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Presentazioni cliniche inusuali della leishmaniosi cutanea nel cane
La leishmaniosi è una malattia protozoaria, sostenuta da Leishmania infantum e trasmessa da un artropode del genere flebotomus.
E’ caratterizzata da un corteo sintomatico molto vasto ed estremamente variabile. Presenta sia una forma cutanea sia una forma viscerale. Le lesioni dermatologiche sono le più frequenti, presenti in circa l’80% dei soggetti affetti da tale malattia.
Questo studio descrive alcuni casi di leishmaniosi cutanea con manifestazioni dermatologiche atipiche. Sono stati esaminati 6 cani (5 maschi e 1 femmina) di età compresa tra 5 mesi e 8 anni.
Su questi soggetti sono state condotte indagini citologiche, istologiche e sierologiche (immunofluorescenza indiretta), che hanno messo in evidenza dermatite papulare, dermatite ulcerativa perioculare, dermatite pustolosa neutrofilica sterile e associazioni della leishmaniosi con pemfigo foliaceo e mucinosi
Il fabbricato Baccelli dell'Ospedale di Volterra: evoluzione costruttiva e analisi di sismoresistenza
La presente tesi di laurea ha per oggetto lo studio e l’analisi di sismoresistenza di un edificio in muratura destinato ad attività ospedaliera all’interno del Presidio Ospedaliero di Volterra, il fabbricato “Baccelli”.L’analisi è eseguita mediante i tre metodi seguenti: analisi statica lineare, analisi dinamica lineare e analisi statica non lineare.È stimato l’indice di rischio della struttura nelle condizioni attuali ed è effettuata un’analisi sismica al variare delle caratteristiche meccaniche della muratura, per valutare l’influenza di tali parametri nelle verifiche di sicurezza. Sono infine riportate alcuni ipotesi di intervento
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The association between family structure and children’s BMI over time - the mediating role of income
Purpose: Whilst both family structure and income have previously been indicated as being associated with body mass index (BMI), the extent to which the effect of family structure on BMI is mediated through income is incompletely understood. Taking the case of the United Kingdom, this study aims to investigate the association between family structure, defined in this study as whether children live in a one or two adult household, and childhood BMI, and whether this varies by child sex and with increased age. Secondly, the study aims to examine whether family equivalised income as a proxy for socio-economic status, mediates the association between family structure and child’s BMI.Methods: This study uses data from the Millennium Cohort Study (MCS). Data from 7,478 children born between 2000 and 2001 in the UK at the ages of 3, 5, 7, 11, and 14 was used. Mediation analysis was used to consider, at each age, the extent to which the association between living in a one or two adult household and BMI was mediated through income overall, and stratified by sex. To assess the robustness of the mediation analysis estimates, we used both E-values, and multiple confounder adjustment.Results: At ages 3 and 5, there was no direct or indirect effect of family structure mediated by income on BMI. From the age of 7 to 11, the overall proportion of the association mediated vastly increased, from 19.70% at age 7 up to 42.70% at the age of 11. The E-values show that substantial unmeasured confounder associations would be needed to fully explain away the conclusions from the mediation analysis. Results remained significant when models were additionally adjusted for geographic region, main respondent’s (usually mother’s) highest educational attainment, and ethnicity.Conclusions: An increasing proportion of the association between family structure and BMI is mediated by income as children grow older. The study focuses on the mediating role of income between family structure and BMI using the available data as an empirical application of the potential impact of income as mediator in the causal pathway
La nascita nella mente della madre
L’articolo esplora la maternità interiore, cioè quella ‘atmosfera materna’ che si instaura durante la gravidanza e determina nuovi eventi mentali e trasformazioni nei processi di organizzazione del sé. Gli autori ricordano le concettualizzazioni della «preoccupazione materna primaria» (Winni- cott) come stato regressivo che costituisce il preludio alla comprensione empatica del neonato, della «trasparenza psichica» (Bydlowski) come costruzione di un grembo psichico che accoglierà il bambino della «costellazione materna» (Stern) come nuova organizzazione mentale che accompagna ogni maternità dell’«attaccamento prenatale» come costrutto psicologico capace di interferire con la relazione primaria e lo sviluppo del bambino. Il concetto di maternità interiore costituisce una sorta di mappa utile a definire il mondo della relazione madre-bambino in tutte le sue diverse articolazioni. Vengono individuate come disfunzionalità nella formazione della maternità interiore condizioni cliniche estreme, come ad esempio il diniego di gravidanza, spesso strettamente collegato con l’infanticidio. La descrizione di un caso clinico esemplifica come un funzionamento mentale fondato rigidamente sul diniego abbia determinato in una giovane donna la totale inconsapevolezza della gravidanza e la mancata costruzione della maternità interiore e di qualsiasi traccia di attaccamento prenatale verso il bambino
Il monitoraggio non invasivo della cute perilesionale nelle ulcere croniche degli arti inferiori
Le lesioni cutanee ulcerative croniche possono riconoscere molteplici cause , le più frequenti, sono quelle su base vascolare : venosa , arteriosa o mista.
