19 research outputs found

    STUDIO DI RM IN PAZIENTI CON DISTONIA CERVICALE: ALTERAZIONI ULTRASTRUTTURALI RILEVATE CON DTI (DIFFUSION TENSOR IMAGING) E VALUTAZIONE MEDIANTE ANALISI CON SPM-VBM (STATISTICAL PARAMETRIC MAPPING-VOXEL BASED MORPHOMETRY)

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    La Distonia Cervicale (DC), una delle più comuni forme di distonia focale, è caratterizzata dalla presenza di movimenti o posture anormali del collo e della testa. Benchè la DC possa essere secondaria a lesioni a carico dei nuclei della base o in altre strutture del sistema nervoso centrale, gli studi standard di Risonanza Magnetica (RM) in genere non mettono in evidenza la presenza di lesioni cerebrali nelle forme di DC Primaria. Queste conoscenze sono ora in continuo cambiamento grazie a studi che utilizzano tecniche avanzate di neuroimaging con le quali si è potuta mettere in evidenza la presenza di alterazioni ultrastrutturali in aree cerebrali che funzionalmente possono essere coinvolte nei meccanismi patofisiologici della distonia. Studi di RM con il tensore di diffusione (Diffusion Tensor Imaging, DTI), tecnica non convenzionale di RM, e studi combinati di imaging di RM con analisi morfometrica VBM (voxel based Morphometry), tecnica che permette di valutare le differenze voxel-wise inter-gruppo e intra-gruppo in un dato volume di sostanza grigia (gray matter, GM), hanno messo in evidenza la presenza di alterazioni ultrastrutturali cerebrali nel tessuto cerebrale apparentemente normale in pazienti con DC. Di seguito vengono presentati i risultati della ricerca di analisi dei dati RM-DTI e dell'analisi morfometrica mediante tecnica VBM nei pazienti con DC

    STUDIO DI RM IN PAZIENTI CON DISTONIA CERVICALE: ALTERAZIONI ULTRASTRUTTURALI RILEVATE CON DTI (DIFFUSION TENSOR IMAGING) E VALUTAZIONE MEDIANTE ANALISI CON SPM-VBM (STATISTICAL PARAMETRIC MAPPING-VOXEL BASED MORPHOMETRY)

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    La Distonia Cervicale (DC), una delle più comuni forme di distonia focale, è caratterizzata dalla presenza di movimenti o posture anormali del collo e della testa. Benchè la DC possa essere secondaria a lesioni a carico dei nuclei della base o in altre strutture del sistema nervoso centrale, gli studi standard di Risonanza Magnetica (RM) in genere non mettono in evidenza la presenza di lesioni cerebrali nelle forme di DC Primaria. Queste conoscenze sono ora in continuo cambiamento grazie a studi che utilizzano tecniche avanzate di neuroimaging con le quali si è potuta mettere in evidenza la presenza di alterazioni ultrastrutturali in aree cerebrali che funzionalmente possono essere coinvolte nei meccanismi patofisiologici della distonia. Studi di RM con il tensore di diffusione (Diffusion Tensor Imaging, DTI), tecnica non convenzionale di RM, e studi combinati di imaging di RM con analisi morfometrica VBM (voxel based Morphometry), tecnica che permette di valutare le differenze voxel-wise inter-gruppo e intra-gruppo in un dato volume di sostanza grigia (gray matter, GM), hanno messo in evidenza la presenza di alterazioni ultrastrutturali cerebrali nel tessuto cerebrale apparentemente normale in pazienti con DC. Di seguito vengono presentati i risultati della ricerca di analisi dei dati RM-DTI e dell'analisi morfometrica mediante tecnica VBM nei pazienti con DC

    Sphaera. Forma, immagine e metafora tra medioevo ed età moderna.

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    Il volume vuole essere un contributo a una riflessione interdisciplinare sulla figura della sfera e sulla sua storia. Ciascuno dei saggi raccolti affronta un momento della varia rappresentazione della sfera fra tarda antichità ed età moderna: come forma del mondo sublunare e celeste; come immagine del divino nel suo complesso rapporto con il creato; come metafora dell’orizzonte di possibilità del conoscere umano, con i suoi limiti e le sue potenzialità. Il libro volge lo sguardo anzitutto ad alcuni precedenti tardoantichi del tema della sfera, da un lato come raffigurazione del principio, del divino e dell’intellegibile, dall’altro come forma esemplare dell’universo e della vita che lo anima. Si tratta di immagini e similitudini in particolare plotiniane e procliane, che riemergeranno lungo tutto l’arco temporale considerato, per quanto in contesti e con modalità sempre diversi. Con Plotino e la tradizione neoplatonica l’interesse è rivolto al mondo della causalità intellegibile, l’Uno è designato come centro e le realtà molteplici come circonferenza o sfera, ovvero il centro è l’Intelletto e il mondo noetico la ‘sfera intellegibile’. Altri autori dirigono invece la loro attenzione al mondo della natura: la ‘pietra dei filosofi’ è vista ad esempio come oceano che tutto avvolge oppure come uovo, chiocciola o cranio – entità rotonde e dure che accolgono al loro interno l’elemento umido e vivido. Vive sono anche, nella rappresentazione tardoantica e medievale dell’universo, le sfere celesti, i cui movimenti e la cui ‘musica’ dipendono non da forze meccaniche e leggi di gravitazione bensì dalla stessa armonia e simpatia che tiene uniti, oltre ai corpi celesti, anche uomini, animali e cose. Partendo dunque da Plotino, Proclo e Boezio, alcuni degli studi qui presentati approfondiscono la storia delle diverse interpretazioni della sfera in epoca medievale, considerando pensatori quali, tra gli altri, Alano di Lilla, Tommaso d’Aquino, Giovanni da Sacrobosco e i suoi commentatori, Maimonide e i rappresentanti della scolastica ebraica, Eckhart, Dante, Cusano. Vengono poi presi in esame autori dell’età compresa fra il Rinascimento e l’Illuminismo, come Copernico, Paracelso, Egnazio Danti, Descartes, Spinoza, Leibniz e Kant, con i quali si delineano nuove interpretazioni della sfera in rapporto a una nuova immagine dell’universo, a un nuovo orizzonte epistemologico e nel contempo a una nuova biblioteca del sapere

