33 research outputs found

    Seasonal variation of antiretroviral drug exposure during the year: The experience of 10 years of therapeutic drug monitoring

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    Although studies show an annual trend for immunosuppressive drugs, particularly during different seasons, no data are available for antiretroviral drugs exposures in different periods of the year. For this reason, the aim of this study was to investigate an association between seasonality and antiretroviral drugs plasma concentrations. Antiretroviral drugs exposures were measured with liquid chromatography validated methods. A total of 4148 human samples were analysed. Lopinavir, etravirine and maraviroc levels showed seasonal fluctuation. In detail, maraviroc and etravirine concentrations decreased further in summer than in winter. In contrast, lopinavir concentrations had an opposite trend, increasing more in summer than in winter. The etravirine efficacy cut-off value of 300 ng/mL seems to be affected by seasonality: 77.1% and 22.9% of samples achieved this therapeutic target, respectively, in winter and summer, whereas 30% in winter and 70% in summer did not reach this value. Finally, age over 50 years and summer remained in the final multivariate regression model as predictors of the etravirine efficacy cut-off. This study highlights the seasonal variation in antiretroviral drugs plasma concentrations during the year, leading to a better understanding of inter-individual variability in drug exposures. Studies are required in order to confirm these data, clarifying which aspects may be involved

    Analytical validation and clinical application of rapid serological tests for sars-cov-2 suitable for large-scale screening

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    Recently, large-scale screening for COVID-19 has presented a major challenge, limiting timely countermeasures. Therefore, the application of suitable rapid serological tests could provide useful information, however, little evidence regarding their robustness is currently available. In this work, we evaluated and compared the analytical performance of a rapid lateral-flow test (LFA) and a fast semiquantitative fluorescent immunoassay (FIA) for anti-nucleocapsid (anti-NC) antibodies, with the reverse transcriptase real-time PCR assay as the reference. In 222 patients, LFA showed poor sensitivity (55.9%) within two weeks from PCR, while later testing was more reliable (sensitivity of 85.7% and specificity of 93.1%). Moreover, in a subset of 100 patients, FIA showed high sensitivity (89.1%) and specificity (94.1%) after two weeks from PCR. The coupled application for the screening of 183 patients showed satisfactory concordance (K = 0.858). In conclusion, rapid serological tests were largely not useful for early diagnosis, but they showed good performance in later stages of infection. These could be useful for back-tracing and/or to identify potentially immune subjects

