7 research outputs found

    Le zanzare come problema di interesse urbano (Diptera:Culicidae):un caso di studio a San Piero a Grado (PI)

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    Le zanzare rivestono un’importanza rilevante dal punto di vista medico-sanitario, economico e della qualità di vita dei cittadini. La conoscenza delle specie di zanzare presenti in un’area è il presupposto per una razionale impostazione delle operazioni di controllo. Le diverse specie, infatti, hanno habitat di sviluppo larvale differente e, essendo la lotta prevalentemente di tipo larvicida, identificare le specie significa poter determinare i focolai larvali e quindi operare una disinfestazione mirata. In vista della possibilità di dare un contributo al miglioramento della gestione delle problematiche poste dalle zanzare in località San Piero a Grado, frazione alla periferia di Pisa, in questa tesi si è inteso indagare la culicidofauna dell’area di studio. A tale scopo, si è effettuato, in un periodo che va da maggio a ottobre, un monitoraggio di Culicidi adulti e allo stadio larvale. In particolare, gli adulti sono stati raccolti attraverso l’impiego di trappole a CO2, mentre la popolazione larvale è stata valutata con campionamenti condotti in corpi idrici di varia dimensione. Inoltre, si è inteso valutare il ruolo che specifici parametri ambientali e di gestione di tappeti erbosi, la presenza di siepi e il regime irriguo, possono giocare nella distribuzione spaziale degli adulti di zanzare. Obiettivo di questa parte dell’indagine è stato quello di arrivare a dare indicazioni utili nell’ambito della progettazione e della gestione degli spazi verdi. A tale fine, sono state confrontate le catture di adulti ottenute in due prati situati nelle immediate vicinanze della Basilica di S. Piero a Grado, entrambi contornati da siepi, ma con un regime irriguo diversificato, ovvero l’uno non irriguo e l’altro irrigato con i normali turni di adacquamento dei prati di micro e macroterme. E’ stata quindi effettuata un’ulteriore indagine in due campi dell’azienda Bindi Pratopronto, caratterizzati l’uno da un regime irriguo costante e l’altro da una conduzione in asciutto. L’obiettivo di questa prova è di implementare le indicazioni utili che un regimo irriguo diversificato può avere nella distribuzione spaziale dei Culicidi

    Identification of measures to contain the outbreaks on passenger ships using pedestrian simulations

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    6no: The SARS-CoV-2 pandemic, since the beginning of 2020, has had a strong effect on many industry sectors including maritime transport. In this context, the passenger transport industry was the most affected and it is still in a very critical situation. Starting from the "No Sail Order" issued in March 2020, cruise companies stopped their operations. Besides the international regulatory bodies issued several guidelines for the prevention and management of pandemics onboard in order to safely resume cruises. The present work addresses this topic, aiming to discuss procedures and best practices to reduce the risk of uncontrolled spreading of SARS-CoV-2 infection on large cruise vessels. Starting from the lessons learned from the representative case of Diamond Princess, here the tools developed in the framework of Industry 4.0 have been used to highlight and handle the criticalities risen on the internal layout of passenger vessels, opening new opportunities to operate existing vessels and improve the design new buildings for outbreaks prevention and control.openopenBraidotti, Luca; Bertagna, Serena; Dodero, Matteo; Piu, Michele; Marinò, Alberto; Bucci, VittorioBraidotti, Luca; Bertagna, Serena; Dodero, Matteo; Piu, Michele; Marinò, Alberto; Bucci, Vittori

    ANALISI DELLA CULICIDOFAUNA DI UN’AREA RESIDENZIALE ALLA PERIFERIA DI PISA ED EFFETTI DI ALCUNI FATTORI AMBIENTALI SULLA DISTRIBUZIONE DELLE SPECIE