    Cerebrovascular diseases.

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    revie

    Neuroplastic Changes in the Brain: A Case of Two Successive Adaptive Changes Within the Motor Cortex

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    We describe a case of neuroplasticity associated with both arteriovenous malformation (AVM) and stroke, which occurred in two successive events in the same patient. Functional magnetic resonance imaging (fMRI) during right-hand movement in a young man with a left rolandic AVM detected activation of a region corresponding to the left premotor cortex. The AVM was embolized. A few hours after the last embolization session, the patient sustained an ischemic complication in the left subcortical white matter. A second fMRI detected a lower degree of left premotor cortex activation and strong activation of the contralesional right primary motor cortex and bilateral supplementary motor areas. One month later, in association with clinical recovery, the fMRI activation returned to that observed in the first fMRI, ie, selective activation of the ipsilesional left premotor cortex. This is, to our knowledge, the first description of two distinct functional cortical changes determined by an AVM and a stroke within the motor network

    Gray- and white-matter changes 1 year after first clinical episode of multiple sclerosis: MR imaging.

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    PURPOSE: To assess, by means of magnetic resonance (MR) imaging, the longitudinal changes in white matter (WM) and gray matter (GM) in a cohort of patients with clinically isolated syndrome (CIS) who were followed up for 1 year. MATERIALS AND METHODS: This prospective, HIPAA-compliant study was approved by the institutional review board. Written informed consent was obtained from all the participants. Changes in GM and WM integrity were respectively investigated by using three-dimensional T1-weighted and diffusion-tensor (DT) imaging sequences and by applying voxel-based morphometry (VBM) and tract-based spatial statistics (TBSS) analyses. Thirty-four consecutive patients (21 women, 13 men; mean age, 32.8 years ± 7.7 [standard deviation]) who had CIS were recruited. All the patients underwent a neurologic and an MR examination at baseline and 12 months later; the MR examination consisted of three-dimensional T1-weighted dual-echo turbo spin-echo DT imaging. VBM and TBSS were used to analyze GM volume and WM fractional anisotropy, respectively. RESULTS: After 1 year, multiple sclerosis (MS) was diagnosed in 33 (97%) of 34 patients with CIS. Longitudinal volumetric analysis revealed a significant (P < .001) reduction in global GM volume. The VBM analysis showed the development of regional GM atrophy involving several cortical and subcortical regions in both hemispheres (P < .05). No significant longitudinal change in global or regional WM fractional anisotropy was otherwise observed. CONCLUSION: WM damage was detectable early and involved most fiber tracts in patients with MS, but it did not worsen significantly during the 1st year after clinical onset. In contrast, GM damage was not detectable at the time of clinical onset, but a significant decrease in cortical and deep GM volume was observed at 1 year

    Clinically isolated syndrome suggestive of multiple sclerosis: voxelwise regional investigation of white and gray matter.

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    Diffuse WM damage not accompanied by any change in GM or WM volume is observed in patients with CIS. This suggests that WM involvement plays a relevant role in the early phases of MS. Subsequently detected GM damage may be secondary to WM alterations

    Diffusion tensor imaging in patients with primary cervical dystonia and in patients with blepharospasm

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    Diffusion tensor imaging (DTI) analyses the movement of water molecules within the cerebral white matter thus providing information on ultrastructural brain changes. We studied 18 patients with cervical dystonia (CD), 16 with blepharospasm (BSP) and 35 years age-matched healthy controls. DTI data were obtained with a Philips 1.5 Tesla scanner and then processed to obtain maps of fractional anisotropy (FA) and mean diffusivity (MD). Twenty-three square regions of interest of uniform size were positioned on the FA maps and then automatically transferred to the MD maps. FA and MD values in the corpus callosum, left and right putamen, right caudate, left and right pre-frontal cortical area and left supplementary motor area in CD patients differed significantly from those in healthy controls. No significant regional differences were found between patients with BSP and healthy controls. In the CD group, age, duration and severity of dystonia did not correlate with regional FA/MD values, whereas the duration of botulinum toxin treatment correlated significantly with the MD value in the right-pre-frontal cortex. The abnormal DTI findings in patients with CD suggest the presence of brain ultrastructural changes in adult-onset primary CD. © 2008 The Author(s)
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