interventisti. Materiali e metodi: Sono stati retrospettivamente analizzati i dati clinici di 742 pazienti sottoposti a posizionamento di port-a-cath presso la nostra Unità di Angiografia tra il 2016 ed il 2019. Le complicanze associate alla procedura sono state distinte in precoci (entro 30 giorni dall’impianto) e tardive (>30 giorni). Risultati: Il follow-up medio è stato di 832 giorni (range, 162-1532 giorni). Il malfunzionamento clinico del port-a-cath è stato riscontrato in 72 pazienti (9.7%). Le complicanze precoci (19/72, 26.4%) hanno incluso: infezione della tasca (31.6%), ematoma sottocutaneo (26.3%), torsione del catetere (15.8%), difficoltà di iniezione da causa indefinita (10.5%), dislocazione del serbatoio (10.5%) e deiscenza della ferita (5.3%); tali complicanze sono state gestite con rimozione del port-acath in 10 casi (52.6%) e con sua revisione (disostruzione meccanica, aspirazione percutanea di raccolta o sutura della tasca) nel 49.1% dei casi. Le complicanze tardive (53/72, 73.6%) hanno incluso: difficoltà di iniezione da causa indefinita (50.9%), infezione della tasca (18.9%), deiscenza della ferita (17%), trombosi venosa (7.5%) e migrazione del catetere (5.7%); le complicanze tardive sono state gestite con rimozione del serbatoio in 30 casi (56.6%) e con revisione del dispositivo (disostruzione meccanica o sutura della tasca) in 23 casi (43.4%). Conclusioni: Il malfunzionamento clinico dei port-a-cath può occorrere in circa il 10% dei casi; è più frequente dopo 30 giorni dall’impianto e può essere gestito senza rimozione del serbatoio in circa il 50% dei casi

    Applicazione della texture analysis delle immagini TC all'adenocarcinoma duttale del pancreas dopo chemioradioterapia neoadiuvante: correlazione con resecabilitĂ  e prognosi

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    copo Valutare la correlazione tra i risultati della texture analysis, la resecabilitĂ , la sopravvivenza libera da recidiva (RFS) e la sopravvivenza globale (OS) nei pazienti con adenocarcinoma duttale del pancreas (PDAC) localmente avanzato e borderline resectable trattato con chemioradioterapia neoadiuvante

    APPROCCIO ENDOVASCOLARE ALL’EMBOLIZZAZIONE NEL RENE TRAPIANTATO: DESCRIZIONE DELLA NOSTRA CASISTICA

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    Scopo: Descrivere la nostra casistica di pazienti nefrotrapiantati sottoposti ad embolizzazione arteriosa transcatetere. Materiali e metodi: Nel periodo 2016-2019, 7 pazienti (6 uomini, 1 donna; età media 57, range 46-66 anni) sono stati sottoposti ad embolizzazione transcatetere dopo trapianto renale: 3/7 prima dell’espianto chirurgico di un graft malfunzionante, 4/7 per complicanze vascolari insorte nel rene trapiantato (3 pseudoaneurismi, 1 fistola artero-venosa conseguente a biopsia del graft). Risultati: Le procedure pre-espianto sono state eseguite mediante posizionamento di spirali o plug metallici a cavallo dell’anastomosi chirurgica arteriosa. In tutti casi l’espianto chirurgico è stato eseguito senza complicanze emorragiche. Nei pazienti con pseudoaneurismi intrarenali l’embolizzazione è stata eseguita mediante posizionamento di spirali metalliche “a monte” e “a valle” dello pseudoaneurisma, per escluderlo dalla circolazione sistemica; 1 di queste procedure è stata eseguita in regime d’urgenza a causa della rottura dello pseudoaneurisma entro la pelvi renale. Nel paziente con fistola artero-venosa sono state posizionate microspirali metalliche entro l’arteria afferente la fistola. Nel caso eseguito in urgenza è stato necessaria una seconda procedura per il persistere dell’ematuria secondaria ad incompleta esclusione della sacca pseudoaneurismatica. In tutti i casi la procedura di embolizzazione ha determinato la risoluzione della problematica e la preservazione del graft. Conclusioni: Il trattamento endovascolare può essere un valido aiuto tanto nell’embolizzazione pre-espianto di graft renale quanto nel trattamento delle complicanze vascolari. In quest’ultimo caso l’embolizzazione dev’essere più precisa e selettiva possibile, per evitare l’embolizzazione non target con rischio di perdita di funzione del graft