    Vecchie e nuove forme di prevaricazione: sud e nord a confronto

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    Il fenomeno delle prepotenze tra pari, conosciuto come bullying o bullismo, \ue8 stato oggetto di studio in Italia ed in Europa negli ultimi decenni (Lo Feudo, Palermiti, Costabile, 2003; Fonzi, Genta, Menesini, Bacchini, Bonino, Costabile, 1999; Sutton et al., 1999; Smith et al., 1999) da qualche anno, la diffusione di un fenomeno di prevaricazione di tipo elettronico, definito cyberbullying ha posto l\u2019accento sui media, principali strumenti attraverso i quali il fenomeno si manifesta (computer, internet, telefoni cellulari). La preadolescenza e l\u2019adolescenza caratterizzano un periodo delicato della crescita di ogni individuo segnato soprattutto da una progressiva trasformazione e ridefinizione dei rapporti con i coetanei. Durante questo periodo, l\u2019instaurarsi di relazioni positive con i pari \ue8 ritenuto importante al fine di promuovere uno sviluppo psicosociale adeguato (Hartup, 1993). Negli ultimi anni i contesti elettronici e virtuali hanno assunto un\u2019importanza crescente nella vita sociale dell\u2019adolescente (Williams e Guerra, 2007). In pochi anni Internet \ue8 diventato uno dei principali strumenti di socializzazione e di svago per bambini e adolescenti italiani: ben il 77% dei ragazzi italiani di entrambi i sessi utilizza in modo abituale la rete come strumento di comunicazione (Rivoltella, 2006). Internet, per gli adolescenti, rappresenta un mondo affascinante e fantastico in quanto offre la possibilit\ue0, oltre che di raccogliere e scambiare informazioni con i pari, di interagire con altre persone mantenendo l\u2019anonimato, di sperimentare nuove identit\ue0 e, in alcuni casi, di provare un senso di comunit\ue0 e di accettazione sociale. Pu\uf2 succedere, tuttavia, che da un semplice svago la navigazione in Internet possa virare verso forme di utilizzo pi\uf9 problematiche, fino a diventare una vera e propria dipendenza. Secondo i dati presenti in letteratura, la prevalenza dell\u2019uso problematico di Internet nella popolazione adolescenziale varia dal 7,5% al 70% circa (Morahan- Martin e Schumacher, 2000). Obiettivo Il campione della ricerca \ue8 composto da 600 studenti di et\ue0 compresa tra i 12 ed i 13 anni frequentanti la seconda classe delle scuole medie inferiori delle regioni Calabria e Toscana. Obiettivo del lavoro \ue8 : - rilevare differenze tra bullismo tradizionale e bullismo elettronico; - individuare differenze di genere; - analizzare le possibili analogie e differenze dei due campioni: nord e sud. Metodo La metodologia utilizzata si basa sulla somministrazione di un questionario anonimo per rilevare il bullismo sia nelle forme tradizionali (diretto e indiretto) che nelle nuove forme (uso di cellulare e di internet). Il questionario pone domande sul bullismo agito e subito e sulle reazioni emotive suscitate dai comportamenti prevaricatori. Inoltre, il questionario indaga sulla diffusione delle nuove tecnologie e sul clima scolastico percepito dagli alunni. Il questionario \ue8 stato somministrato collettivamente all\u2019intero gruppo classe senza la presenza dei docenti che avrebbe potuto costituire motivo di inibizione da parte dei ragazzi. Risultati Dai primi dati ottenuti si evince che il fenomeno del bullismo elettronico \ue8 diffuso anche in Italia ed \ue8 presente nelle nostre scuole. Il 13% dei ragazzi afferma di essere stato vittima di prevaricazioni attuate mediante le nuove tecnologie negli ultimi due mesi, anche se le percentuali pi\uf9 alte si riferiscono al bullismo elettronico occasionale (8.6%) rispetto al bullismo elettronico grave (3.4%).La presenza del fenomeno rappresenta un elemento di preoccupazione sia per i bulli che per le vittime. Il 26,3% dei ragazzi di et\ue0 compresa tra i 12 ed i 13 anni dichiara di aver compiuto atti di aggressione tramite telefono cellulare ed il 20,5% tramite internet. Rispetto alla variabile genere, una differenza significativa si rileva per le ragazze che assumono pi\uf9 spesso il ruolo di vittima subendo atti di aggressione sia tramite telefono cellulare (55.9%) che tramite internet (56.1%). I raga..

    Il bullismo non intenzionale nella scuola dell'infanzia

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    Il lavoro ha lo scopo di indagare il comportamento aggressivo in bambini di età prescolare. Si può già parlare di bullismo in età prescolare o è meglio definirlo in altri termini? A tal fine è stato utilizzato un questionario per individuare i diversi ruoli dei partecipanti e le strategie di difesa messe in atto dalle vittime. Inoltre, si è indagato sulla correlazione tra sviluppo sociale e fisico dei bambini e il loro status sociale. Gli aggressori sembrano socialmente rifiutati mentre le vittime non manifestano le stesse caratteristiche di soggetti più grandi (debolezza fisica e rifiuto sociale). I risultati concordano con studi precedenti. La conoscenza delle strategie adattive e il riconoscimento dell'instabilità dei ruoli aiuta l'insegnante nel supportare le vittime a mettere in atto strategie più efficaci per la risoluzione del problema

    Studies of differently-induced peroxidation phenomena in lecithins

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    4nonenoneMemoli, A.; Palermiti, L. G.; Travagli, Valter; Alhaique, F.Memoli, A.; Palermiti, L. G.; Travagli, Valter; Alhaique, F
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