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    Nelle nostre città, le zanzare rivestono un’importanza crescente dal punto di vista medico-sanitario, economico e della qualità di vita dei cittadini. La conoscenza delle specie presenti diviene il presupposto per una razionale impostazione delle operazioni di controllo. A tale scopo, in un’area situata alla periferia di Pisa, in località S. Piero a Grado, è stata eseguita un’indagine sulla culicidofauna locale. Per il monitoraggio degli adulti, 6 trappole BG Sentinel sono state disposte in aree private, scelte in modo da coprire in maniera il più possibile uniforme il territorio. I rilievi sono iniziati nel mese di giugno e sono terminati a ottobre. In ciascuna settimana, i rilevatori sono stati innescati con CO2 per 24 h. I campioni di larve sono stati raccolti attraverso l’uso di campionatori da 300 cc o di pipette e hanno interessato raccolte d’acqua di varia dimensione, situate nell’abitato e nelle zone limitrofe, sulla base di un preventivo esame cartografico dell’area. Le larve raccolte sono state conservate sotto alcool al 70% per la successiva identificazione. Inoltre è stata svolta una prova mirata a definire l’influenza di diversi parametri ambientali sulla distribuzione delle zanzare, comparando le catture di adulti ottenute in due campi omogenei per estensione, delimitati su tre lati da siepi, situati in prossimità della Basilica di S. Piero a Grado, ma caratterizzati l’uno, da assenza di irrigazione, l’altro da cicli irrigui che simulavano quelli normalmente utilizzati in prati di microterme. In queste parcelle sperimentali a confronto, sono state valutate le catture di adulti in 6 trappole per ciascun appezzamento, 3 delle quali disposte accanto alla siepe e 3 nel centro del prato. I campionamenti condotti sugli adulti hanno evidenziato la presenza di 7 specie, alcune delle quali, come Culex pipiens e Aedes albopictus presenti durante tutto l’arco della prova, mentre altre, come Culiseta annulata, osservata solo in precisi intervalli temporali. Per quanto riguarda le popolazioni larvali, l’esame dei campioni ha indicato la presenza di 6 specie, in massima parte dei generi Culex e Ochlerotatus. In 4 siti di campionamento sono state identificate larve del gen. Anopheles appartenenti al complesso maculipennis. La prova che ha analizzato l’effetto di alcuni parametri ambientali sulla distribuzione delle specie di Culicidi nei due tappeti erbosi a confronto, ha evidenziato come la gestione irrigua del prato non abbia influenzato il numero di catture, mentre la vicinanza alle siepi costituisca un elemento di criticità. Il presente lavoro ha evidenziato come il monitoraggio di adulti e larve dia informazioni diverse sulle specie presenti in un’area e che tali campionamenti siano pertanto da ritenere complementari. Inoltre, si è rilevata la prevalenza di Culex pipiens e di Aedes albopictus in ambito urbano, mentre altre specie monitorate nelle aree limitrofe, coltivate o boschive, si sono occasionalmente riscontrate nell’abitato, dove tuttavia hanno arrecato disturbo. Infine, i risultati ottenuti dalla prova condotta nei due prati a confronto, hanno consentito di valutare il ruolo della progettazione e della gestione degli spazi verdi in riferimento alla problematica posta dai Culicidi

    Spin Polarization and photoinduced electron transfer between ferrocene and fullerene derivatives containing a nitroxide group.

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    Fulleropyrrolidine derivatives containing a TEMPO group (FPNOs) are examined in toluene solution, between 200 and 270 K, by TR-EPR spectroscopy afler LASER excitation. Signals of the ground and exeited states are observed and their time profiles are recorded. In presente of ferrocene the time pattern of the pola\ua1 is modified, showing the occurrence of intermoleeular electron transfer from the donor ferrocene to the excited FPNOs. The rate constant k~r is obtained from the simulation of the EPR signal time evolution of the ground and excited states

    Disentangling Structural and Electronic Properties in V2O3 Thin Films: A Genuine Nonsymmetry Breaking Mott Transition

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    Phase transitions are key in determining and controlling the quantum properties of correlated materials. Here, by using the combination of material synthesis and photoelectron spectroscopy, we demonstrate a genuine Mott transition undressed of any symmetry breaking side effects in the thin films of V2O3. In particular and in contrast with the bulk V2O3, we unveil the purely electronic dynamics approaching the metal-insulator transition, disentangled from the structural transformation that is prevented by the residual substrate-induced strain. On approaching the transition, the spectral signal evolves slowly over a wide temperature range, the Fermi wave-vector does not change, and the critical temperature is lower than the one reported for the bulk. Our findings are fundamental in demonstrating the universal benchmarks of a genuine nonsymmetry breaking Mott transition, extendable to a large array of correlated quantum systems, and hold promise of exploiting the metal-insulator transition by implementing V2O3 thin films in devices

    Effect of Repeated Freeze–Thaw Cycles on Influenza Virus Antibodies

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    Background: Vaccine effectiveness relies on various serological tests, whose aim is the measurement of antibody titer in serum samples collected during clinical trials before and after vaccination. Among the serological assays required by the regulatory authorities to grant influenza vaccine release there are: Hemagglutination inhibition (HAI), microneutralization (MN), and Single Radial Hemolysis (SRH). Although antibodies are regarded to be relatively stable, limited evidences on the effect of multiple freeze–thaw cycles on the stability of antibodies in frozen serum samples are available so far. In view of this, the present paper aimed to evaluate the impact of multiple freeze–thaw cycles on influenza antibody stability, performing HAI, MN and SRH assays. Methods: Ten serum samples were divided into 14 aliquots each, stored at −20 °C and taken through a total of 14 freeze–thaw cycles to assess influenza antibody stability. Each assay measurement was carried out following internal procedures based on World Health Organization (WHO) guidelines. Results: No statistically significant effect of 14 freeze–thaw cycles on antibody stability, measured through three different assays, was observed. Conclusions: Collectively, these data demonstrated that specific influenza antibody present in serum samples are stable up to 14 freeze–thaw cycles
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