    ESCLUSIONE ENDOVASCOLARE DI PSEUDOANEURISMI IN FEGATO TRAPIANTATI: VIRTUTE DUCE, COMITE FORTUNA

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    Scopo: Presentare due casi di trattamento endovascolare di pseudoaneurismi in pazienti sottoposti a trapianto epatico. Materiali e metodi: Gli pseudoaneurismi sono stati identificati incidentalmente in corso di follow-up dopo trapianto epatico ortotopico. Il paziente 1, nel quale era stata confezionata una bilio-digiuno anastomosi, presentava uno pseudoaneurisma pre-anastomotico dell’arteria epatica, con trombosi dell’arteria a valle ed opacizzazione dei rami intraepatici apparentemente attraverso esili circoli collaterali di pertinenza dell’arteria epatica comune e del circolo mesenterico. Il paziente 2 presentava uno pseudoaneurisma intraepatico, probabile conseguenza di biopsia eseguita sul donatore. Risultati: In entrambi i casi lo pseudoaneurisma è stato escluso dal circolo sistemico edil graft è stato preservato. Nel paziente 1 una delle spirali metalliche utilizzate per l’esclusione dello pseudoaneurisma con tecnica “sandwich“ si è dislocata trombizzando l’arteria epatica comune prossimale; fortunatamente, grazie a verosimili fenomeni di neoangiogenesi indotti dalla presenza della bilio-digiuno anastomosi, le branche arteriose intraepatiche permanevano pervie, anche in corso di follow- up. Nel paziente 2 si è scelto di utilizzare la tecnica “jailing“, con posizionamento di spirali a rilascio controllato attraverso le maglie di uno stent a celle aperte posizionato nel lume dell’arteria coinvolta dallo pseudoaneurisma; nonostante una parziale occlusione dello stent, le diramazioni a valle permanevano pervie in corso di follow-up. Conclusioni: Nel fegato trapiantato il circolo arterioso è importante quanto quello portale. Il trattamento endovascolare in tali casi è una procedura ad elevato rischio, poichè l’embolizzazione non target può portare a perdita di parenchima con malfunzionamento del graft

    CT Enhancement and 3D Texture Analysis of Pancreatic Neuroendocrine Neoplasms

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    To evaluate pancreatic neuroendocrine neoplasms (panNENs) grade prediction by means of qualitative and quantitative CT evaluation, and 3D CT-texture analysis. Patients with histopathologically-proven panNEN, availability of Ki67% values and pre-treatment CT were included. CT images were retrospectively reviewed, and qualitative and quantitative images analysis were done; for quantitative analysis four enhancement-ratios and three permeability-ratios were created. 3D CT-texture imaging analysis was done (Mean Value; Variance; Skewness; Kurtosis; Entropy). Subsequently, these features were compared among the three grading (G) groups. 304 patients affected by panNENs were considered, and 100 patients were included. At qualitative evaluation, frequency of irregular margins was significantly different between tumor G groups. At quantitative evaluation, for all ratios, comparisons resulted statistical significant different between G1 and G3 groups and between G2 and G3 groups. At 3D CT-texture analysis, Kurtosis resulted statistical significant different among three G groups and Entropy resulted statistical significant different between G1 and G3 and between G2 and G3 groups. Quantitative CT evaluation of panNENs can predict tumor grade, discerning G1 from G3 and G2 from G3 tumors. CT-texture analysis can predict panNENs tumor grade, distinguishing G1 from G3 and G2 from G3, and G1 from G2 tumors

    Malformazione Artero-Venosa renale trattata mediante embolizzazione arteriosa con Squid Peri.

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    Embolizzazione dell’apporto arterioso mediante approccio endovascolare per il trattamento della MAV renal

    Effect of Immuno-Nutrition on Malnutrition, Inflammatory Response and Clinical Course of Semi-Critically Ill COVID-19 Patients: A Pilot Perspective Study

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    Background: The SARS-COV 2 pandemic has hit on our lives since early 2020. During different contagion waves, both malnutrition and overweight significantly correlated with patient mortality. Immune-nutrition (IN) has shown promising results in the clinical course of pediatric inflammatory bowel disease (IBD) and in both the rate of extubation and mortality of patients admitted to an intensive care unit (ICU). Thus, we wanted to assess the effects of IN on a clinical course of patients admitted to a semi-intensive COVID-19 Unit during the fourth wave of contagion that occurred at the end of 2021. Methods: we prospectively enrolled patients admitted to the semi-intensive COVID-19 Unit of San Benedetto General hospital. All patients had a biochemical, anthropometric, high-resolution tomography chest scan (HRCT) and complete nutritional assessments at the time of admission, after oral administration of immune-nutrition (IN) formula, and at 15 days interval follow-up. Results: we enrolled 34 consecutive patients (age 70.3 +/- 5.4 years, 6 F, BMI 27.0 +/- 0.5 kg/m(2)). Main comorbidities were diabetes (20%, type 2 90 %), hyperuricemia (15%), hypertension (38%), chronic ischemic heart disease (8 %), COPD (8%), anxiety syndrome (5%), and depression (5%). 58% of patients were affected as moderately-to-severely overweight; mini nutritional assessment (MNA) score (4.8 +/- 0.7) and phase angle (PA) values (3.8 +/- 0.5) suggestive of malnutrition were present in 15% of patients, mainly with a history of cancer. After 15 days upon admission, we recorded 3 deaths (mean age 75.7 +/- 5.1 years, BMI 26.3 +/- 0.7 kg/m(2)) and 4 patients were admitted to the ICU. Following IN formula administration, inflammatory markers significantly decreased (p < 0.05) while BMI and PA did not worsen. These latter findings were not observed in a historical control group that did not receive IN. Only one patient needed protein-rich formula administration. Conclusions: in this overweight COVID-19 population immune-nutrition prevented malnutrition development with a significant decrease of inflammatory markers
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