Le ulcere croniche rappresentano inoltre una delle più significative e invalidanti complicanze del diabete , dove la loro comparsa può essere riconducibile a neuropatia periferica , arteriopatia ostruttiva o a entrambe le cause .
Le ulcere da pressione sono invece legate ad una prolungata immobilità ed interessano soprattutto pazienti anziani ma anche giovani oggetto di traumi spinali, affetti da sclerosi multipla o paralisi cerebrali .
La diagnosi eziologica , indispensabile per impostare un adeguato programma terapeutico , richiede una scrupolosa anamnesi seguita da un attento esame obiettivo. L’esame clinico rappresenta infatti ancora oggi il momento più importante nell’inquadramento di questo tipo di paziente ed una valutazione della sede , della morfologia della ferita nonché l’aspetto della cute perilesionale possono guidarci verso una corretta diagnosi eziologica .
La sospetta patologia di base può poi essere confermata o esclusa grazie a esami strumentali come eco-color doppler , doppler a onda continua , calcolo dell’ABI .
Le ulcere cutanee croniche sono lesioni difficili da gestire , richiedono un trattamento a lungo termine e spesso recidivano , proprio per questo una loro valutazione periodica , volta a monitorare il processo di guarigione , è indispensabile .
Il monitoraggio del paziente prevede la periodica misurazione della lesione , che può essere effettuata grazie numerose tecniche e dispositivi , classicamente suddivisi in due grandi gruppi : Tecniche di misurazione di Area o in due dimensioni ( Wound Surface Area ) e Tecniche di misurazione di Volume o in tre dimensioni ( Volume Measurements ) .
Sfortunatamente alcuni di questi dispositivi , nonostante la loro accuratezza e sensibilità , non possono essere utilizzati nella pratica clinica di routine a causa degli alti costi e sono limitati all’ambito della ricerc
Analisi di protesi d'anca espiantate: valutazione ex-post di una procedura clinica di revisione chirurgica parziale
La modularità nelle protesi d'anca semplifica l'intervento di revisione, soprattutto nei casi di mobilizzazione di uno solo dei componenti protesici (cotile o stelo). Tuttavia gli accoppiamenti modulari che permettono un assemblaggio dei componenti della protesi possono andare incontro ad un danneggiamento che può essere di natura meccanica e/o chimica (mechanically assisted crevice corrosion - MACC). L'utilizzo di testine in ceramica, accoppiate con coni morse in lega di titanio, potrebbe ridurre questo fenomeno. Tuttavia l'uso della ceramica è associato al rischio di fattura, soprattutto con l'inserimento di una nuova testina sullo stelo di primo impianto per la revisione. Una soluzione utile a ridurre questo rischio prevede l'inserimento di un manicotto adattatore sul cono morse. Lo studio seguente è stato svolto per analizzare il danneggiamento che si verifica nella giunzione testina-cono morse del collo in protesi d'anca espiantate con testina in ceramica e cono morse in lega di titanio. Si vogliono confrontare due soluzioni: una che prevede l'accoppiamento diretto del cono morse con la cavità conica della testa, ed una che prevede l'interposizione del manicotto adattatore. L'elaborato di tesi è strutturato nel modo seguente. Il primo capitolo descrive l'articolazione coxo-femorale e le patologie che possono comportare l'intervento di artroplastica di anca. Il secondo capitolo introduce il motivo dello studio eseguito definendo le cause di fallimento della protesi totale di anca e il successivo intervento di revisione. Il terzo capitolo riguarda i materiali e i metodi utilizzati a partire dalla raccolta degli espianti presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli e il loro abbinamento per la formazione di tre gruppi omogenei. Sono descritte le analisi svolte al microscopio ottico, a quello elettronico (SEM), alla microanalisi (EDS) e al rugosimetro. Il quarto capitolo è relativo ai risultati ottenuti, mentre nel quinto sono riportate le conclusioni dello studio
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